Almeno quattro morti e più di 60 feriti in Perù


Aumenta il numero delle vittime per la repressione da parte della polizia delle lotte contro l’impresa mineraria svizzera Xstrata. Il governo “progressista” difende la multinazionale.

Ieri pomeriggio il Ministero degli Interni Peruviano ha confermato che il numero di vittime civili per la repressione della polizia contro la popolazione di Espinar, provincia di Cusco, al sud del Perù, in lotta contro l’impresa mineraria svizzera Xstrata, ammonta a quattro persone.

Secondo il governo peruviano il numero di feriti già arriva a 60 persone. Tra gli altri, è stato arrestato il rappresentante del Fronte per la Difesa degli Interessi di Espinar, Herbert Huamán, accusato di guidare i manifestanti.

È stato anche arrestato il sindaco Oscar Mollohuanca, che difende lo sciopero convocato dai contadini di Espinar. È stato richiesto il suo arresto preventivo con la scusa, secondo la polizia, che “in un veicolo municipale sono state ritrovate delle bombe incendiarie di fabbricazione casalinga”. La polizia ha arrestato Mollohuanca mercoledì nel locale municipio e lo ha trasferito nella città di Cusco, 570 chilometri al sudest di Lima.

Contaminazione dell’acqua

La mobilitazione, che richiede uno studio dettagliato dell’attività mineraria nella regione per indagare la contaminazione dell’acqua che rifornisce la popolazione, è cominciata lunedì mattina (28/05). Circa cinquemila persone hanno bloccato l’accesso ai distretti vicini a Espinar, e le strade che uniscono Cusco con le altre parti del paese.

La massima autorità della provincia di Espinar, Oscar Mollohuanca, come sempre ha difeso l’impresa adducendo il fatto che c’è un comune interesse allo sfruttamento minerario nel controllare la qualità dell’acqua. “Tutto viene controllato dalle autorità competenti e dell’impresa provinciale ed è stato verificato che non c’è contaminazione”.

Nonostante ciò, secondo uno studio fatto dal Ministero della Salute, rivelato dalla congressista cuschegna Verónica Mendoza, i fiumi Cañipia e Salado sono contaminati da mercurio, zinco e piombo, che superano il massimo consentito. Mendoza segnala che “ora non rimane che i Ministeri dell’Energia e dell’Ambiente prendano le misure appropriate contro i responsabili di questa contaminazione”.

I contadini di Espinar giustificano le loro proteste contro Xstrata anche con una indagine indipendente fatta da una ingegnera tedesca che ha rivelato che i suoli della zona presentano una contaminazione al di sopra dei livelli consentiti.

Più conflitti

La vicinanza di più conflitti tra la popolazione ed il governo “progressista” sui progetti minerari potrebbe ripetersi nella Cajamarca, nell’ovest del Perù, dove la popolazione ha annunciato uno sciopero generale indefinito da oggi 31 magio (ieri) fino a quando il Presidente Ollanta Humala non dichiarerà il progetto Conga irrealizzabile.

Edy Benavides, dirigente del Comando Unitario di Lotta della Regione Cajamarca, ha detto: “Fermeremo le tredici provincie della Cajamarca e bloccheremo ogni accesso fino a quando Humala non riconoscerà che il progetto minerario Conga ci lascia senza acqua e pertanto non può essere approvato”.

Secondo il governo peruviano più di duemila repressori della Polizia Nazionale del Perù già starebbero nella zona della Cajamarca per reprimere le proteste dei contadini.

Anche le provincie di Cusco, Puno, Madre de Dios, Arequipa, Apurímac e La Libertad si uniranno allo sciopero generale indefinito contro il progetto Conga.

1/6/2012

La Haine / Agenzie

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da:
“Al menos cuatro muertos y más de 60 heridos en Perú” pubblicato il 01-06-2012 in La Haine, su [http://www.lahaine.org/index.php?p=61988], ultimo accesso 04-06-2012.

 

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