Il partito LIBRE di Zelaya: opportunità o rinuncia?


Xiomara Castro de Zelaya

Il Fronte Nazionale di Resistenza Popolare dell’Honduras si è caricato la parte peggiore del colpo di Stato cominciato nel giugno del 2009 in questo Paese. Ora la legalizzazione del Partito LIBRE di Manuel Zelaya può approfondire le differenza tra la base e i quadri del Fronte o essere un passo verso la riforma dello Stato… Un’analisi dall’interno del movimento.

di Emma Volontè
Otramerica

Il 28 maggio del 2011 l’ex presidente honduregno Manuel Zelaya è tornato nel suo paese dopo essere stato costretto all’esilio dal colpo di Stato del giugno 2009Mel Zelaya, come viene chiamato nel suo Paese, venne ricevuto da una multitudine che agitava le bandiere del FNRP (Frente Nacional de Resistencia Popular), creato dopo il golpe per coordinare la resistenza del Paese. Il Frente è un soggetto eterogeneo, composto da organizzazioni contadine, indigene, femministe e per i diritti umani, sindacati, studenti, professori, artisti, media comunitari e, anche, quella parte del Partito Liberale che si distaccò dal golpe e dai suoi promotori dichiarandosi fedeli a Zelaya.

Mel venne nominato coordinatore del FNRP, che dall’irruzione dei golpisti lottò per il suo ritorno in Honduras. Tuttavia, dopo un anno e mezzo d’esilio, l’ex presidente ha trovato un Paese profondamente cambiato e un movimento di resistenza che aveva imparato a camminare da solo.

Molti dei componenti del FNRP criticano il modo in cui è avvenuto il ritorno di Mel in Honduras. “Il ritorno dell’ex presidente è giusto e qualcosa di importante, perché è un diritto poter tornare. Ma critichiamo l’Accordo di Cartagena, perché ha lasciato fuori il tema della giustizia, favorendo l’impunità del Paese”, racconta a  Otramérica Salvador Zúñiga del COPINH (Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras).

Nell’aprile del 2011 Zelaya e il nuovo ed “eletto” presidente honduregno Porfirio Lobo, il venezuelano Hugo Chávez, e il colombiano Juan Manuel Santos si sono incontrati a Cartagena de Indias per trovare un accordo che stabilisca i termini di un ritorno di Mel in Honduras. Lui, presentatosi ai negoziati senza alcuna autorizzazione da parte del FNRP – mostrando la frattura tra la base e i quadri – fece quattro richieste: la restaurazione dell’ordine costituzionale attraverso un’Assemblea Costituente, il ritorno degli esiliati, il rispetto dei diritti umani e il riconoscimento del FNRP come forza politica che potesse partecipare alle elezioni. In cambio il governo di Lobo conseguì la riammissione dell’Honduras nell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), con la conseguente legittimazione del carattere “democratico” del regime golpista honduregno e l’arrivo di 600 milioni di dollari di aiuto.

L’Accordo di Cartagena compromette il governo honduregno a “impegnarsi per l’adempimento di tutte le garanzie che la legge concede per cui il FNRP si iscriva al Tribunale Supremo Elettorale e partecipi democraticamente ai processi politico-elettorali”. Il 13 marzo scorso il Tribunale Supremo Elettorale ha accreditato Libertad y Refundación (LIBRE) come partito politico legalmente iscritto e, per tanto, avente diritto alla partecipazione elettorale. “C’è il Partito, c’è la speranza per il Popolo”, ha detto Zelaya ai suoi sostenitori, accorsi a celebrare l’evento.

Secondo Ramón Navarro, presidente dell’ANACH (Asociación Nacional de Campesinos Hondureños), “LIBRE stà raccogliendo tutte le inquietudini e richieste del popolo honduregno. Abbiamo chiaro che se non abbiamo un partito che ci rappresenti e persone della nostra stessa classe che stiano al fronte sarà difficile per i contadini. Il popolo si è svegliato e abbiamo l’aspettativa di vincere alle urne: stiamo lavorando duro perché LIBRE conquisti il potere alle prossime elezioni”.

