In una lettera inviata a Colombiani e Colombiane per la Pace
In una lettera inviata all’ex senatrice Piedad Córdoba e al collettivo Colombiani e Colombiane per la Pace, il comandante dell’ELN, Nicolás Rodríguez Bautista soprannominato Gabino, assicura che c’è una risoluta decisione nel conseguire la pace e che questa è una sfida enorme ed è indispensabile persistere fino alla fine.
Nella sua missiva all’ex senatrice Piedad Córdoba l’ELN afferma che “nei conflitti le forze contendenti hanno due maniere per dirigere i propri sforzi verso il raggiungimento della pace; una, attraverso l’imposizione della forza di una parte, obbligando l’altra a capitolare, imponendole le condizioni ed ottenendo la pace attraverso la logica di vinti e vincitori. La lettera il cui testo integrale di seguito riproduciamo termina dicendo che la seconda opzione nel cercare la pace è la Soluzione Politica, dove il popolo e la nazione, con il contributo della comunità internazionale, siano protagonisti, questa è l’opzione su cui punta l’ELN:
Signore e signori, membri di Colombiane e Colombiani per la Pace,
l’Esercito di Liberazione Nazionale, vi invia di nuovo un deferente saluto, lodando il grande sentimento patrio ed il valoroso impegno nell’innalzare la bandiera della pace, tra tante minacce, provocazioni ed aggressioni, da parte di coloro che hanno fatto della guerra un affare redditizio.
La riuscita dell’evento di Buenos Aires dello scorso febbraio sta nelle sue conquiste concrete, nelle prospettive e nelle convincenti conclusioni, così come nella capacità e negli sforzi dei suoi partecipanti, che hanno impedito che il governo ed i settori guerrafondai colombiani riuscissero a farlo fallire.
Sottolineiamo anche gli sforzi del Governo e del popolo argentino, che hanno ricevuto pressioni affinché fosse impedito l’evento. Nonostante ciò ha vinto l’impegno per la pace in Colombia e nella regione.
La grandezza e l’importanza dell’obiettivo di raggiungere la pace, è una sfida enorme ed è indispensabile persistere fino alla fine. In questo senso in Colombia e nella Comunità Internazionale si è venuta creando una coscienza ed un impegno che stimiamo fortemente.
Tra le file dell’ELN e della resistenza colombiana c’è una ferma decisione di conseguire la pace nell’ambito di principi e dichiarazioni conosciute da voi, e ci rallegra incontrare personalità importanti alla chiusura dell’evento di Buenos Aires.
Non dubitiamo che ci sia un lungo cammino da percorrere, che ha bisogno del deciso apporto della maggioranza dei colombiani e delle colombiane amanti della pace per la Colombia, intesa come la conquista di una convivenza armonica, in democrazia, sovranità, equità e giustizia sociale, propositi feriti ed impediti a sangue e fuoco dalla classe al potere che ha portato alla ribellione popolare, al sollevamento in armi.
L’obiettivo dei signori della guerra, ponendo ai lottatori del mondo l’epiteto di “terroristi” e con ciò la loro demonizzazione, è una chiara manovra guerrafondaia che crea ostacoli a che la bandiera della pace possa essere afferrata da tutti coloro che vogliono innalzarla, poiché il fatto di identificarsi con quella li fa oggetto di persecuzioni e di sterminio.
Il conflitto colombiano è arrivato ad un livello che ha superato i calcoli di coloro che si impegnano a negarlo, nel momento in cui lo aggravano con le loro politiche. Oggi è un imperativo il cammino per risolverlo.
Puntare sulla pace richiede chiarezza su come pensiamo di avanzare, necessita l’unione, il coordinamento e la fissazione di piani e di proposte concrete, che permettano a tutti noi di agire e lavorare nell’ambito del rispetto e del riconoscimento, per rendere efficace tale impegno.
L’evento di Buenos Aires ha lasciato importanti apporti. È indispensabile creare meccanismi per coordinare gli sforzi che d’ora in poi sono richiesti, poiché muoversi ciascuno separatamente non solo è ambiguo, ma perdiamo tempo prezioso.
Secondo quanto ordina l’articolo 22 della Costituzione Nazionale, la pace è un diritto ed un dovere di tutti i colombiani; per tale ragione, il programma di lotta di tutte le organizzazioni e forze politiche deve abbracciare la pace, dandole la necessaria priorità.
Per quanto detto, noi dell’ELN incoraggiamo i vostri sforzi, e quelli di altre associazioni per la Pace, nel continuare a lavorare per un così nobile proposito.
Nei conflitti le forze contendenti hanno due maniere per dirigere i propri sforzi al raggiungimento della pace; una, attraverso l’imposizione della forza di una parte, obbligando l’altra a capitolare, imponendo le condizioni ed ottenendo la pace attraverso la logica di vinti e vincitori. Il regime colombiano ed i suoi governi hanno puntato su questa logica.
La seconda opzione, quella di ricercare la pace, è la Soluzione Politica, dove il popolo e la nazione, con il contributo della comunità internazionale, siano protagonisti. Questa è l’opzione su cui punta l’ELN e lo ha sostenuto fin dal decennio degli anni 80, quando prospettammo UNA SOLUZIONE POLITICA PER IL CONFLITTO.
Questo programma è sostenuto nella premessa che sempre abbiamo difeso, che sono il popolo e la nazione che governano il proprio destino ed il proprio futuro, che in ciò sono insostituibili e che noi forze rivoluzionarie siamo espressione della sua ribellione, per contribuire ad un cammino certo di giustizia, sovranità e pace.
Tutti gli amanti della pace possono sempre contare sull’ELN.
LA COLOMBIA AI LAVORATORI
NESSUN PASSO INDIETRO, LIBERAZIONE O MORTE
MONTAGNE DELLA COLOMBIA
Nicolás Rodríguez Bautista
Primo Comandante dell’ELN.
Aprile 2011
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da |
“El ELN insiste en la salida política al conflicto armado” traducido para Caracol Radio por S., pubblicato il 18-04-2011 su [http://www.caracol.com.co/nota.aspx?id=1456421], ultimo accesso 18-04-2011. |