Assassinata una giudice che conduceva il caso dei bambini violentati ed uccisi dall’esercito colombiano
La giudice Gloria Constanza Gaona, che non aveva accettato le manovre di impunità per lasciare libero il responsabile, imputato per aver violentato e assassinato dei bambini di Arauca, fatto avvenuto in Arauca a ottobre del 2010, ha finito con l’essere assassinata. (1) Questo crimine si inserisce nella catena di crimini e impunità che si tesse intorno all’orribile crimine contro i bambini di Arauca: è un omicidio che si inquadra nella lunga storia di crimini per ottenere la totale impunità per i crimini di stato in Colombia.
Il sindacato Asonal Judicial ha annunciato una giornata di protesta per venerdì 25 marzo, per condannare l’assassinio della giudice Gloria Constanza Gaona. Il sindacato del settore giudiziario è stato vittima dello sterminio così come gli altri sindacati della Colombia, paese in cui gli omicidi di giudici incorruttibili deplorevolmente sono qualcosa di sistematico: “in Colombia si commette il 60% degli assassini di sindacalisti che accadono in tutto il mondo (…) una violenza storica, strutturale, sistematica e selettiva che si è convertita in norma di comportamento dello Stato colombiano: dal 1986 questa violenza lascia per lo meno 2.778 sindacalisti assassinati, 196 sparizioni avvenute con l’uso della forza e più di 11.096 atti di violenza, che costituiscono un genocidio contro il movimento sindacale colombiano”. (2)
Il sicario invisibile agli occhi della forza pubblica
I fatti sono avvenuti il 22 marzo 2011, in pieno centro nel municipio di Saravena, un luogo altamente militarizzato, nel momento in cui la giudice scendeva da un mezzo di trasporto pubblico: il sicario le ha sparato a brucia pelo. Nonostante la forte presenza di forza pubblica nel centro di Saravena, il sicario è riuscito a fuggire, per cui appare come un anello in più della catena di impunità di cui questo assassinio è una parte fondamentale.
Humanidad Vigente dichiara che: “Questo nuovo crimine si inquadra nella chiara mancanza di garanzie con cui si amministra la giustizia in Colombia e ancor di più in un dipartimento come Arauca che conta sul maggior livello di militarizzazione di tutto il paese. (…) Non si può accettare che alla luce del sole e con una alta presenza militare e poliziesca un sicario a piedi abbia potuto abbattere la giudice e uscire dalla zona commerciale senza nessun contrattempo”. (3)
La giudice aveva denunciato manovre dilatorie e aveva chiesto che si indagasse lo studio di avvocati militareLa giudice Gaona aveva denunciato che gli avvocati del militare imputato usavano manovre dilatorie per ottenere l’impunità nel caso dell’omicidio dei bambini di Arauca. La giudice non aveva accettato la scadenza dei termini cercata con manovre dal difensore militare. (4)
La giudice aveva anche chiesto al Consiglio Superiore della Magistratura che per via disciplinare fossero indagate le avvocatesse del militare e lo studio di difesa militare DEMIL: “(…) che si prendano le misure necessarie affinché le professioniste che in questa incombenza stanno qui esercitando in difesa dell’accusato non tornino ad incorrere in pretesti come questi di sospensione delle udienze”. Humanidad Vigente che rappresenta le vittime denuncia che è una strategia sistematica degli uffici DEMIL, affinché i militari accusati di violazioni dei diritti umani escano liberi per scadenza dei termini: “è una manovra utile che il difensore militare utilizza in casi di esecuzioni extragiudiziarie, quella di cambiare sistematicamente gli avvocati della difesa (…)”. (ibidem)
Così come ha segnalato il padre dei tre bambini violentati dall’esercito colombiano, parte dell’impunità l’esercito l’otterrebbe in giudizio mediante sotterfugi. A quanto sembra, poiché la giudice Gloria Constanza Gaona non si era lasciata corrompere né intimorire, coloro che erano interessati all’impunità assoluta dell’esercito in Colombia, anche in casi di violazione e di omicidio di bambini, procedettero ad assassinarla.
