I mi’kmaq, contro la fratturazione delle loro terre


Brenda Norrell

Il governo canadese ha lanciato una operazione parapoliziesca contro gli indigeni, che con la resistenza pacifica si oppongono alla consegna delle proprie terre per l’estrazione di gas.

Elsipogtog, New Brunswick, Canada. Il 18 ottobre è arrivata la solidarietà al popolo mi’kmaq dopo che la polizia aveva attaccato donne e anziani indigeni con franchi tiratori armati, gas lacrimogeni e cani poliziotti. Gli indigeni difendono le loro terre dalla compagnia gasifera di fratturazione idraulica Southwestern Energy, di Houston, Texas. L’appoggio è arrivato da ogni parte, dall’ American Indian Movement (Movimento Indigeno Statunitense), dal Longest Walk (Camminata Più Lunga), perfino da un membro del consiglio del popolo nez perce e dal Council of Canadians (Consiglio dei Canadesi).

L’anishinabe Terrence Nelson ha proposto di fare in tutto il Canada dei blocchi ferroviari e ha calorosamente chiesto alle società dei guerrieri di organizzare azioni di sostegno al popolo mi’kmaq.

“La speranza è che in tutto il Canada ci siano immediatamente dei blocchi ferroviari, che continueranno fino a quando il governo se ne renderà conto. Sicuramente mi arresteranno, insieme a molte altre persone”, ha dichiarato Nelson, vicepresidente del American Indian Movement.

A Winnipeg, membri dei popoli indigeni hanno marciato per le strade, e nell’est del Canada, il popolo Sei Nazioni ha iniziato un blocco di solidarietà.

Il membro del consiglio del popolo nez perce, Leotis Mc Cormack, che recentemente è stato arrestato per aver protestato contro i trasporti pesanti di sabbie bituminose attraverso le terre sovrane del suo popolo, nello stato dell’Idaho, Stati Uniti, ha inviato un messaggio d’appoggio a Elsipogtog: “Le mie preghiere e il mio cuore sono con tutti voi. Anche noi del consiglio siamo stati arrestati tre mesi fa per esserci sollevati contro queste compagnie. Siamo in piedi, in solidarietà con voi”.

Sharon Heta, del popolo maori –che in questo momento attraversa a piedi gli Stati Uniti facendo parte della Quarta Camminata Più Lunga: il Ritorno ad Alcatraz, per la sovranità indigena e i diritti indigeni–, ha detto che gli spiriti dei camminatori sono presenti in solidarietà con il popolo mi’kmaq.

“Inviamo le nostre preghiere e benedizioni ai popoli indigeni della Prima Nazione Elsipogtog, simpatizzanti e alleati, mentre si sollevano in resistenza ed esercitano la propria sovranità indigena per la cura e la protezione delle proprie terre e acque. La Quarta Camminata Più Lunga: il Ritorno ad Alcatraz, appoggia e cammina pregando in lotta e difesa della sovranità indigena”, ha specificato Heta.

Alex White Plume, del popolo lakota a Pine Ridge, Dakota del Sud, ha condiviso la sua Canzone dell’Onore “per i nostri parenti del nord che si stanno sollevando per Unci Maka (la Madre Terra)”.

Il Gran Capo Stewart Phillip e il Capo Bob Chamberlin hanno emesso un comunicato: “La direzione dell’UBCIC (Unione dei Capi Indigeni della Columbia Britannica) e del Consiglio dei Capi UBCIC danno il loro totale sostegno alla comunità e ai dirigenti di Elsipogton, in loro difesa contro la fratturazione idraulica e lo sviluppo del gas da scisti dentro i loro territori. Bene, questo può succedere in qualsiasi comunità indigena di tutto il Canada, e particolarmente della Columbia Britannica. Oggi siamo completamente solidali con il popolo di Elsipogton esprimendo il nostro pieno appoggio e continuando la nostra comune lotta contro le pratiche devastatrici e distruttrici portate avanti dentro ai nostri territori dall’attività di esplorazione ed estrazione delle risorse”.

“Questa dimostrazione di forza bruta è spaventosa e scandalosa. Ci ricorda i conflitti di Oka, Ipperwash e della Caledonia”, ha ricordato il Gran Capo Stewart Phillip, presidente dell’UBCIC. Il popolo indigeno di Elsipogton protesta contro la compagnia energetica SWN Resources, che sta nei dintorni di Rexton, New Brunswick. Nonostante i più grandi sforzi  che hanno fatto il Capo e il Consiglio di Elsipogton per risolvere pacificamente questa questione, un gruppo di poliziotti armati della Polizia a Cavallo del Canada (RCMP) sono entrati con violenza per far eseguire il mandato giudiziario.

“Il Canada non può continuare a fare il tonto mettendo perversamente di lato i nostri titoli aborigeni, i nostri diritti e i diritti dei Trattati. Alla luce della recente visita in Canada del dottor James Anaya, relatore speciale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) sui diritti dei popoli indigeni, vediamo che questa dura azione che ha fatto la RCMP riflette un governo che continua ad ignorare i diritti indigeni alla terra –i nostri diritti umani–, fingendo di avere una relazione fruttuosa con i popoli indigeni modellata sulla riconciliazione e il rispetto”, ha accusato il Capo Bob Chamberlin, vice-presidente dell’UBCIC. “Siamo in attesa dell’appello di Elsipogtog affinché tutti i popoli indigeni si mobilitino e organizzino atti di solidarietà per tutto il paese”.

