La destra golpista dietro la violenza destabilizzatrice


Siamo in attesa che Leopoldo López e María Corina Machado siano arrestati e giudicati per il loro appello alla violenza e come braccio esecutivo della morte di questi venezuelani.

Di fronte all’aggressione destabilizzatrice di mercoledì della destra nelle strade di Caracas, il presidente Nicolás Maduro è stato contundente: “Stiamo affrontando un piano di colpo di stato contro la democrazia, contro il Governo che presiedo”. Dalla Procura Generale hanno segnalato un ex diplomatico e un ex militare che avevano anticipato i fatti di violenza che sono finiti con l’assassinio di due persone e con più di venti feriti. A loro volta, i dirigenti dell’opposizione Leopoldo Machado e María Corina Machado sono stati coinvolti come responsabili politici, dopo aver incitato al golpismo.

Per indagare la responsabilità politica dell’assalto, la Procura Generale ha emesso ordini di cattura contro il capo della Casa Militare durante il governo di Carlos Andrés Pérez, Ivan Carratú Molina, e l’ex ambasciatore venezuelano in Colombia, Fernando Gerbasi. Ambedue sono stati identificati in un audio diffuso martedì su VTV nel quale anticipavano i fatti di violenza che sarebbero successi mercoledì.

Nel frattempo, nelle vicinanze della Procura, dove ieri sono state portate a termine le principali aggressioni, i discorsi golpisti sono stati capeggiati dai dirigenti dell’opposizione Leopoldo López e María Corina Machado, che Diosdado Cabello –presidente dell’Assemblea Nazionale– aveva segnalato come facenti parte dei politici controllati dall’imperialismo degli USA.

Volontà Popolare, lo spazio diretto da López, è stato coinvolto in vari fatti violenti avvenuti nel paese, come quelli occasionati il 15 aprile 2013, dopo i comizi presidenziali, che hanno lasciato un saldo di 11 vittime mortali, ha precisato AVN.

López è stato anche segnalato da Diosdado Cabello come promotore di diversi atti di violenza destabilizzatrice in Mérida e Táchira avvenuti la settimana scorsa. La denuncia è stata confermata da Jorge Rodríguez, dirigente del Partido Socialista Unito del Venezuela: “Rendo direttamente responsabile il signor Leopoldo López. Sono responsabile di questa denuncia che sto facendo, perché abbiamo informazioni sufficienti sulle risorse che ha ricevuto, sulle istruzioni che ha ricevuto, e di come ha cercato la violenza e la destabilizzazione negli stati del Táchira, Mérida e Aragua”.

Machado, da parte sua, è stata coinvolta a giugno dell’anno passato nella pianificazione di un colpo di stato contro il Governo bolivariano orchestrato con gli Stati Uniti. In un audio la deputata della destra ha rivelato che il segretario generale della Mesa de la Unidad Democrática (MUD) (Tavolo di Unità Democratica, ndt) , Ramón Guillermo Aveledo, faceva parte dei piani destabilizzatori che lei considerava “insufficienti”.

Nello stesso mese, è stato fatto conoscere un documento che precisava una strategia golpista organizzata da una Fondazione legata all’ex presidente colombiano Álvaro Uribe nell’ambito delle elezioni municipali dello scorso 8 dicembre. Il Piano è stato ideato tra rappresentanti dell’opposizione venezuelana come Machado, Julio Borges, Ramón Aveledo , J.J. Rendón –esperto nella cosiddetta guerra psicologica– e l’incaricato dell’Agenzia Internazionale di Sviluppo degli Stati Uniti (USAID) per l’America Latina, Mark Feierstein, riprendo Aporrea.

Mobilitazione popolare di fronte al golpismo

L’assalto di mercoledì si inquadra nelle sistematiche denuncie del Governo bolivariano contro l’opposizione di destra per piani destabilizzatori contro il popolo venezuelano che hanno incluso sabotaggi economici, guerra psicologica/mediatica, ingerenza golpista di compagnie e di politici nazionali e internazionali, piani di uccisione di personalità e tentativi di isolamento internazionale.

Mercoledì, Maduro ha accusato “un piccolo gruppo di dirigenti irresponsabili, violenti, pieni di odio e ambizioni personali, finanziati dagli Stati Uniti e da gruppi neofascisti” e ha chiamato all’unione civico-militare e alla mobilitazione popolare per sostenere il progresso bolivariano.

“L’impunità è finita (…) Giuro che ci sarà giustizia per il sangue versato oggi in Venezuela; lo giuro per Chávez e in Venezuela ci sarà la pace per i nostri figli”, ha puntualizzato il presidente bolivariano. Al riguardo, Jorge Rodríguez, ha convocato una mobilitazione per il prossimo giovedì “contro il fascismo”.

14/2/2014

Pia Noticias

tratto da La Haine

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“La derecha golpista detrás de la violencia desestabilizadora pubblicato il 14-02-2014 in La Haine, su [http://www.lahaine.org/index.php?p=75321] ultimo accesso 14-02-2014.

 

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