La Commissione Etica della Corte Suprema del Cile, il governo dell’economia e il falso sviluppo “alla cilena”.
In questi giorni si discute in Cile il destino di tutta una regione del paese – la Patagonia –, dalla quale dipende il fututo dei patagoni, dell’ambiente e di ricchezze che includono bellezza e risorse che sono una riserva naturale del pianeta. La Patagonia è anche una parte del destino e del futuro di tutto il Cile. Le irregolarità che sono state commesse nella procedura legale, la violentissima repressione da parte delle forze dirette dal governo e le decisioni che sono state prese dall’apparto giudiziario, inclusa la Corte Suprema, mostrano che il Cile non ha niente a che vedere con un paese dove regna l’ordine, la trasparenza né altri valori che tutta la società deve rispettare.
La presa di possesso del potere politico-economico-sociale ufficiale include la coalizione di governo e l’attuale “opposizione” ufficiale. Quest’ultima ha governato per 20 anni in difesa del guadagno conlusa con la destra pinochettista e il capitalismo più sfrenato. La repressione non è stata assente e la militarizzazione dell’Araucanía è stata fatta dalla Concertazione. Fondamentalmente il governo ha deciso di distruggere questa enorme regione (e altre regioni di cui non discuterò qua). È un governo-di-impresari-per-impresari che pensa che le speculazioni sviluppiste e avverse ai diritti umani e alla cura ecologica del paese debbano essere prioritarie e che i diritti fondamentali debbano essere messi da parte. Gli smisurati profitti che programmano sono per gli investitori nazionali e stranieri. La fortuna del magnate-presidente lo conferma.
Recentemente, in appello un Giudice ha preso una decisione a favore, certamente, degli investitori. Nonostante ciò, ora accade che “la commissione etica della Corte Suprema ha annunciato l’apertura di una indagine contro il ministro Pedro Pierry, che ha votato a favore del progetto energetico HidroAysén, nonostante avesse più di 52 milioni di pesos in azioni di Endesa, compagnia che condivide la proprietà dell’iniziativa insieme a Colbún. (…). Nella sua dichiarazione di interessi, il magistrato segnala che nel 1988 ha acquisito 109.840 titoli di borsa della multinazionale spagnola”.
http://radio.uchile.cl/noticias/151586/comment-page-1/#comment-81624
È curioso che sia indagato dalla Commissione Etica della stessa Corte Suprema un fatto simile a quello di un delinquente trovato dentro una gioielleria con il sacco pieno, incappucciato e con gli arnesi del delitto … Il giudice Perry non doveva stare lì. Punto. Un cattivo presagio per questa “indagine” che già dà cattivo odore. Questo, senza ancora menzionare che la Corte Suprema del Cile ha una pessima traiettoria per quanto riguarda i Diritti Umani e il suo obbligo di agire in modo etico. Pinochet è morto ma non il pinochettismo di coloro che lo hanno seguito, lo hanno appoggiato ed oggi sono alla sua guida.
Le sue decisioni sulla stessa HidroAysén già la inabilitano. E questo rende la maggioranza del paese furiosa, facendo cortei (ed essendo duramente repressa) in tutto il territorio nazionale per l’immoralità che ciò rappresenta. Per quasi 40 anni il paese ha vissuto con la paura e la repressione: oggi questo è cambiato. Gli esempi dei popoli indigeni, il risveglio della società civile, con gli studenti, pescatori, comuneri, studenti, municipi mostrano coraggio e senso di responsabilità sociale, ed esigono il rispetto dei propri diritti. Comprendono che un paese non debba essere dipendente dalla crescita di fortune personali. Specialmente in un paese dove il presidente è un miliardario che crede solo al guadagno e che lo proclama in televisione quando, tra le altre cose, “difende” la sua visione di ciò che debba essere l’educazione, la salute, i servizi sociali, l’energia e il paese intero. Il Cile ufficiale confonde sviluppo con fortune di alcuni pochi magnati.