Dopo pochi giorni che i suoi figli erano stati trovati in una fossa comune, Álvaro Torres, padre dei bambini, dichiarava che: “il massacro dei miei tre bambini non lo ha compiuto un solo militare, questo crimine lo hanno commesso diversi militari … ci sono 7 zaini cosparsi di sangue, saliva e seme”.
Il crimine: stupro e omicidio con sevizie, a quanto sembra commesso da vari militariIl 14 ottobre 2010, tre bambini, di 6, 9 e 14 anni, furono sequestrati, violentati e assassinati; coinvolti soldati della Diciottesima Brigata dell’Esercito colombiano, appartenenti alla Brigata Mobile 5. Questo crimine avviene in Arauca, zona particolarmente ricca della Colombia che lo Stato ha fortemente militarizzato per reprimere la popolazione scontenta del saccheggio che attuano varie multinazionali tra le quali BP, Repsol e Occidental Petroleum.
I corpicini torturati di Jefferson Torres, Jimmy Torres e Jenny Torres furono ritrovati in una fossa comune. Fu trovato sangue negli zaini di almeno 7 dei 60 soldati di quella unità dell’esercito, e seme sui corpicini accoltellati dei bambini. (5) Inoltre almeno 8 soldati presentavano graffi. Si tratta di un crimine realizzato da alcuni uomini protetti dall’impunità e abituati alle pratiche del Terrorismo di Stato. I militari che sono stati oggetto di indagine: il tenente colonnello Germán Belarcázar, il tenente colonnello James E. Pineda, il maggiore J. Alberto Granados, il sottotenente Raúl Muñoz Linares, il sergente Luis Giovanni Torrijos, e due caporali. (ibidem)
Sono stati molti i tentativi della cupola militare di lasciare totalmente impunito questo crimine. Bisogna ricordare che l’impunità è parte del meccanismo del Terrorismo di Stato e pertanto sono scarsissimi i militari condannati in Colombia, e i pochi che sono stati condannati lo sono come “individui spudorati”: segnalati come “mele marce dentro una istituzione militare”.
Centinaia di migliaia di vittime aspettano ancora la condanna dell’istituzione militare per le sue Strategie di Terrorismo di Stato.
L’impunità garantisce la continuità della strategia del terrorismo di Stato
È attraverso l’impunità che l’istituzione militare potrà continuare ad attuare la guerra sporca; per questo la cupola militare incorre in dichiarazioni aberranti: il generale Navas ha dichiarato che il sottotenente Raúl Muñoz avrebbe commesso le violenze il 2 ed il 14 ottobre, ma che, secondo quanto confessato, “le due relazioni furono consentite dalle bambine”. Il comandante dell’Esercito ha detto che: “tuttavia non c’è un fatto che ci faccia pensare alla responsabilità diretta”. (6)
La violenza e l’assassinio dei bambini avvenne a 254 metri dall’accampamento militare, e uccidere i bambini e scavare buche richiede del tempo ed il controllo dell’area, per cui la versione delle “mele marce nell’esercito” è inverosimile. (7)
Álvaro Torres, il papà dei tre bambini, reclama giustizia: “(…) il massacro dei miei tre figli non lo ha compiuto un solo militare, questo crimine lo hanno commesso diversi militari … ci sono 7 zaini macchiati di sangue, saliva e seme … il delinquente Raúl Muñoz dice che lui abusò delle due bambine: di quella di 13 anni e della mia figlioletta, ma ‘se loro acconsentirono’ … io chiedo ai signori della procura e ai militari, se per caso lei era stata d’accordo a che assassinassero lei e i suoi due fratellini, che erano i miei cari figlioletti?” (8)
Ma nonostante le evidenze, le istituzioni hanno preteso far ricadere la responsabilità su un solo militare … e lo hanno ottenuto.
