In Chiapas si dichiarano territori liberi da dighe e miniere


Nell’angolo sud del Messico e in modo inedito, un’intera zona si organizza per fermare i megaprogetti fin dalla fase di prospezione.

Assemblea di MOVIAC-Chiapas, Centro di Media Liberi del DF e SanCrisTencia.

Tapachula, territorio libero.

Tapachula, Chiapas. Otto municipi chiapanechi sono stati dichiarati territori liberi da dighe e dall’estrazione mineraria, nell’esercizio delle proprie decisioni e della norma giuridica del diritto al consenso libero, preventivo e informato. Con un atto politico pubblico effettuato il 10 dicembre, 56 comunità, ejidos e organizzazioni dei municipi di Tapachula, Motozintla, Huehuetán, Cacahoatán, Mazapa, Comalapa, Chicomuselo e Tuzantán hanno fatto conoscere la propria decisione, che è stata fissata in un documento collettivo firmato e bollato dai rappresentanti.

Il documento, avvallato da un notaio pubblico, è diretto al presidente della Repubblica messicana, Enrique Peña Nieto, al governatore dello stato del Chiapas, Manuel Velasco Coello, ad altre autorità dei tre livelli di governo e al popolo del Messico. La dichiarazione è avvenuta in mezzo a denunce, non solo sull’entrata illegale e senza permesso comunitario nei territori di impiegati di imprese estrattive, ma anche sulla riforma energetica e fiscale, sulla piaga della roya (malattia delle piante di caffè, ndt), le alte tariffe dell’energia elettrica e l’abuso di potere e la corruzione dei funzionari pubblici.

Tra varie tensioni durante il corteo e nell’atto pubblico nel Parco Centrale Miguel Hidalgo, e di fronte alla mancata presenza delle autorità municipali, le comunità hanno deciso di occupare la presidenza municipale di Tapachula per cercare di dialogare con il sindaco e far firmare l’impegno a non dare alcuna licenza alle imprese nazionali e straniere per i progetti che minacciano le popolazioni. Anche se il presidente municipale era già a conoscenza della manifestazione, non si è presentato, ma ha inviato il segretario di Governo e il sindaco municipale per cercare di convincere la gente che nella zona i governi locali, statali e federali non sono a conoscenza di alcun tipo di questi progetti.

Le più di mille persone che hanno occupato la presidenza sono riuscite a far firmare alle autorità la ricevuta del documento collettivo, e che si impegnassero a salvaguardare le comunità di fronte all’entrata di macchinari e persone estranee che sono presenti nella zona.

La Voce del Popolo contro la prospezione mineraria e idroelettrica

Durante il 2013, le comunità si sono organizzate con incontri, laboratori e tre manifestazioni contro l’imposizione nella regione di miniere e dighe. Hanno così localizzato una intensa prospezione di imprese di questi settori, e ci sono anche comunità che hanno requisito macchinari che, senza consultazione delle comunità, erano stati introdotti.

Nella loro diversità le comunità mobilitate e organizzate si sono unite con la consegna che la voce del popolo è l’unica che possa decidere sul presente e l’utilizzazione dei propri territori. Si sono impegnate a difendere le proprie terre, coltivazioni e forme di vita, di fronte a qualsiasi imposizione o progetto che metta a rischio le future generazioni.

Saluti solidali

Diverse organizzazioni nazionali e internazionali hanno salutato la dichiarazione degli otto municipi chiapanechi. Dal Guerrero è giunto un messaggio sottoscritto dal Centro per i Diritti Umani della la Montaña Tlachinollan AC, dal Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie (CRAC-PC), dal Centro Regionale per la Difesa dei Diritti Umani José María Morelos e Pavón, dai Processi Integrali per l’Autogestione dei Popoli (PIAP) e dal Coordinamento Statale dei Lavoratori dell’Educazione del Guerrero (CETEG). Il saluto dice che “per noi è chiaro che la mobilitazione, lo scambio e la resistenza sono i principali elementi di lotta di noi popoli indigeni di tutto il paese”, nel momento in cui offre un fraterno abbraccio e chiede alle organizzazioni di sentirsi accompagnate nella loro lotta.

Anche il Movimento Mesoamericano Contro il Modello Estrattivista Minerario, formato da organizzazioni, contadini ed indigeni di Panama, Nicaragua, Costa Rica, El Salvador, Honduras, Nicaragua e Messico, ha inviato un saluto che dice: “Attraverso questo mezzo ricevano la nostra solidarietà tutte le organizzazioni, i contadini e gli indigeni che chiedono che i propri territori siano liberi dal modello estrattivista minerario”.

La Rete Messicana dei Danneggiati dalle Miniere (REMA) “si felicita e manda un saluto solidale alla mobilitazione di comunità, organizzazioni e ejidatari che oggi manifestano e si organizzano per difendere la propria vita, le proprie terre, i propri territori e i propri diritti umani”. E conclude segnalando: “Non siete soli”.

Un giorno storico

Le dighe, gli impianti idroelettrici e le miniere vengono insieme, all’interno delle strategie dei megaprogetti. Poco a poco, in Messico e in America le comunità prendono coscienza del modo con cui gli vengono imposti senza il permesso delle comunità che ne saranno danneggiate. Qui e là, una comunità si rende conto dell’imposizione di un megaprogetto, ma è inedito che di colpo 56 comunità di 17 municipi –mentre si sta appena nella fase della prospezione– si uniscano per manifestare contro l’illegale imposizione di questi megaprogetti in ogni regione del Chiapas.

Questa diverse comunità, ejidos e organizzazioni sono riuscite ad andare oltre alle differenze tra contadini ed indigeni e tra diversi credi, filiazioni politiche e scontri storici.

Il processo di resistenza e di organizzazione dei popoli, nell’angolo sud del Messico, è già da tempo in costruzione, ma a partire da questo atto pubblico assume una nuova dimensione. Rende le autorità incaricate responsabili di qualsiasi tipo di conflitto prodotto dal tentativo di continuare a portare avanti nella regione questi progetti di dighe e miniere.

dicembre 2013

Desinformémonos

Video: http://www.youtube.com/watch?v=hYkTkPZ5Dy0&feature=player_embedded

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“En Chiapas se declaran territorios libres de represas y mineras pubblicato il 12-2013 in Desinformémonos, su [http://desinformemonos.org/2013/12/en-chiapas-se-declaran-territorios-libres-de-represas-y-mineras/] ultimo accesso 16-01-2014.

 

I commenti sono stati disattivati.