Da parte sua, la Corte Suprema ha una storia riguardo le sue decisioni negli appelli: in giudizi in cui era ovvio che era stato violato il “dovuto diritto procedurale” e che si era agito illegalmente e illegittimamente, le sue sentenze sono state completamente contro, inequivocabilmente, i principi più elementari dell’etica. Come l’anno scorso a Cañete è stato il vergognoso caso di persecuzione politica nel processo ai quattro dirigenti Mapuche, ora condannati con accuse senza prove e solo montate da coloro che traggono beneficio dalla spoliazione delle terre del popolo Mapuche. Lì si è seguita la storica logica delle dittature: gli interessi di coloro che si credono padroni del paese hanno la collusione dei poteri e la repressione fa il resto. Più recentemente è stato appoggiato l’appello (indignato) del Ministero degli Interni e dei carabinieri contro la decisione della Corte d’Appello di Temuco per la violenza ripetuta, criminale e immorale dei carabinieri contro le comunità mapuche – in varie comunità! Questo, anche con casi vergognosi come quello della comunera mapuche, Guillermina Pailavino, che in tutto il paese abbiamo visto nei video, colpita con il calcio del fucile da un membro del GOPE a Metrenco, a sud di Temuco, luogo dove degli “impresari” fanno un nuovo e non necessario aeroporto sul territorio Mapuche. Chiaramente non erano stati consultati, violando l’Accordo 169 dell’OIL che in Cile ora è legge.
Il Presidente della Corte, recentemente eletto, rappresenta le correnti del potere, per nulla differenti dalle precedenti. I codiddetti “progressisti” della Corte Suprema, in realtà, non lo erano se non per convenienza (e per programmata casualità e non per casualità, come dovrebbe essere se parliamo di giustizia). Il Giudice Ballesteros, attuale presidente della CS ha una pessima traiettoria di comportamenti dove i diritti delle persone e umani sono stati violati. Allora bene, il caso di HidroAysén è molto carico di valori umani e sociali! Ed è quanto ha dimostrato la coraggiosa lotta della Patagonia per i suoi diritti fondamentali, dove sicuramente si tentano i megaprogetti che vengono denunciati. Fino ad ora, il governo ha avuto la “risposta del grilletto”, come dire, ha inviato le truppe delle Forze Speciali di Polizia letteralmente a invadere e a reprimere la regione, reprimendo tutti i “disobbedienti”, sparando a man salva direttamene al viso con fucili anti-sommossa, rendendo così cieche cinque persone con l’uso di pallini di metallo … Allora bene, sono andato in Patagonia a vedere questi “disobbedienti”: era popolo. Professori, studenti, pescatori, impiegati, operai di tutti i tipi, contadini e agricoltori che erano migrati ed ora vedevano l’abbandono della loro regione e, allo stesso tempo, l’imposizione del profitto e di quella metalità di guadagno prevalente nello stato.
Vedremo se nella Corte Suprema c’è interesse a che la sua dignità non continui a soffrire. Ma, se guardiamo alla logica storica dei suoi comportamenti, “questo sta già cucinando” … ma mi affascinerebbe che fosse errato il mio presentimento.
Farebbe bene alla Corte Suprema del Cile e al suo presidente leggere nel sito del Centro di Studi Legali e Sociali (CELS) dell’Argentina ( http://www.cels.org.ar/ ) il Rapporto sui Diritti Umani e la dichiarazione del Presidente della Corte Suprema argentina, dove indica che i diritti umani non sono estranei alla materializzazione reale, effettiva, nella vita quotidiana, dei diritti fondamentali di un popolo. Comporta proteggere le risorse non rinnovabili, deliberare un bilancio che permetta il rispetto della vita del popolo. Una Corte Suprema e un giudice debbono sapere di cosa parlano e non essere semplici suggeritori di un sistema basato sul guadagno e sostenuto dalla repressione.
18/5/2012
Derechos Humanos y Justicia para Todos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da: |
Jose Venturelli, “Chile: La suerte de HidroAysén en manos de un Juez… accionista de Endesa” pubblicato il 18-05-2012 in Derechos Humanos y Justicia para Todos, su [http://derechoshumanosyjusticiaparatodos.blogspot.it/2012/05/la-comision-etica-de-la-corte-suprema.html], ultimo accesso 18-05-2012. |