Neuquén: La comunità mapuche non permetterà il fracking nel proprio territorio


Nella mattinata del 20 settembre, membri della comunità mapuche Kaxipayiñ stavano impedendo l’ingresso degli operai dell’impresa YPF all’impianto Turbo Expander fino a quando l’impresa non si sarà ritirata dal luogo così come avevano concordato con i dirigenti, tenendo conto che è stata riconosciuta la proprietà del territorio alla comunità.

Il werken (portavoce, ndt) del Kaxipayiñ, Gabriel Cherqui, ha spiegato a “Radio Calf” che rimarranno sul luogo per impedire l’ingresso degli operai ed chiederanno quanto “Jesús Grande si è impegnato con uno scritto a ritirare oggi questo settore da qua dentro, e a terminare lo sfruttamento degli idrocarburi”.

Con un comunicato della Confederazione Mapuche di Neuquén si dichiara che “ieri (mercoledì 19/09), dopo un lunga riunione tra le autorità mapuche del Lof Kaxipayiñ (Logko, Pijan Kuse, Werken) e il Direttore Esecutivo di YPF (Jesus Grande), è stato analizzato l’atto contro il diritto, da un punto di vista del diritto mapuche, di aver installato la Direzione di Produzione di Non Convenzionali in territorio comunitario mapuche”.

In questo senso, l’impresa si è impegnata ad “accettare la decisione della comunità di ritirare dal territorio comunitario gli uffici operativi di YPF” ed è stata sollecitata a fare tale compromesso per iscritto.

È per questo, che di fronte alla continuazione dello sfruttamento degli idrocarburi da parte dell’impresa petrolifera, questa mattina membri della comunità mapuche hanno deciso di impedire agli operai di entrare fino a quando l’YPF non se ne sarà andata dal luogo. I manifestanti sono sul ciglio della strada 151, all’altezza dell’impianto Mega S.A., dove ci sono l’impianto Turbo Expander e i magazzini di YPF.

Il comunicato, infine, chiarisce che: “Vogliamo rendere chiaro che non verrà permessa nessuna attività legata all’uso della tecnologia del Fracking a causa dei pericoli per la vita mapuche e della nostra madre natura. YPF non ha cominciato a riparare i danni di due decenni di Repsol e già annuncia altra morte con l’arrivo del fracking e della Chevron. Abbiamo bisogno che la popolazione di Neuquén e della regione appoggi questa decisione mapuche, perché vogliamo proteggere la fonte d’acqua della città, che è il Lago Mari Menuko/Los Barreales”.

24/9/2013

La Mañana de Neuquén

tratto da La Haine

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Neuquén: Comunidad mapuche no permitirá el fracking en su territorio pubblicato il 24-09-2013 in La Haine, su [http://www.lahaine.org/index.php?p=71908] ultimo accesso 26-09-2013.

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