La rivista Semana ha rivelato l’esistenza di una operazione di spionaggio militare per spiare i dialoghi di pace all’Avana così come i personaggi politici dell’opposizione, che era conosciuta con il codice di “Andrómeda” [1]. Queste rivelazioni dimostrano, inequivocabilmente, tre cose. Primo, le acute contraddizioni interne al blocco di potere, i cui fili sono in realtà mossi dagli USA. Secondo, che il tema dell’utilizzo degli apparati di intelligence in compiti propri della guerra sporca è un fenomeno più esteso di solo alcuni funzionari corrotti dell’antico DAS e che infetta tutti gli apparati di intelligence che sono proliferati come erbacce nello stato. Terzo, che il problema è molto più profondo delle intercettazioni; il problema è cosa si sta facendo con queste informazioni, perché ci sono stati manipolazione politica, sabotaggio, attentati, minacce, persecuzione, assassini e scomparse.
Senza andare più lontani, alcuni giorni fa appariva un volantino firmato dai comandi urbani del gruppo paramilitare “Los Rastrojos” nel quale dicevano di avere informazioni sugli schemi di sicurezza e l’itinerario quotidiano di membri della Marcha Patriótica, del MIA e dell’Unión Patriótica [2], chi gli fornisce queste informazioni? Com’è che Uribe Vélez ottiene queste informazioni sensibili sul processo di pace per silurarlo attraverso Twitter?
George Orwell, francamente, è rimasto indietro nella sua opera “1984” su una società dispotica dominata dal “Grande Fratello”. La Colombia si è trasformata nello stato poliziesco-politico per eccellenza, mentre viene mantenuta una facciata liberale per ingannare gli ingenui. Uno stato poliziesco, oltretutto, gestito attraverso un controllo a distanza: come se le dichiarazioni del Washington Post non avessero già messo sufficientemente in chiaro che i fili delle operazioni di controrivoluzione vengono in realtà gestiti dagli USA, ora viene rivelato che gli apparati di spionaggio militare e le sue “sale grigie” di intercettazione sono gestite direttamente dalla CIA, e sono loro i “veri capi”, secondo l’opinione di un militare colombiano [3]. Non è casuale che nelle fotografie di effettivi militari in “Andrómeda” si vedono portare sulle loro uniformi le bandiere degli USA, non della Colombia; è chiaro per chi lavorino.
Due ufficiali dello spionaggio sono stati rilevati dal caso: Jorge Zuluaga e Mauricio Ricardo Zúñiga [4]. La gravità di quanto avvenuto meritava, per lo meno, delle sanzioni per le più alte cariche dell’istituzione, per essere incompetenti o complici. Ma una volta di più, il ministro della guerra Juan Carlos Pinzón ha dimostrato di essere intoccabile, nonostante i suoi costanti sabotaggi al processo di pace e faccia nel suo ministero il lavoro occulto per il recalcitrante uribismo.
In Turchia, a partire dagli anni 70 con i crescenti scandali che coinvolgevano organicamente l’esercito, gli apparati di intelligence, la rete anticomunista Gladio della NATO, funzionari e la mafia, in una struttura criptica che controllava gli appariti statali, è stato coniato il termine “Stato profondo” (Derin Devlet in turco) per indicare la reale fonte del potere al di là delle facciate istituzionali e i controlli legali. Scandalo dopo scandalo in Colombia si sta rivelando l’onnipresenza dello “Stato profondo” che estende i propri tentacoli su tutto il territorio, incluso (o soprattutto) lì dove lo “Stato di facciata” dice di non essere presente o di essere strutturalmente debole. E dopo aver alimentato questo mostro, appare il ministro degli interni Aurelio Irragori che dice che loro sono vittime (ie., della loro stessa invenzione) [5].
Sembra una burla ascoltare Santos che dice che con l’indagine arriveranno fino alle ultime conseguenze. È sempre più chiaro che, di fronte al blocco di potere, no ha nemmeno la capacità politica di controllare le esplosive contraddizioni interne riguardo ai negoziati di pace; non è lui che governa la Colombia [6]. Al massimo, è un capitano dello stato di facciata. Non ha avuto, inoltre, nemmeno la capacità di arrivare fino in fondo con il problema relativamente più semplice del DAS: questa istituzione, dopo lo scandalo delle intercettazioni ha finito con il riciclarsi nel DNI, nello stesso momento in cui i suoi 5.000 funzionari erano ricollocati in altre istituzioni statali; il grosso dei loro crimini permangono impuniti, e per il colmo, Semana rivela che il DAS continua ad esistere, nell’ombra, con un totale di 300 funzionari [7].
Lo stato colombiano sembra sempre più il “Cartello dei Delatori”. Questa non è una discussione tecnica sulla “modernizzazione” dell’intelligence, che è abbastanza moderna, diremmo anche di punta. La discussione è eminentemente politica e si relaziona direttamente con il tema dei negoziati per superare il conflitto armato. Con chi allora bisogna negoziare se Santos non ha il potere? Come potrà garantire l’applicazione di accordi minimi per superare il conflitto? Come garantire che i sabotatori della destra stiano in riga? Come garantire che l’esercito, istituzione intoccabile, si sottometta all’autorità civile?
Santos dice che con questi negoziati non cambierà nulla, ma il fatto è che senza cambiamenti profondi, alla radice, di fronte allo “Stato profondo” (mafioso, paramilitarizzato, cannibale), non ci sarà pace, nemmeno nel senso più stretto della parola. Così in modo semplice.
Note:
1] http://www.semana.com/nacion/articulo/alguien-espio-los-negociadores-de-la-habana/376076-3
[2] http://www.rebelion.org/noticia.php?id=180395&titular=paramilitares-amenazan-de-muerte-a-l%EDderes-de-la-uni%F3n-patri%F3tica-marcha-patri%F3tica-y-mia-
[3] http://www.semana.com/nacion/articulo/la-sala-desde-donde-se-hacian-las-chuzadas-del-ejercito/376079-3 http://www.semana.com/nacion/articulo/los-oscuros-antecedentes-de-la-sala-gris/376080-3
[4] http://www.semana.com/nacion/articulo/chuzadas-relevan-jefe-de-inteligencia-del-ejercito/376155-3
[5] http://www.rcnradio.com/noticias/en-el-gobierno-no-chuzamos-nuestros-propios-miembros-mininterior-115313
[6] http://www.rebelion.org/noticia.php?id=180461&titular=%BFqui%E9n-gobierna-a-colombia?-
[7] http://www.semana.com/nacion/articulo/la-sala-desde-donde-se-hacian-las-chuzadas-del-ejercito/376079-3
* José Antonio Gutiérrez D. è un militante libertario residente in Irlanda, dove partecipa ai movimenti di solidarietà con l’America Latina e la Colombia, collaboratore della rivista CEPA (Colombia) e di El Ciudadano (Cile), così come del sito web internazionale www.anarkismo.net. Autore di “Problemas e Possibilidades do Anarquismo” (in portoghese, Faisca ed., 2011) e coordinatore del libro “Orígenes Libertarios del Primero de Mayo en América Latina” (Quimantú ed. 2010).
07-02-2014
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
José Antonio Gutiérrez D., “Andrómeda: el “Estado profundo” en Colombia” pubblicato il 07-02-2014 in Rebelión, su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=180498&titular=andrómeda:-el-“estado-profundo”-en-colombia-] ultimo accesso 10-02-2014. |