Nell’ultimo anno sono vertiginosamente cresciuti gli assassinii dei membri del movimento Marcia Patriottica. Che cosa sta succedendo?
Marcia Patriottica non ha ancora compiuto due anni e si registrano 29 dei suoi membri assassinati e tre scomparsi. Questa situazione e l’ondata di minacce che subiscono i membri della sinistra legale, mentre all’Avana si stanno finendo di negoziare le garanzie per l’esercizio dell’opposizione, hanno determinato una riunione di alcuni dirigenti con il presidente Juan Manuel Santos per chiedergli di intervenire su un tema che, anche se è lontano dalla dimensione del genocidio dell’Unione Patriottica, già incomincia a ricordare a più di uno quel nero episodio della recente storia.
L’ex senatrice Piedad Córdoba, membro della direzione del Movimento Marcia Patriottica, ha fornito a SEMANA una lista di 29 dirigenti e attivisti assassinati da aprile 2012, quando fu costituito il gruppo, fino ai primi giorni di gennaio di quest’anno (vedi la lista). Carlos Lozano, dirigente comunista e anche membro della direzione di Marcia Patriottica, ha confermato la cifra e la gravità della situazione.
In totale, più di 15 membri di Marcia Patriottica sono stati assassinati in circostanze che puntano ad azioni di sicari, ad assassini selettivi. Si tratta di dirigenti contadini o indigeni di numerose regioni del paese. Il primo è stato Édgar Sánchez, militante comunista e sopravvissuto della UP, assassinato a Soacha, nel novembre del 2012. Il caso più recente è stato quello di Giovanny Leiton e della sua compagna Doris Viviana Vallejo, che sono stati torturati e assassinati lo scorso 4 gennaio, nella loro casa nella frazione Zabaleta, di San José del Palmar, Chocó. Era presidente della giunta d’azione comunale e membro del Tavolo Nazionale di Interlocuzione e Accordo Agropastorale (MIA), che l’anno scorso ha diretto le proteste del campo.
Precisamente quest’anno, in cui si sono diffuse le proteste contadine nelle quali Marcia Patriottica ha avuto una importante partecipazione, è stato quello in cui sono aumentate vistosamente le morti. Mentre nel 2012 c’è stato un assassinio e una scomparsa forzata, quasi tutti gli altri casi -26 morti e due scomparse– sono avvenuti, secondo i registri di questo gruppo, nel 2013.
Nella lista consegnata dalla Córdoba, figurano anche cinque membri del gruppo morti in scontri con lo Squadrone Mobile Antisommossa della Polizia (Esmad), la cui gestione delle proteste agrarie nel Catatumbo e in altre regioni è stata criticata per presunti eccessi nell’uso della forza (la Polizia e il Ministero della Difesa hanno parlato di infiltrazione guerrigliera nella protesta). E si registrano altre cinque morti i cui presunti autori sono dell’Esercito, varie di queste negli scioperi agrari. SEMANA ha contattato la Procura per verificare tutti i casi, ma questi non sono condotti in maniera centralizzata e l’informazione, che riposa nelle procure di sezione, ancora è in corso. Non è chiaro nemmeno se ci siano degli autori, materiali o intellettuali, arrestati.
Il 13 gennaio, decine di manifestanti si sono riuniti di fronte al bunker della Procura per protestare contro la messa sotto processo dei membri di Marcia Patriottica (tre membri della sua direzione nazionale sono stati arrestati per presunti legami con le Farc) e per chiedere che si indaghino questi omicidi. Tre giorni dopo, il presidente Juan Manuel Santos si è riunito con Iván Cepeda, del Polo, e Carlos Lozano e Piedad Córdoba, di Marcia Patriottica.
Secondo Cepeda, le segnalazioni “senza nessun tipo di prova o di sostegno”, che fanno il ministro della Difesa e altri funzionari, che le Farc stiano dietro a Marcia Patriottica mette in pericolo questo movimento. Dice che anche il Polo è stato vittima di questi attacchi e che tutti i suoi eletti sono minacciati. Il più recente assassinio di un membro del Polo è stato quello di Gilberto Daza, consigliere di Sucre, Cauca, lo scorso 28 dicembre.
Cepeda ha detto a SEMANA che il presidente ha mostrato preoccupazione per la situazione e che è stata discussa la possibilità di misure di protezione e di reazione immediata per contrastare questa ondata di assassinii e minacce. Se all’Avana si tratta veramente affinché le Farc facciano il passaggio verso la politica, al di là delle diffidenze che Marcia Patriottica solleva in alcuni circoli, dovrebbe essere una priorità del governo preservare l’integrità dei suoi membri e prendere delle misure drastiche e urgenti per fermare il dissanguamento che sta subendo.
18-01-2014
Semana
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“La Marcha Patriótica se torna mortal” pubblicato il 18-01-2014 in Semana, su [http://www.semana.com/nacion/articulo/asesinatos-de-miembros-del-movimiento-marcha-patriotica/371170-3] ultimo accesso 27-01-2014. |