Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia e l’Esecutivo sono riusciti a stringere un accordo sulla partecipazione politica, secondo punto nell’agenda dei Dialoghi di Pace, che sono iniziati il passato 18 ottobre 2012 per mettere fine al conflitto armato in questa nazione sudamericana.
Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo (FARC-EP) e il Governo di Juan Manuel Santos mercoledì hanno annunciato un accordo sulla partecipazione del gruppo ribelle alla vita politica del paese sudamericano, secondo punto nell’agenda pattuita per i Dialoghi di Pace a Cuba.
Attraverso un comunicato congiunto emesso dal Palazzo dei Congressi dell’Avana, ambedue le delegazioni hanno affermato che con l’accordo firmato viene garantito che ci siano gli elementi necessari affinché sorgano nuove opzioni politiche. “C’è consenso sui temi dei diritti e delle garanzie per l’attività politica dei nuovi movimenti che sorgono (…) che abbiano accesso ai mezzi di comunicazione”, ha comunicato il documento.
Inoltre, il testo ha aggiunto che “nell’accordo si ritiene di garantire i meccanismi di partecipazione cittadina ai differenti livelli sociali con l’obiettivo di promuovere partecipazione politica regionale e locale di tutti i settori a parità di condizioni”.
“Questo accordo amplia e irrobustisce la democrazia; promuove il pluralismo, la cultura democratica e aiuta l’apertura nell’ambito della fine del conflitto”, ha specificato. Allo stesso tempo le parti hanno precisato che “i limiti di tempo (in cui si applicherà questo accordo) saranno convenuti nel sesto punto dell’agenda.
Questo è il secondo accordo parziale a cui giungono le FARC-EP e il Governo colombiano, dopo che a maggio sono riusciti ad avvicinare le posizioni sui temi agrari, che includono vecchie richieste del gruppo sull’accesso alla terra per i contadini poveri e un maggiore aiuto sociale dello stato al settore rurale.
Creano un sistema di sicurezza per garantire partecipazione
Il rappresentante della Norvegia al tavolo dei negoziati tra le FARC-EP e l’Esecutivo, Dag Nylander, ha precisato che tra gli accordi raggiunti questo mercoledì figura la creazione di un sistema di sicurezza per garantire la partecipazione politica.
“È stata concordata la creazione di un sistema integrale di sicurezza per l’esercizio della politica, per cercare di assicurare la protezione di chi partecipa, questo con l’intenzione di rafforzare e aumentare la democrazia in un clima di tolleranza”, ha segnalato, affermando che questo succederà quando le FARC si aggregheranno “all’attività politica legale”.
Ha sottolineato che l’avvio dell’accordo finale “contribuirà a rafforzare la democrazia” in Colombia perché “implicherà l’abbandono delle armi e l’eliminazione della violenza come metodo d’azione politica con lo scopo di passare ad uno scenario dove domini la democrazia con piene garanzie per chi partecipa alla politica”.
In questo senso, ha segnalato che nell’interesse di “promuovere il pluralismo politico” all’Avana si è concordato di portare avanti “cambiamenti istituzionali per facilitare la costituzione di partiti politici e il passaggio di organizzazioni e movimenti sociali con vocazione politica”.
Ambedue le delegazioni sono state d’accordo sulla necessità di garantire la trasparenza nei processi elettorali in zone a maggior rischio di frode e “la promozione della partecipazione elettorale dei cittadini, principalmente, di quelli che abitano in regioni di difficile accesso”, ha spiegato.
Il rappresentante della Norvegia ha segnalato che si sono anche accordati sulla creazione di “circoscrizioni transitorie di pace” nelle zone colpite dal conflitto armato per “promuovere l’integrazione e l’inclusione politica” nella Camera dei Rappresentanti.
Le delegazioni del gruppo e dell’Esecutivo colombiano hanno iniziato il processo di conversazioni lo scorso 18 ottobre 2012, nella città di Hurdal, nelle vicinanze di Oslo (capitale della Norvegia) e successivamente sono state spostate all’Avana (capitale di Cuba), dove stanno andando avanti da novembre con Venezuela e Cile come paesi accompagnatori.
In questo incontro, i rappresentanti di ambedue le parti hanno stabilito una agenda di cinque punti da dibattere: lo sviluppo agrario, partecipazione politica, fine del conflitto e smobilitazione, soluzione al problema delle droghe illecite e riparazione alle vittime.
Dopo la risoluzione del conflitto agrario, nell’agenda di negoziazione rimangono in sospeso i temi delle droghe illecite, l’abbandono delle armi e le vittime del conflitto armato.
Il conflitto armato nella nazione sudamericana, ha lasciato quasi quattro milioni di sfollati e 600 mila morti in circa 50 anni, al cui processo hanno partecipato anche gruppi di insorti, paramilitari di destra e organizzazioni in relazione con il narcotraffico.
6 novembre 2013
Resumen Latinoamericano / Telesur
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Las FARC-EP y el Gobierno llegaron a un nuevo acuerdo en La Habana” pubblicato il 06-11-2013 in Resumen Latinoamericano / Telesur, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/?p=1214] ultimo accesso 07-11-2013. |