Maude Barlow, presidente nazionale del Consiglio dei Canadesi, che recentemente è stata a New Brunswick, ha precisato che “osservare il corso della repressione per me è stato impressionante. Poco fa mi sono riunita con i dirigenti di Elsipogtog, e so che si sono impegnati a fare una resistenza pacifica per fermare la distruzione della loro terra e acqua, e lo fanno a nome di tutti noi. Siamo solidali con la gente che lotta per proteggere l’acqua e la terra”.

La nazione dene, a Yellowknife, ha fatto un appello di solidarietà: “Il popolo dene dà il proprio totale appoggio alla comunità elsipogtog e alla sua dirigenza in loro difesa e contro la fratturazione idraulica e lo sviluppo del gas da scisti dentro il loro territorio tradizionale”.

“Siamo del tutto  solidali con il popolo Elsipogtog esprimendo il nostro totale appoggio e continuando i loro sforzi per sviluppare un piano energetico per il loro territorio”, ha spiegato il capo nazionale del popolo dene, Bill Erasmus.

Da un mese, il popolo indigeno Elsipogtog protesta contro la compagnia energetica SWN Resources nei dintorni di Rexton, New Brunswick, per los sfruttamento del gas da scisti (o gas lutita) per mezzo della fratturazione idraulica.

La fratturazione, dannosa per acque e terre

La fratturazione idraulica o fracking è un processo relativamente nuovo di estrazione di gas e petrolio, fondamentalmente differente dai metodi tradizionali. I pozzi arrivano ad una profondità di migliaia di piedi, più in basso dei tradizionali e naturali, e richiedono tra i due e i cinque milioni di galloni di acqua dolce per ciascun pozzo – fino a cento volte di più di ciò che richiedono i metodi di estrazione tradizionali. La fratturazione idraulica utilizza “liquido da fratturazione idraulica”, che è una miscela di acqua, sabbia e un cocktail di prodotti chimici tossici. La quantità di acque contaminate che producono i pozzi fratturati è molto maggiore che nei pozzi tradizionali.

“Sappiamo che il capo locale, Arron Sock, su questa questione si riunirà con il capo di governo, David Alward. Questo ci compiace. Nonostante ciò, questa è una questione che ha a che vedere con i trattati tra le nazioni, e la Corona deve essere aperta e responsabile”, ha precisato il capo nazionale del popolo dene, Bill Erasmus. Inoltre, “la RCMP e i corpi di sicurezza devono fornire sicurezza, così come lo fecero ai tempi dei trattati. Devono promuovere la pace, l’ordine e il buon governo. Dal popolo di Elsipogtog siamo in attesa di più informazioni per organizzare atti di solidarietà con la loro gente”.

Angela Giles, organizzatrice regionale dell’Atlantico, ha denunciato che “per difendere i diritti di una compagnia statunitense, la RCMP è entrata con quello che fondamentalmente sono delle unità di paramilitari, che includono franchi tiratori, per eliminare l’opposizione. Il governo del New Brunswick non ha una autorizzazione sociale per permettere la fratturazione idraulica, e la gente continuerà nella sua lotta per il futuro delle proprie famiglie, della propria provincia e del proprio ambiente”.

“I manifestanti di Rexton si sono scontrati con una compagnia texana che vuole ottenere profitti alle spalle degli abitanti del New Brunswick, e allo stesso tempo vuole mettere a rischio l’acqua e l’ambiente”, ha specificato Emma Lui, difensora dell’acqua e residente ad Ottawa. “Le comunità indigene, come la prima nazione di Elsipogtog, sono in prima linea nella battaglia per la difesa dell’acqua e della terra per tutti, e ciò non deve essere criminalizzato”.

Il Consiglio dei Canadesi appoggia il blocco.

Le foto che sono apparse su Twitter durante tutto il 18 ottobre hanno raccontato la vera storia che i mezzi di comunicazione di massa nascondono. In basso stanno i franchi tiratori che puntano le loro armi, mentre le donne sollevano i loro tamburi in resitenza di fronte alle carabine dei franchi tiratori, ai gas lacrimogeni e ai cani poliziotti. Vediamo l’arresto del capo e dei membri del consiglio del popolo di Elsipogtog, e una donna indigena che è sola e alzata in difesa della Madre Terra.

bsnorrell@gmail.com

Testo originariamente pubblicato su Censored News e tradotto da Heather Harper.

Pubblicato il 21 ottobre 2013

Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Brenda Norrell, “I mi’kmaq, contro la fratturazione delle loro terre pubblicato il 21-10-2013 in Desinformémonos, su [http://desinformemonos.org/2013/10/los-mikmaq-contra-la-fractura-de-sus-tierras/] ultimo accesso 25-10-2013.

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