La “giustizia” colombiana legittima il sequestro di Joaquín Pérez Becerra, direttore di Anncol


La corte suprema ha condannato, con una sentenza politica e falsa, il direttore dell’Agenzia di Notizie Nuova Colombia. Dichiarazione di Joaquín Pérez Becerra.

Il Giudice della Settima Sezione “Speciale” di Bogotà ha emesso una sentenza di condanna contro il direttore dell’Agenzia di Notizie Nuova Colombia, ANNCOL. Condannano Joaquín Pérez Becerra per il presunto delitto di “associazione a delinquere”.

Il colmo della contraddizione, la stessa sentenza assolve Pérez Becerra per finanziamento del terrorismo. Secondo il quotidiano El Tiempo, “essendo stato condannato per il delitto di associazione a delinquere aggravata, Joaquín Pérez dovrà scontare dagli 8 ai 18 anni di prigione”.

“Il tribunale ha riconosciuto che in questo caso deve essere emessa una sentenza mista. Tutte le persone che arrivano in questa aula giudiziaria arrivano protette dalla presunzione di innocenza (…) il lavoro della Procura è dimostrare se sia o no responsabile dei fatti”, ha annunciato il giudice.

Secondo il giudice togato, la Procura è riuscita a dimostrare che Joaquín Pérez Becerra “era in collegamento con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia e per tale ragione, di fronte a ciò verrà emessa una sentenza di condanna per il delitto di associazione a delinquere aggravata, ma non accadrà lo stesso per il delitto di finanziamento di attività terroriste, perché la Procura non è riuscita a dimostrare, o per lo meno ha creato una ombra di dubbio di fronte alla promozione, al finanziamento o alla gestione di risorse riguardanti questo delitto”.

La difesa

Rodolfo Ríos, avvocato del Direttore di Anncol, ha evidenziato che il giudice dovrà rendersi conto di tutte le irregolarità commesse dalla Procura durante il processo. La sentenza contro Peréz Becerra “è un verdetto apertamente contrario al diritto e alla giustizia”.

“Lo assolvono per il delitto di finanziamento del terrorismo e lo condanna per associazione a delinquere aggravata, probabilmente perché l’Agenzia di Notizie Nuova Colombia, Anncol e lui come direttore avevano un rapporto con l’organizzazione ribelle”, ha puntualizzato l’avvocato.

Ríos ha aggiunto: “Ho ridimensionato una ad una le prove truccate dalla Procura, ma siccome si tratta di una sentenza politica, necessariamente il Giudice si pronunciava contro il diritto, contro la Legge e contro la Giustizia”.

Nelle precedenti udienze la Procura aveva presentato 17 prove testimoniali e tecniche che secondo la sentenza hanno permesso di vincolare la complicità del giornalista con i membri delle FARC. E chi ha prodotto dette prove? Informatori reclutati a Stoccolma da Ernesto Yamhure, il consigliere politico del capo degli Squadroni della morte, Carlos Castaño, che nell’ambasciata colombiana nel paese scandinavo fu designato da Álvaro Uribe come Primo Segretario.

La Procura ha presentato supposti archivi del computer dell’abbattuto capo guerrigliero delle FARC, Raúl Reyes, invalidati l’anno passato dalla Corte Suprema di Giustizia. La Procura ha presentato “nuove prove” dopo la data massima per la trasmissione e il Giudice le ha accettate, che è una flagrante violazione della stessa legislazione colombiana.

L’avvocato Ríos aggiunge: “È una posizione apertamente contraria al Diritto, con menzogne della Procura, lasciando allo scoperto il comportamento malevolo di questa Procura che ha commesso il delitto di frode processuale, utilizando ‘prove’ ottenute dall’Operazione Odisseo. Ricordiamo che questa fu l’operazione militare nella quale l’Esercito uccise Alfonso Cano e che di conseguenza sorgeva una nullità di tutto il processo, ma il Giudice nemmeno ha tenuto in conto questo punto”.

Riassume l’avvocato: “In conclusione, è una sentenza assurda, falsa e vergognosa per la Giustizia Colombiana. Ciò che sta succedendo a Joaquín è infame e assurdo”.

Aggiunge anche che la difesa appellerà la sentenza con tutta la forza necessaria e facendo uso del proprio legittimo diritto.

La Haine / Agencias

 

Dichiarazione di Joaquín Pérez Becerra

BOGOTA / LA PICOTA / “Una sentenza politica che dimostra che la giustizia colombiana non è indipendente, accettando prove false, estemporanee e contaminate dalla procura. È un attentato contro la libera espressione e il diritto della società ad essere obiettivamente informata.

Invito i mezzi di comunicazione alternativi a non lasciarsi intimidire da questa sentenza emessa dal giudice della sezione specializzata 7. Non sono un criminale, sono un prigioniero di coscienza che sempre si è opposto alle disuguaglianze sociali e al Terrorismo di Stato in Colombia.

Con entusiasmo saluto l’impegno del governo di Santos e delle Farc a percorrere cammini di dialogo verso una pace stabile e duratura”.

Joaquín Pérez Becerra/ANNCOL

13/9/2012

da  La Haine

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da:
“La “justicia” colombiana legitima el secuestro de Joaquín Pérez Becerra, director de Anncolpubblicato il 13-09-2012 in La Haine, su [http://www.lahaine.org/index.php?p=30829] ultimo accesso 13-09-2012.

 

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