Pinheirinho: miseria e macerie dove c’è stata vita


Inácio Dias de Andrade

A più di un anno dall’essere stati espulsi, gli abitanti di questa occupazione brasiliana continuano a non vedere mantenute le promesse governative di nuove case.

San Paolo, Brasile. A un anno e mezzo dall’espulsione di circa 7 mila abitanti dell’area conosciuta come Pinheirinho, a Sao José dos Campos, San Paolo, oggi per vivere la maggioranza di coloro che nel vecchio quartiere hanno perso le proprie case dipende dall’aiuto pubblico e non hanno visto mantenuta la promessa di una casa nuova. Il cosiddetto Reddito Sociale,  del valore di 500 reali (circa 165 euro, ndt) nella regione non è sufficiente per accedere ad una casa, lì l’affitto costa intorno a 800 reali (260 euro, ndt).

L’area da dove sono state espulse le famiglie, di 1,3 milioni di ettari, è stata consegnata alla fallita impresa Selecta, dell’investitore Naji Nahas, e ora serve unicamente alla speculazione immobiliare.

Per peggiorare, dopo l’allontanamento molti abitanti hanno perso la loro fonte di lavoro. Alcuni hanno passato molti giorni in strada, senza avere dove dormire e, durante il loro tempo libero, hanno cercato di recuperare il poco che avevano e che era rimasto custodito nel deposito dell’impresa Sat Log. In questo tentativo, molti residenti erano mancati dal proprio lavoro e, per questo, sono stati licenziati. Altri hanno perso le proprie automobili, il loro mezzo di trasporto e di sostentamento.

Nei giorni seguenti, si è parlato di molti casi di depressione e di crisi di panico; fino ad oggi, alcune persone sono sotto trattamento psichiatrico. Il prezzo della medicina, che molte volte non è disponibile nei presidi sanitari, si aggiunge alle spese mensili delle famiglie.

Uno degli abitanti aveva dentro l’occupazione un negozio che gli garantiva un salario mensile di 2 mila reali. Nella sua bottega vendeva cibo, dolci per i bambini, prodotti di pulizia e gas per la cucina. Dopo l’espulsione, è rimasto senza lavoro. Attualmente vive con sua moglie di alcuni lavori che riescono a trovare, e dei 500 reali che lei guadagna lavorando nelle pulizie di una scuola privata della regione. Gran parte dei residenti, dopo la ginnastica finanziaria che fanno con il denaro di sostegno al reddito, per sopravvivere deve contare sulle donazioni del paniere familiare.

La notizia della costruzione delle case sul nuovo terreno ha generato un miscuglio di sollievo e apprensione. Anche se le case sono state una promessa del governatore, la maggioranza dice che gli crederà solo quando avranno le chiavi in mano.

Il 19 luglio, gli ex abitanti di Pinheirinho hanno fatto una iniziativa nel vecchio terreno dove vivevano per chiedere rapidità e trasparenza nella costruzione delle case popolari, promesse un anno e mezzo fa. I senza tetto sono entrati nella località alle nove della mattina e sono usciti alle 11, durante questo tempo hanno fatto un corteo sopra le macerie delle loro case in un terreno vuoto già occupato dalle sterpaglie.

Durante la protesta, gli abitanti hanno ritrovato alcune delle loro proprietà che non avevano potuto ritirate nel giorno dell’espulsione. Secondo loro, le loro auto, mobili e indumenti erano lasciati alle intemperie, senza alcuna cura. Molti hanno ritrovato i propri veicoli smontati, senza i pezzi di maggior valore, pezzi di frigoriferi senza i motori e i mobili e gli indumenti deteriorati dall’azione delle intemperie, senza alcun tipo di vigilanza. Secondo i dirigenti del movimento, gli oggetti che avrebbero dovuto essere custoditi e registrati per la successiva restituzione ai proprietari sono stati abbandonati dall’impresa dopo che la Delegazione aveva smesso di pagare l’affitto dei capannoni. Tutto questo è avvenuto senza un dialogo con i residenti e senza una qualsiasi ispezione preventiva.

Il giorno dell’azione, dopo l’uscita dei senza tetto dal terreno, ha preso fuoco il capannone dell’impresa con le proprietà degli abitanti. Secondo chi era nella località, il fuoco è stato “criminale” e “sembrava” fatto per coprire le prove del furto e del saccheggio, e per incolpare gli stessi abitanti dell’incendio.

Dopo la protesta, il governo statale ha annunciato che entro un massimo di 120 giorni avverrà l’acquisto di un nuovo terreno per la costruzione delle case. Verranno costruite 1.800 case, del valore di 96 mila reali ciascuna. Il governo federale finanzierà circa l’ 80 per cento del valore, attraverso il programma Casa Mia, Vita Mia, e il restante sarà pagato attraverso il programma statale Casa Paolista. Nei prossimi giorni, gli abitanti devono visitare il terreno che accoglierà le loro future case. Il luogo è vicino alla strada Tamoios, tra Sao Jose dos Campos e il littorale nord paolista, nella zona periferica della città e lontano dai loro luoghi di lavoro e dagli altri servizi urbani.

Il vecchio terreno continua a non essere usato e, secondo i residenti dell’area, è utilizzato per smontare auto e per il traffico di droga.

Per tre anni, tra il 2007 e il 2010, l’antropologo Inácio Dias Andrade ha quotidianamente convissuto con i 7 mila abitanti della comunità Pinheirinho, nello stato di San Paolo. La ricerca è stata il tema del suo dottorato. Dopo l’espulsione, ha fatto delle occasionali visite agli abitanti e li accompagna nella risoluzione del problema.

Traduzione dal portoghese di Waldo Lao

Pubblicato il 09 settembre 2013

Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Inácio Dias de Andrade, “Pinheirinho: miseria y escombros donde hubo vida pubblicato il 09-09-2013 in Desinformémonos, su [http://desinformemonos.org/2013/09/pinheirinho-miseria-y-escombros-donde-hubo-hogares/] ultimo accesso 18-09-2013.

 

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