Sconfitta della Kirchner nel suo principale bastione della provincia di Buenos Aires


Il Fronte per la Vittoria perde le legislative nelle province chiave, ma mantiene il controllo del Congresso.

Domenica il governo di Cristina Kirchner ha perso le elezioni legislative nel suo principale bastione della provincia di Buenos Aires e in altri grandi distretti, anche se a livello federale è la forza politica più votata, mantenendo il controllo del Congresso argentino.

Il candidato a deputato dell’opposizione Sergio Massa, di 41 anni, ex capo del Gabinetto di Kirchner e sindaco della località di Tigre (periferia nord), si impone con il 43,73% dei voti, scrutato l’ 81,10% delle sezioni, in questo distretto che concentra quasi il 40% dei 30 milioni di elettori del paese, secondo i risultati ufficiali.

A livello nazionale, il governativo Fronte per la Vittoria (FPV, peronisti e alleati) ottiene 6.718.531 voti (32,50%), che gli dà una maggioranza di 132 seggi nella Camera dei Deputati (sono necessari 129), secondo la pagina web ufficiale dei risultati. Il governo conta anche sull’appoggio di tre deputati del provinciale Movimento Popolare Neuquino.

Anche al Senato mantiene la maggioranza.

Queste elezioni federali rinnovano la metà della camera bassa (127 seggi) e un terzo del Senato (24).

In questo modo Massa si profila come uno degli eleggibili alle elezioni presidenziali generali del 2015, quando termina il secondo ed ultimo mandato della Kirchner.

“Dobbiamo far valere i milioni di voti della provincia, che ci obbligano ad attraversare la frontiera verso tutta l’Argentina”, ha detto Massa nel suo primo discorso dopo il trionfo, proiettandosi come figura di livello nazionale riguardo alle generali tra due anni.

Secondo calcoli ufficiali il governo perde anche in altri due distretti centrali come la capitale federale, Córdoba, Santa Fe e Mendoza, dove trionfano cinque distinti partiti dell’opposizione.

Il governo ha messo in gioco la sua maggioranza in ambedue le camere del Congresso, nell’ultima parte del secondo mandato della Kirchner, la grande assente nella campagna elettorale, che si sta riprendendo da una operazione per un ematoma cerebrale.

Anche se da mesi in Argentina non si menziona una eventuale rielezione della Kirchner, per la quale dovrebbe contare sui due terzi del Congresso per aspirare alla riforma della Costituzione, i risultati di domenica hanno definitivamente sepolto questa possibilità.

“Dire che il Fronte per la Vittoria (FPV, peronisti e alleati) al governo continui ad essere la prima forza è negare la sconfitta del governo. Il FPV ha perso il suo patrimonio di voti”, ha detto all’AFP, l’analista Jorge Giacobbe (figlio).

Da parte sua, l’analista politico Rosendo Fraga ha sostenuto che “il kirchnerismo dice di aver vinto perché a livello nazionale continua ad avere più voti, ma quello che determina l’interpretazione è  la provincia di Buenos Aires”.

“Questo è ciò che finisce per ribaltare ciò che è stato un trionfo dell’opposizione e non del governo”, ha considerato Fraga, direttore dell’istituto di sondaggi Nueva Mayoría.

Secondo gli esperti, il logorio del kirchnerismo dopo dieci anni di governo, che ha abbracciato il governo del defunto Néstor Kirchner (2003-2007) e quelli di sua moglie, aggiungendo la mancanza di soluzione su temi di intensa preoccupazione per gli argentini, come l’inflazione e l’insicurezza, sono i principali motivi della sconfitta del governo nei maggiori distretti.

Massa ha basato la campagna sull’insicurezza, a partire dalla sua esperienza come sindaco di Tigre, dove ha seminato le sue strade di telecamere, e ha anche dato un forte segnale riunendosi in piena campagna elettorale con l’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, mentore della “tolleranza zero” contro il delitto.

L’analista Mariel Fornoni, direttrice dell’istituto di sondaggi M&f, ha detto che il governo “non ha letto correttamente le precedenti elezioni primarie (11 agosto)”, che hanno selezionato i candidati per le legislative di questa domenica, con un risultato simile.

“La gente ha sentito che il governo non ha dato una buona lettura dell’elezione”, ha aggiunto la Fornoni.

Nella Camera dei Deputati, il governo rinnova i seggi che ottenne nelle legislative del 2009, quando ebbe un povero risultato e perse la maggioranza nel Parlamento, ma la recuperò nel 2011 durante le presidenziali nelle quali fu rieletta la Kirchner con il 54% dei voti.

Nella notte di domenica, in assenza della Kirchner, il governo si è rallegrato di essere la forza più votata del paese e di controllare ambedue le camere, nonostante le sconfitte subite nei principali distretti.

“Qui siamo, come ci piace dire, il gruppo della presidente, il gruppo di Cristina Fernández in Kirchner. Condividiamolo con allegria, a partire da questa elezione (siamo) nuovamente la prima forza a livello nazionale”, ha affermato il vicepresidente Amado Boudou, per conto dell’Esecutivo, nel quartier generale del peronismo al governo.

Nell’ultima parte della campagna, e nei susseguenti atti pubblici e inaugurazioni di opere, la presidente è stata assente, in assoluto riposo, e il governo ha dovuto cambiare la strategia basata su una forte leadership.

Nella votazione al senato per la capitale federale, principale vetrina politica del paese, ha vinto la candidata di destra del PRO, Gabriela Michetti, sul cineasta dell’opposizione Fernando Solanas e sul governativo Daniel Filmus.

“Siamo convinti che il cambiamento, che sta avvenendo nella capitale, oggi incomincia in tutto il paese, ciò si consoliderà nel 2015, ma il cambiamento incomincia oggi, il cambiamento presuppone di lasciarsi dietro questa politica di aggressioni”, ha detto Horacio Rodríguez Larreta, capo gabinetto del governo della capitale, controllato dal partito di destra PRO e guidato dall’ancora eleggibile alle presidenziali Mauricio Macri.

Le elezioni si sono svolte nel terzo anniversario della morte dell’ex presidente Néstor Kirchner (2003-2007), predecessore della ex mandataria.

A partire da queste elezioni l’opposizione augura la fine della “era kirchnerista”, per il decennio di governo dei Kirchner, mentre il governo difende questo decennio come “il decennio vincente”, mettendo in risalto i miglioramenti sociali e la creazione di lavoro che si calcola in circa cinque milioni di posti di lavoro.

Il ministro degli Interni, Florencio Randazzo, ha detto che “il livello di partecipazione è stato superiore al 75%” e ha aggiunto che durante la votazione non si sono registrati maggiori incidenti.

28-10-2013

Agencias

da Rebelión

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
El Frente para la Victoria pierde legislativas en provincias clave, pero mantiene control del Congreso pubblicato il 28-10-2013 in Rebelión, su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=176077&titular=el-frente-para-la-victoria-pierde-legislativas-en-provincias-clave-pero-mantiene-control-del-congreso-] ultimo accesso 28-10-2013.

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