Fase 1: L’impunità ha ottenuto di far ricadere l’imputazione su un solo militare
L’unico militare che è rimasto sotto processo è stato il sottotenente Raúl Muñoz; la pressione dei militari e dei mezzi di comunicazione ha fatto in modo di lasciare fuori gli altri militari che all’inizio erano stati nominati. Nonostante siano riusciti a far ricadere la responsabilità dell’orrendo crimine su un solo militare, l’impunità degli altri supposti complici deliberatamente lascerebbe aperta la possibilità ad altre atrocità contro i bambini della regione, quello non è stato sufficiente agli occhi dell’apparato militare. La difesa dell’unico imputato è stata presa in mano dallo studio DEMIL, che difende i militari, ed è apparentemente abituato alle manovre dilatorie. La difesa argomenta la meschinità per cui le bambine furono consenzienti nell’avere relazioni sessuali con il militare imputato. Bisogna ricordare le parole del padre: “Muñoz
dice che lui abusò delle due bambine: di quella di 13 anni e della mia figlioletta, ma ‘se loro acconsentirono’ … io chiedo ai signori della procura e ai militari, se per caso lei era stata d’accordo a che assassinassero lei e i suoi due fratellini, che erano i miei cari figlioletti?” (ibidem)
Fase 2: Intimorire la comunità, impedire eventuali testimonianze e incarcerare i difensori dei diritti umani
La cosa non finisce lì. Per ottenere la totale impunità, l’esercito ha fatto minacce, liste, interrogatori, fotografie, facendosi passare anche come Ente per la Difesa del Popolo, menzogne per intimidire la comunità di Arauca. Fin dall’inizio i familiari e la comunità sono stati minacciati e colpiti dalla forza pubblica per impedire le denunce. La cupola militare ha incrementato il meccanismo di eliminazione di coloro che denunciavano, tanto comune nelle sue pratiche (ricordiamo solo 2 casi: gli assassinati e torturati per aver denunciato la fossa della Macarena, ed i testimoni assassinati nel caso di San José de Apartadó). Il Generale Rafael Neira, comandante della Brigata 18 dell’Esercito, ha pronunciato dichiarazioni di minaccia contro coloro che denunciavano la violenza e l’omicidio dei bambini: ha trattato il Presidente della Commissione di Pace e DD.UU. dell’Assemblea Dipartimentale, il deputato Ferney Tique, ed il Presidente del CPDH-Arauca, Martín Sandoval, come degli “irresponsabili, che dovevano dimostrare le loro calunnie nelle aule giudiziarie” e ha detto che “i contadini vengono manipolati dalla guerriglia, affinché denuncino l’esercito”. (9)
Humanidad Vigente ha così denunciato parte delle violenze e delle minacce contro la comunità: “Verso la fine del mese di gennaio 2011 delle persone in borghese giunsero nella zona con un elicottero militare e scortati da militari che sono presenti e controllano questi luoghi assegnati alla Brigata Mobile 5, visitarono varie case dove abitano persone che erano state interrogate dalla Procura Generale della Nazione e che sono potenziali testimoni dei fatti accaduti il 2 ottobre ed il 14 ottobre 2010 (…) Queste persone in borghese che portavano nascosto un giubbotto antiproiettile dichiararono agli abitanti di essere dell’Ente per la Difesa del Popolo di Bogotà, rifiutandosi di esibire un documento di identificazione che li accreditasse come funzionari di questo ente. Quindi i supposti funzionari dell’Ente per la Difesa cominciarono a raccogliere testimonianze esaustive e decisive su ciò che sapevano della violenza su Jenny ed la sua successiva uccisione insieme ai suoi fratelli Jimmy e Jefferson, tutti minori di età.