Tuttavia, con la creazione del Partito LIBRe l’ex presidente e i suoi sostenitori hanno ignorato la risoluzione dell’Assemblea del FNRP del febbraio 2011, in cui venne stabilito che il Fronte non avrebbe partecipato a nessun processo elettorale fino a quando non fosse stata convocata una Assemblea Nazionale Costituente e approvata una nuova Legge Elettorale. Di fatto la decisione di partecipare al processo elettorale ha creato una frattura nel FNRP che oggi possiede una corrente “elettoralista” e una “rifondazionale”.

“Con il ritorno di Mel, il Fronte ha smesso di esistere come sforzo sociale ed è diventato una corrente interna del Partito LIBRE, rinunciando alla sua natura di articolatore di differenti sforzi di lotta. Ora lottano per il potere, senza capire che una cosa è arrivare al Governo, altra cosa è il potere. Potrebbe succedere che vincano, ma l’oligarchia non permetterà che il Partito LIBRE governi veramente”, spiega Salvador Zúñiga.

Alfredo López, vicepresidente di OFRANEH (Organización Fraternal Negra Hondureña), è ancora più pessimista: “Non c’è nessuna possibilità di vincere. Anche con la maggioranza dei voti, Mel non vincerà perché camufferanno i risultati: se il Tribunale Supremo è composto dai golpisti e anche la Procura e il Tribunale Elettorale… non c’è speranza di vittoria. Nussuno crede che dopo 200 anni di dominio da parte di due partiti e dei militari, questi rinuncino al potere. Secondo la corrente elettoralista non si può prendere il potere senza partecipare alle elezioni, ma noi crediamo che si può cambiare la situazione attraverso più pressione sociale ai parlamentari, più coscentizzazione. Quando stavamo nelle strade i golpisti stavano molto più attenti perché c’era molta più pressione, l’arrivo di Zelaya ha smobilitato la resistenza. Possiamo firmare un mucchio di accordi, ma bisogna mettere pressione per far sì che li rispettino: occupazione di strade e di piazze. Non prenderle un giorno e il giorno dopo andarsene a casa a dormire tranquillamente, perché questa non è lotta, questa non genera pressione. In tutti i modi, alla fine credo che andremo a votare, tutti scommettono su Xiomara Castro, la moglie di Zelaya, che è una donna con buone intenzioni. La gente crede molto in le perché scese in strada e si è mantenuta sempre ferma. Anche dentro lo spazio rifondazionale ha conquistato il cuore delle persone”.

Anche chi non crede nella via elettorale sembra provare simpatia per Xiomara Castro, candidata di Forza e Rifondazione Popolare (la corrente elettorale del FNRP) alle primarie del Partito LIBRE, che verranno realizzate nel novembre 2012. Tuttavia, la canalizzazione della resistenza honduregna nel quadro del processo elettorale ha alleggerito i golpisti: ora il Fronte è divido e meno presente nelle strade del Paese.

– Lobo ha permesso al partito LIBRE di partecipare alle elezioni proprio per dividere il FNRP?

– Sì, esattamente. Lobo usa Zelaya come un ente per mediare tra le lotte sociali e l’oligarchia. L’Accordo di Cartagena è stato firmato perché la resistenza, una volta cominciato il processo elettorale, abbassasse la lotta”, risponde Miguel Ángel Vásquez dell’Asociación de Desarrollo de la Península de Zacate Grande (ADEPZA).

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
Emma Volontè, Partido LIBRE de Zelaya: ¿oportunidad o renuncia?, pubblicato il 25-03-2012 su [<a href=”http://otramerica.com/radar/partido-libre-de-zelaya-oportunidad-o-renuncia/1730], ultimo accesso 26-03-2012.

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