Brutale repressione a Malvinas Argentinas. Si calcola una decina di feriti, tra loro un membro di ECOS Córdoba. Il sindaco Daniel Arzani ha sostenuto di non aver ricevuto la notifica che lo studio di impatto ambientale era stato rifiutato dalla provincia.
Quello che si sperava fosse un corteo pacifico, si è trasformato nella repressione più dura durante il conflitto con la Monsanto. La manifestazione convocata nel paese di Malvinas Argentinas chiedeva al sindaco Daniel Arzani l’espulsione della multinazionale con un decreto, così come è avvenutro a Río Cuarto, e la sua risposta è stata la repressione.
La tensione è cominciata quando i membri dell’assemblea hanno chiesto di parlare con il dirigente comunale di fronte ad un municipio transennato e pieno di forze di sicurezza. Alle 20.45 gli abitanti sono riusciti a togliere le transenne. In quel momento, la polizia provinciale e la Fanteria hanno iniziato ad aprire il fuoco. Si sono presentate anche forze di civili. Per circa trenta minuti la repressione è stata dura.
Durante questo periodo, ci sono state più di dieci persone ferite da proiettili di gomma e gas al peperoncino, così come anche per l’impatto di altri oggetti contundenti, come pietre e bastoni. Dei quattro feriti dai proiettili, uno è Javier Astrada, giornalista di ECOS Córdoba, che stava effettuando un servizio stampa sul luogo dei fatti. Ha ricevuto quattro colpi di proiettili, uno di questi è rimasto dentro una delle sue gambe.
Un altro dei feriti che sono passati attraverso l’assistenza ospedaliera è stato Lucas Vaca, abitante di Malvinas, che ha gravi lesioni alla gamba e alla mano, conseguenza dell’impatto dei proiettili. Il terzo ferito che è passato attraverso il Pronto Soccorso della città di Córdoba è un militante del gruppo MST di nome Luis, anche lui ha gravi ferite. Per finire, Daniela Pérez, abitante di Malvinas, permane ancora in osservazione nell’Ospedale San Roque, senza che si possa intervenire chirurgicamente –non essendoci letti disponibili in terapia intensiva– a causa di un coagulo che le hanno trovato sotto i quattro punti di sutura che le hanno messo in testa.
Circa alle nove e mezza della notte, il Municipio ha deciso di aprire le porte per permettere l’entrata degli abitanti e di un selezionato gruppo della stampa. Di fronte alle telecamere e ai microfoni, l’Assemblea di Malvinas ha chiesto in faccia al sindaco di optare per una decisione simile a quella presa nella città di Río Cuarto. Quando si è fatto il punto sul rifiuto provinciale dello Studio di Impatto Ambientale, il dirigente comunale ha assicurato: “Non me lo hanno ancora notificato”. Arzani ha, inoltre, dichiarato che lunedì prossimo si riunirà con il governatore José Manuel De la Sota; “perché questa situazione per noi è già insostenibile”.
Video:
21 febbraio 2014
ECOS Córdoba
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Impacto social a balazos” pubblicato il 21-02-2014 in ECOS Córdoba, su [http://ecoscordoba.com.ar/impacto-social-a-balazos/] ultimo accesso 25-02-2014. |