Nuovi sfide per il movimento indigeno


Luis Ángel Saavedra

Il Congresso indigeno rinnova i dirigenti ma mette in evidenza divergenze interne

Nuove sfide e moniti ha lasciato il IV Congresso della Confederazione delle Organizzazioni Indigene dell’Ecuador (CONAIE), la principale organizzazione indigena del paese, realizzato il 1 e 2 aprile nella città amazzonica di Puyo.

L’evento ha avuto lo scopo di rinnovare la dirigenza e di analizzare la posizione di questa organizzazione indigena di fronte ai programmi governativi, specialmente la convocazione della consultazione popolare e del referendum per modificare la Costituzione riguardo la giustizia, i mezzi di comunicazione, il carcere preventivo ed altri temi generali, come la proibizione di corride di tori od il funzionamento delle case di tolleranza. Questa consultazione, nella quale il movimento indigeno ha anticipato che opterebbe per il No, è stata convocata dal presidente Rafael Correa per il prossimo 7 maggio.

Critiche sulla consultazione

La consultazione convocata da Correa è messa in discussione poiché pretende modificare la composizione della Corte Nazionale di Giustizia ed il Consiglio della Magistratura con una commissione di tre delegati di organi governativi, la qual cosa è stata interpretata come un tentativo di “concentrazione del potere”.

Gustavo Larrea, ex Ministro degli Interni, presentando la Coalizione “Andiamo per il No”, che raggruppa varie organizzazioni di sinistra contrarie al regime e di cui fa parte la CONAIE, ha detto che “non permetteremo che Correa controlli tutti i poteri dello Stato, per questa ragione questa volta voteremo no, e mille volte no”.

Ugualmente la destra rifiuta la consultazione e adduce, oltre al controllo della giustizia, un tentativo di controllare i mezzi di comunicazione nel quesito sulla creazione di un Consiglio della Comunicazione che regoli i contenuti di questi.

Tra le 10 domande della consultazione sono incluse altre senza una grande rilevanza politica che però costituiscono richiami per determinati settori sociali, come è la proibizione delle corride di tori, che invita le organizzazioni per la protezione degli animali a votare per il Sì, o la penalizzazione per la non affiliazione alla previdenza sociale, che chiama anche i sindacati dei lavoratori ad un voto positivo.

Da parte sua Correa ha fatto un appello a fidarsi di lui. Lanciando la sua campagna per promuovere il Sì, Correa ha affermato: “Abbiate fede nel vostro presidente, se vogliamo mettere mano sulla giustizia è per smetterla con i giudici corrotti”.

La complessità della 10 domande ha fatto sì che il dibattito si riduca ad una approvazione o no della gestione presidenziale, votando per il sì o per il no.

Elezione incompiuta

Nonostante l’importanza che doveva avere, il IV Congresso della CONAIE è risultato essere il più travagliato di tutti quelli che ha realizzato ed ha posto in evidenza la frammentazione che sta attraversando il movimento indigeno, e di cui la stessa dirigenza indigena ha la responsabilità a causa della disarticolazione dalle proprie basi e alle trattative elettorali che attua su lo stesso modello dei politici tradizionali.

Humberto Cholango, della Confederazione Kiwcha dell’Ecuador (ECUARUNARI), è stato eletto nuovo presidente della CONAIE con una votazione segreta a cui hanno partecipato 1.050 delegati e delegate ed in cui ha ottenuto 472 voti. Al secondo posto, con 353 voti, troviamo Auki Tituaña, ex sindaco di Cotacachi e dirigente della Federazione degli Indigeni e dei Contadini di Imbabura (FICI), seguito dal dirigente amazzonico shuar Pepe Acacho, con 205 voti.

Organizzazioni che sostenevano Tituaña hanno contestato la designazione di Chalongo, adducendo il fatto che era necessaria la maggioranza assoluta, cosa che il regolamento per l’elezione del Consiglio di Governo non contempla. Inizialmente, Acacho ha aderito alla protesta di Tituaña, ma quando gli è stata offerta la vicepresidenza ha deciso di sostenere il trionfo di Chalongo.

Alla fine si è potuto eleggere solo il presidente ed il vicepresidente, poiché il congresso è stato sospeso a causa della mancanza del quorum, giacché le organizzazioni che sostenevano Tituaña avevano abbandonato il congresso. È rimasta irrisolta l’elezione dei cinque membri aggiuntivi per completare il Consiglio di Governo della CANAIE.

