Guatemala: Otto morti durante le proteste a Totonicapán


Il telegiornale di Guatevision sta informando che sono state utilizzate armi da fuoco di alto calibro durante la repressione di una manifestazione pacifica organizzata dalle autorità indigene maya dei 48 cantoni del municipio di Totonicapán per protestare contro le riforma alla costituzione che il presidente vuole imporre nel paese e che eliminerebbe completamente ogni riconoscimento alle autorità tradizionali indigene maya, contro gli aumenti esorbitanti della bolletta della luce e contro una riforma del curriculum delle scuole magistrali imposta con la forza e la prepotenza senza prendere in considerazione le proposte delle organizzazioni studentesche e degli stessi insegnanti! La polizia ha attaccato con le bombe lacrimogene, nonostante fosse arrivato dalla capitale, Città del Guatemala l’ordine di ritirarsi. I soldati, che accompagnano in maniera costante e massiccia la polizia in tutte le operazioni di polizia … per “proteggere gli agenti” ha attaccato con armi da fuoco un gruppo di manifestanti: risultato: 4 morti! Decine di feriti con armi da fuoco e coltelli!! Mezz’ora dopo l’accaduto, che viene raccontato in diretta dalle radio locali e nonostante le immagini assai esplicite riprese dai giornalisti, il presidente della repubblica, generale Otto Pérez Molina osa dire che ..” bisogna vedere se i soldati sono stati provocati!!” e questo quando, ore prima, aveva negato alla Procura dei Diritti Umani la possibilità di accompagnare i leader dell’organizzazione indigena dei 48 cantoni a una riunione nella quale si stava cercando di aprire un dialogo tra il governo ed i manifestanti. Il ministro degli interni, come all’epoca del conflitto armato, dichiara che i morti ed i feriti sono dovuti a contrasti tra gli stessi manifestanti!!!

Speriamo che le Nazioni Unite e il mondo intero non continuino ad essere ciechi e sordi davanti al grido che si alza dal popolo maya del Guatemala vittima di violenza, repressione e razzismo da parte delle autorità militari che stanno occupando di fatto il paese e che hanno un forte appoggio, quasi sono al servizio degli interessi delle multinazionali straniere e di poche famiglie guatemalteche, socie di queste multinazionali.

Durante la conferenza stampa il ministro degli interni Bonilla avvisa che chiunque osi bloccare una strada ed impedire il trasporto pubblico durante una manifestazione, viola la legge e che, il governo ha l’obbligo di frenare l’anarchia e impedire qualunque atto di questo tipo. Questo significa che, ciò che è stato possibile fare dal 1996, anno in cui è stata firmata la pace, fino ad oggi – vale a dire manifestare in forma pacifica per far conoscere il proprio punto di vista – adesso verrà sistematicamente represso in maniera violenta, senza che rivesta qualche importanza il numero di morti che questo possa provocare.

Si può bloccare la strada per una corsa ciclistica, per una processione religiosa, per un funerale … ma non per esprimere le proprie idee: questo fatto, almeno in Guatemala, dove la gente é abituata ad esprimersi proprio tramite marce e manifestazioni pubbliche, significa ancora una volta dittatura, significa ancora una volta il ritorno a un governo militare feroce ed assassino: tutti i posti di potere sono in mano ai kaibiles, un corpo speciale di militari addestrati a commettere assassini feroci e a non avere scrupoli: il presidente Pérez Molina è egli stesso un Kaibil e la maggior parte delle persone che sono al governo hanno legami con il narcotraffico e con il crimine organizzato.
I bambini muoiono di fame e senza medicine negli ospedali … mentre nelle strade i militari proliferano e sono diventati ormai parte del paesaggio in tutti gli angoli del paese, come ricordo era prima della firma della pace.

Allo stesso tempo esiste una persecuzione sistematica contro i dirigenti maya e contadini: i soldati irrompono nelle case, li minacciano e li accusano. Vari dirigenti maya, uomini e donne, hanno subito attentati e sono stati vittime di tentato omicidio. Continuamente lo stesso presidente ed il ministro degli interni accusano i dirigenti contadini e indigeni di essere criminali e delinquenti, solo perché esprimono la propria opinione e denunciano gli abusi delle autorità civili e militari nei confronti delle comunità rurali ed indigene.

Vari mezzi d’informazione sono stati censurati o chiusi: giornali importanti come El Periodico, canali di televisione, mezzi d’informazione alternativa via web, pagine di facebook…

Nonostante questo in facebook si riescono a trovare molte notizie e vi chiediamo di entrare in facebook e di cercare le informazioni. Le pagine del Consejo de Juventudes Indígenas, le pagine di Waqib kej, del CPO (consiglio dei Popoli di Occidente), e molte altre .. che sono tutte tra loro in comunicazione costante, riportano sempre in tempo reale qualunque cosa stia succedendo: fino a quando questo sarà ancora possibile, resta il mezzo di comunicazione più efficace anche perché in tutto il territorio Guatemalteco esiste accesso ad internet … e le persone, anche magari attraverso un blakberry mandano le informazioni … ugualmente esiste la paura, la rabbia, un gran senso di impotenza e di solitudine … soprattutto per il grande silenzio che circonda il Guatemala: il silenzio degli stranieri, il silenzio della stampa e delle Nazioni Unite.

Per questo chiediamo di utilizzare internet per trovare informazioni, vi chiediamo di diffondere queste informazioni tra i vostri contatti, vi chiediamo di inviare lettere di protesta e condanna al governo del Guatemala.

Il popolo maya sta alzando la sua voce in difesa della madre terra, contro gli abusi delle multinazionali italiane, canadesi, francesi. Il popolo maya non è criminale! Il governo e i militari del Guatemala sono criminali!!!!!

4 ottobre 2012

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