Oggi la Ministra della Difesa María Cecilia Chacón ha rinunciato al gabinetto del Presidente Evo Morales, rifiutando la repressione contro gli indigeni in marcia per opporsi alla costruzione di una strada che attraversa il Territorio Indigeno e Parco Nazionale Isiboro Sécure (TIPNIS). In una lettera inviata oggi al Presidente Morales, Chacón ha comunicato la sua “irrevocabile” rinuncia come ministra della Difesa dello Stato Plurinazionale della Bolivia. “Assumo questa decisione perché non condivido la misura, che ha assunto il Governo, di intervenire nella marcia e non posso difendere o giustificare la stessa fin tanto che esistono altre alternative nell’ambito del dialogo, rispetto i Diritti Umani, la non violenza e la difesa della Madre Terra”, argomenta l’ex autorità.

Chacón spiega nella sua lettera di rinuncia a Ministra della Difesa che “le misure assunte, lontano dall’isolare la destra, rafforzano la sua manipolazione all’interno dell’Ottava marcia con lo scopo di attaccare il processo di cambiamento che tanto è costato ai boliviani. Non così! Abbiamo concordato con il popolo di fare le cose in un’altra maniera”.

Chacón precisa nella sua lettera consegnata nelle prime ore di questo lunedì nel Palazzo di Governo: “Speriamo che la sua leadership, tante volte messa alla prova, serva a riprendere lo storico cammino che il nostro paese ha deciso di seguire”.

Il ministro di Governo Sacha Llorenti ha giustificato l’intervento della polizia affermando che è stato la conseguenza di una richiesta della procura e che con quella si cercava di evitare scontri tra i civili, ed ha confermato la rinuncia di Chacón.

Llorenti, nel confermare la sua lealtà a Morales, ha sostenuto: “Penso che la Ministra abbia inviato una lettera, per lo meno questo è anche conosciuto pubblicamente. Penso che quella lettera sia diretta al Presidente dello Stato”. Nel frattempo il titolare delle Comunicazioni, Iván Canelas, ha confermato la rinuncia di Chacón.

27-09-2011

Bolpress/Rebelión