Stato d’assedio a Vilcún per la morte di un latifondista


La polizia cilena dispiega una grande operazione di polizia nella zona di Cautín e specialmente nella zona delle tre colline Yeupeko, entrando nelle varie comunità della zona come a Juan Catrilaf, Yeupeko Katrileo, Juan Quintrupil, al settore El Natre, a Llamuco ecc., questo dopo l’azione avvenuta all’alba contro gli usurpatori e responsabili della morte di Matias Catrileo, i Luchsinger.

Un comunero ferito da una pallottola è stato arrestato ed è accusato di questo atto, attualmente si trova nell’ospedale di Temuco. Il rappresentante dell’accusa, Alberto Chifelle, ha sollecitato l’estensione dei termini della detenzione a 7 giorni e la durata delle indagini preliminari per un periodo di sei mesi.

In alcune comunità ci sono stati piccoli scontri poiché il controllo territoriale impedisce alla polizia di perquisire il territorio mapuche.

Il presidente cileno ha indirettamente decretato lo stato d’assedio nella zona, ed ha annunciato che avrebbe aumentato la dotazione militare, aggiungendo 84 effettivi, veicoli blindati e un nuovo elicottero. Ha anche confermato di aver chiesto al Direttore dell’Agenzia Nazionale di Intelligenza di raccogliere informazioni “utili” dalle Forze Armate, per “aumentare l’efficacia e l’efficienza contro il «terrorismo»”. E, inoltre, l’applicazione della legge antiterrorismo con la quale vengono date ampie facoltà alla polizia, ci si aspettano molti arresti e montature contro i nostri dirigenti e le nostre comunità, come avvenne nel caso precedente, pertanto ci scontriamo con un grande offensiva repressiva.

La militarizzazione non intimorisce

Nonostante il grande spiegamento di polizia nella zone di Cautín, weychafes della zona del conflitto, nel pomeriggio è stato occupato il fondo della famiglia Puig, usurpatori del nostro territorio. Fino ad ora il fondo si trova occupato, ma si prevede un pronto intervento della polizia per terra e per aria. Si è in attesa di uno scontro per il pomeriggio poiché il recupero ha carattere indefinito.

Il Popolo Mapuche non nasconde il braccio

Come a Chekenko, quando morì un carabiniere, lo stato cileno sta facendo tutti i suoi sforzi per mobilitare nella zona un grande contingente della sua polizia militare. Si vede come anche il razzismo diventi protagonista nei commenti dei latifondisti della zona che invocano una vera caccia ai mapuche e come c’era da aspettarsi il governo va di corsa a soccorrere i suoi camerati, quelli che non hanno compreso che debbono andarsene dal Wallmapu.

La guerra che lo stato cileno porta avanti contro il nostro Paese Mapuche ha già più di 130 anni e durante questo tempo sono stati migliaia i mapuche assassinati. Dall’occupazione militare del Wallmapu nel 1861 il popolo mapuche ha lottato per recuperare la propria indipendenza attraverso ogni via, ma la cosa più che cambiare è peggiorata.

Hanno ucciso migliaia di nostri fratelli. Lemún, Catrileo, Collío, i nostri ultimi martiri assassinati in questa lunga guerra genocida. Ma noi non ci attendiamo che lo stato cileno faccia giustizia per queste morti, non lo ha mai fatto e non lo farà, pertanto la giustizia è nelle nostre mani recuperando il territorio, ricostruendo il nostro Wallmapu ancestrale con l’indipendenza e la sovranità che avevano i nostri avi prima dell’invasione.

4 gennaio 2013

País Mapuche

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da:
“Estado de sitio en Vilcún por muerte de latifundistapubblicato il 04-01-2013 in País Mapuche, su [http://paismapuche.org/?p=6178] ultimo accesso 08-01-2013.

 

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