Città modello, zone di impiego, regime speciale: sempre e solo devastazione e saccheggio


 Giorgio Trucchi

Deputati approvano nuove riforme costituzionali per fare rivivere le “ciudades modelo” e per vendere, a pezzetti, il Paese al “miglior” offerente.

Managua, 30 gennaio (LINyM) – Con 110 voti a favore, 13 contro e cinque astensioni, il Congresso dell’Honduras ha approvato nella notte di mercoledì 23 gennaio la riforma di tre articoli della Costituzione (294, 303 e 329) dando così vita alle Zone di impiego e sviluppo economico soggette a Regime speciale, riportando sulla scena le città modello (charter cities).

Nell’ottobre scorso, il plenum di magistrati della Corte suprema di giustizia, Csj, risolse di dichiarare incostituzionale il decreto legislativo 283-2010, col quale i poteri esecutivo e legislativo pretendevano di creare le Regioni speciali di sviluppo. La decisione venne presa dopo che, alcuni giorni prima, quattro dei cinque magistrati della Sala Costituzionale erano giunti alle stesse conclusioni e avevano accolto i più di 50 ricorsi d’incostituzionalità, presentati da organizzazioni sociali, associazioni di giuristi e singoli cittadini. Tale progetto, infatti, attentava contro i precetti stabiliti dalla Costituzione, come la forma di governo, il territorio e la sovranità nazionale.

Secondo l’avvocato Fredín Fúnez, il nuovo progetto approvato dai deputati potrebbe addirittura peggiorare la situazione e l’impatto diretto sulla sovranità nazionale e i diritti della popolazione honduregna sul proprio territorio nazionale. Fúnez è membro dell’Associazione dei giuristi per lo stato di diritto ed è uno dei cittadini che lo scorso settembre hanno denunciato il presidente della Repubblica Porfirio Lobo, il presidente del Congresso nazionale, Juan Orlando Hernández e ben 126 deputati per il delitto di “tradimento della Patria”. La LINyM ha conversato con lui.

– LINyM: I deputati hanno approvato nuove riforme costituzionali e hanno rimesso in gioco le “città modello”. Che differenza c’è con il vecchio progetto?

– Fredín Fúnez: Praticamente nessuna. L’unica cosa che cambia è il nome: Già non si chiamano Regioni speciali di sviluppo, ma Zone di impiego e sviluppo economico soggette a Regime speciale. L’idea è quella di creare dodici regimi speciali¹ che godranno di autonomia funzionale e amministrativa, la cui creazione avverrà tramite plebiscito o referendum. In teoria, la popolazione che vive nelle zone prescelte sarà ascoltata e il suo parere sarà vincolante. Nonostante ciò, sappiamo perfettamente i metodi che usano i settori dell’oligarchia e della politica nazionale per convincere le persone…

Queste riforme continuano a essere incostituzionali, in quanto attentano nuovamente contro i precetti stabiliti dalla Costituzione, come la forma di governo e il territorio. Ciò che stanno cercando di fare è di mascherare le loro vere intenzioni di vendere la Patria e la sovranità nazionale, usando con un nome più originale.

– LINyM: Totalmente incostituzionale, quindi?

– FF: Totalmente, perché vogliono riformare tre articoli, ma tacitamente stravolgono l’intera Carta Costituzionale. Dovremo inoltre studiare il contenuto e lo spirito della legge che regolerà i Regimi speciali, anche se i deputati hanno chiarito molto bene quale sarà il suo spirito.

– LINyM: E quale sarà?

– FF: Il proposito continua a essere quello del saccheggio dell’Honduras. Sono le stesse mafie commerciali di sempre, che pretendono di venire qui e far valere le proprie regole e condizioni, lasciandoci senza niente.

– LINyM: Qual è la risposta della gente?

– FF: Continueremo a lottare affinché la Corte suprema dichiari l’incostituzionalità di questo nuovo progetto. Continueremo, inoltre, a portare avanti la denuncia contro il presidente Porfirio Lobo, contro Juan Orlando Hernández e i 126 deputati per tradimento della patria. Stiamo infatti chiedendo che venga nominato al più presto il giudice che dovrà seguire il caso.

– LINyM: I 4 magistrati della Sala Costituzionale che votarono contro le ‘città modello’ sono stati destituiti e da più parti si è parlato di un colpo di Stato tecnico. Crede che l’approvazione di questo nuovo progetto, così come della legge mineraria e di quella sulla procedura dell’impeachment, abbia anche a che vedere con conflitti di potere tra i gruppi oligarchici nazionali, i partiti tradizionali, in vista anche delle elezioni di novembre?

– FF: Ovviamente. L’oligarchia ha progettato, finanziato ed eseguito un colpo di Stato per potere portar avanti questo e altri progetti di sfruttamento, per continuare ad appropriarsi delle risorse e dei territori, questa volta senza il bisogno di usare la violenza. È la nuova forma che usa il neoliberismo selvaggio. Abbiamo bisogno di una grande mobilitazione popolare per fermare questo progetto e per difendere la nostra sovranità.

Note:

¹ Centri finanziari internazionali, centri logistici internazionali, città autonome, corti commerciali internazionali, distretti speciali d’investimento, distretti energetici rinnovabili, zone economiche speciali, zone soggette a un sistema giuridico speciale, zone agroindustriali speciali, zone turistiche speciali, zone minerarie sociali e zone forestali sociali.

© Testo Giorgio Trucchi – Lista Informativa “Nicaragua y más” di Associazione Italia-Nicaragua

 
Giorgio Trucchi, “Città modello, zone di impiego, regime speciale: sempre e solo devastazione e saccheggiopubblicato il 30-01-2013 in Itanica.org, su [http://www.itanica.org/modules.php?name=News&file=article&sid=1185] ultimo accesso 04-02-2013.

 

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