Cholango, appartenente alla nazionalità kichwa kayampi, ha una lunga militanza nel movimento indigeno. Ha partecipato alle mobilitazioni sociali fin da bambino, a 9 anni fu segretario della sua comunità, a Canguagua, 80 km a nord di Quito. Fu inoltre presidente dell’ECUARUNARI per due periodi, dal 2003 al 2009, ed è stato anche arrestato durante il governo di Lucio Gutiérrez (2003-2005), accusato di aver insultato l’allora presidente.

Cholango è messo in discussione per una presunta vicinanza al governo di Correa. In cambio, il biglietto da visita di Acacho era al contrario di opposizione ferrea al governo, dal quale fu arrestato lo scorso 1 febbraio, accusato di terrorismo essendo uno dei capi shuar delle proteste contro la Legge sulle Acque di settembre 2009, durante le quali morì il professore indigeno Bosco Wisuma.

Il nuovo presidente della CONAIE ha negato di essere un sostenitore del governo ed ha affermato che nella consultazione popolare voterà per il No, dal momento che mise in dubbio la politica estrattivista del governo.

Affermò che “Correa è al servizio delle imprese multinazionali pubbliche e private, Cercheremo di espellere tutte le aziende multinazionali dai territori ancestrali, soprattutto dall’Amazzonia ecuadoriana”.

Dirigenti lontani dalle proprie basi

I risultati della votazione al congresso hanno evidenziato un allontanamento della dirigenza rispetto al modo di pensare della base indigena, sia perché non era d’accordo con quelle alleanze, sia perché non era stata informata da loro. Esempio di ciò quanto successo con la Confederazione delle Nazionalità Indigene della Costa Ecuatoriana (CONAICE).

La dirigenza della CONAICE si era compromessa a sostenere la candidatura di Tituaña, ma la votazione della base indigena di questa regionale si divise tra Cholango e Tituaña. Quest’ultimo ottenne solo otto voti di differenza rispetto al suo rivale.

Nell’Amazzonia nemmeno si ottenne un accordo tra tutte le delegazioni della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Amazzonia dell’Ecuador (CONFENIAE) e ciascuna per proprio conto decise di appoggiare le candidature. Ancor di più, furono create alcune delegazioni di nuovi popoli all’interno della stessa nazionalità per ottenere più voti a favore di uno o dell’altro candidato. Il riconoscimento di questi nuovi popoli fu anche messo in questione e si cercò di evitare la loro partecipazione alle elezioni, tutto questo a causa di calcoli elettorali.

Le due grandi nazionalità della CONFENIAE, Kichwa e shuar, giunsero divise al IV Congresso, la kichwa appoggiava Tituaña, al contrario i shuar andavano con Acacho, divisione che fu fondamentale nel trionfo di Cholango.

Il presidente del IV Congresso, Salvador Quishpe, prefetto del Governo Provinciale di Zamora, si è appellato all’unità ed ha invitato i rappresentanti delle tre regionali e il Consiglio di Governo uscente della CONAIE, diretto da Marlo Santi, all’unità dicendo che “è necessario cercare una via d’uscita per evitare la frammentazione”.

Quishpe, molto abbattuto, ha affermato: “Forse è stato necessario giungere a dove siamo, forse è stato necessario avere questa esperienza, ma ora è necessario partire da dove siamo per costruire l’unità, per recuperare la gloriosa CONAIE di altri tempi”.

L’appello di Quishpe ha avuto effetto giorni dopo, quando i dirigenti delle tre regionali indigene che fanno parte della CONAIE si sono messi d’accordo a riunirsi per “smussare le asprezze” e decidere la data in cui possa riprendere il Congresso e terminare l’elezione del Consiglio di Governo.

Nel frattempo hanno ratificato la loro opposizione alla consultazione convocata dal presidente Correa, appoggiando la votazione per il No.

08/04/2011

Noticias Aliadas

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
Luis Ángel Saavedra, “Nuevos retos para movimiento indígena”  traducido para Noticias Aliadas por S., pubblicato l’ 08-04-2011 su [http://www.noticiasaliadas.org/articles.asp?art=6350 ], ultimo accesso 11-04-2011.

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