La resistenza Mapuche sfida lo stato d’assedio


Una sfida allo stato d’assedio imposto dallo stato cileno nel Wallmapu, è così che si può descrivere questo nuovo sabotaggio, avvenuto a Malleco all’alba del 31 dicembre, contro l’occupazione cilena e il suo saccheggio capitalista.

Si tratta dell’incendio di un elicottero forestale e di un altro danneggiato parzialmente, fatto avvenuto nei dintorni di Angol a poca distanza di un posto di polizia.

Nella circostanza anche un poliziotto ferito dopo che era stato bloccato dagli “assalitori”, così come hanno riportato vari mezzi di comunicazione ufficiali.

Ricordiamo che alcuni giorni fa e per l’ennesima volta il governo del Cile aveva ordinato l’aumento delle dotazioni di polizia su tutto il territorio Mapuche ed era in vigore l’utilizzo di aerei dotati di macchine fotografiche agli infrarossi e di rilevatori di calore, in modo di controllare e monitorare lo spostamento di persone, specialmente di notte.

Nulla di ciò è servito, né la permanente presenza della polizia, per evitare che sconosciuti entrassero nel luogo dove una impresa che presta servizi alla Forestal Mininco teneva due aeronavi, fosse bloccato uno dei poliziotti, prendesse fuoco un elicottero e se ne danneggiasse parzialmente un altro.

Secondo attacco ad elicottero nella zona

Questo è la seconda azione avvenuta nella zona di Malleco che danneggia aeronavi di imprese forestali, in un altro incidente un elicottero che si riforniva di acqua è stato raggiunto nel settore rurale di Ercilla da un proiettile.

Forestali, la faccia più turpe del Capitalismo nel Wallmapu

Le imprese forestali rappresentano la peggiore faccia che il capitalismo possa mostrare ai cittadini mapuche nel Wallmapu, le loro attività di tipo estrattivo a oltranza, tra i vari effetti di questo affare antisociale finanziato dallo stato cileno attraverso il decreto legge 701, creano solo calamità alle vicine comunità, fumigazioni tossiche, scomparsa di fiumi, ruscelli e falde d’acqua, così come l’estinzione di tutta la flora e la fauna naturale della zona che è la base alimentare e medicinale della vita mapuche.

D’altra parte le enormi estensioni di terra che attualmente possiedono le forestali sono terre rubate alle comunità mapuche. La proprietà forestale non si comprende senza la sua diretta relazione con il saccheggio territoriale del Popolo Mapuche.

Tre famiglie contro un Popolo

Ma non si tratta di un affare che viene realizzato solo contro il Popolo Mapuche, ma è escludente anche per migliaia di cileni che con le loro imposte lo finanziano per più di 20 anni. La proprietà forestale è così concentrata che solo tre famiglie dominano quasi per completo il capitolo, Angelini, Matte e Carey, rispettivamente padroni di Bosques Arauco, CMPC e Masisa.

Quest’anno, solo Bosques Arauco ha dichiarato quasi 1.200.000 ettari mentre la Forestal Mininco ne ha dichiarati quasi 700.000, senza contare le tenute che non hanno potuto essere certificate. Secondo un dato ufficiale, le imprese forestali possiedono  quasi tre milioni di ettari nella zona sud del Cile, ossia, nel Wallmapu questo è quasi il 30 per cento del nostro Paese Mapuche, nel frattempo tutti i cittadini mapuche insieme oggi non arrivano a 700.000 ettari, che non supera il 7 per cento del nostro territorio storico.

31 dicembre 2013

País Mapuche

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Resistencia Mapuche desafia estado de sitio” pubblicato il 31-12-2013 in  País Mapuche, su [http://paismapuche.org/?p=8405] ultimo accesso 07-01-2014.

 

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