Negli interrogatori chiesero insistentemente di una delle vittime dirette di questi fatti, la bambina che aveva denunciato di essere stata violentata sessualmente il 2 ottobre e la cui testimonianza permise l’identificazione e la cattura del sottotenente Raúl Muñoz, che attualmente viene indagato dalla Procura 51 dell’Unità per i Diritti Umani. Gli abitanti della zona hanno anche informato che vari militari che controllavano la zona nei giorni in cui le due bambine e i due bambini della comunità furono vittime, ottobre 2010, continuano ad essere presenti nelle frazioni, facendo commenti e ingaggiando falsi testimoni circa i delitti contro i bambini e le bambine di Tame, creando confusione tra gli abitanti delle comunità colpite”. (10)
La repressione, per evitare che le denunce dei familiari e della comunità proseguissero, è stata tale che lo stato colombiano ha anche proceduto ad incarcerare i dirigenti sociali della regione, attraverso i ripetutamente denunciati “falsi positivi giudiziari” o montaggi giudiziari. Così Hamanidad Vigente denuncia: “Lunedì 14 marzo 2011, José Antonio Toroca è stato arrestato per il presunto delitto di ribellione ed è stato collegato al processo 65453 (…) Bisogna avvertire che in questo processo penale sono state commesse ogni sorta di irregolarità (…) José Antonio Toroca svolge la funzione di presidente della giunta di azione comunale della frazione Algarrobos ed è presidente del Distretto delle Giunte Comunali del settore Flor Amarillo, municipio di Tame, località dove furono violentate sessualmente due bambine e successivamente assassinata una di loro insieme ai suoi due fratellini, a ottobre 2010. Come dirigente contadino e comunale, José Antonio Torocaha ha diretto le denunce e le manifestazioni di rifiuto dei crimini commessi contro i bambini e le bambine nella sua regione, per cui è indagato, come presunto assassino e confesso violentatore, il Sottotenente Raúl Muñoz Linares che comandava la pattuglia ‘Buitres 2’ appartenente alla Brigata Movile n. 5 dell’Esercito Nazionale. La detenzione di questo dirigente contadino corrisponde ad un altro montaggio e ‘falso positivo giuridico’ dei tanti che si presentano nel dipartimento di Arauca come parte di una strategia di persecuzione, di oppressione ed anche di rappresaglia contro le comunità ed i dirigenti che coraggiosamente hanno denunciato e intrapreso proteste per tutte le atrocità che vanno commettendo nel dipartimento i membri della Brigata Mobile 5 dell’Esercito Nazionale”. (11)
Fase 3: Differire le udienze, cercare di ottenere la scadenza dei termini
L’esercito ottiene una parte dell’impunità attraverso inganni sistematici nei processi (nei pochi casi in cui si ottiene che dei militari siano portati in giudizio). Però la giudice Gaona non si lasciò corrompere da coloro che sono interessati all’impunità assoluta per l’esercito della Colombia. “Tra queste manovre dilatorie ci sono la rinuncia di 4 avvocati in 5 mesi, la richiesta di sospensione dell’udienza in 2 occasioni, la partecipazione delle avvocatesse della difesa all’udienza preparatoria senza i relativi documenti, il non trasferimento del militare a Saravena nelle date indicate, per cercare di ottenere la libertà dell’unico detenuto per scadenza dei termini, così come aveva ammonito la giudice nel suo ultimo intervento in questo processo”. (12)
Fase 4: Se la giudice non accetta gli imbrogli e le manovre, procedere ad assassinarla
A seguire il comunicato di Humanidad Vigente sull’assassinio della giudice Gloria Constanza Gaona (13): la giudice che fino ad ora aveva impedito l’impunità dell’unico militare che finora non aveva ottenuto l’impunità nel caso delle violenze e le uccisioni dei bambini di Arauca. Bisogna ricordare che la testimonianza dell’altra bambina violentata è decisiva, e si teme per la sua vita.
25-03-2011
NOTE:
(1)VIDEO sull’omicidio della giudice Gloria Constanza Gaona: http://www.youtube.com/watch?v=c4nR9suqgd8&feature=player_embedded
(2) In Colombia sono assassinati il 60% dei sindacalisti assassinati nel mondo, a causa della violenza sistematica dello Stato colombiano, denuncia della CUT: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=120921
(4) VIDEO riguardante le manovre della difesa militare, in cui si osserva che la giudice non accetta la scadenza dei termini, segnalando manovre truffaldine della difesa militare: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=9mqRXG-r_aI
(5) “macchie di sangue negli zaini di otto dei sessanta membri della Brigata Mobile n. 5 e resti del seme sull’abbigliamento che portava Jenny” http://www.elespectador.com/noticias/judicial/articulo-232725-siete-militares-retirados-irregularidades-arauca
(6) http://www.caracol.com.co/nota.aspx?id=1379948
(7) http://www.pacocol.org/index.php?option=com_content&task=view&id=6879 http://www.semana.com/noticias-nacion/barbarie-arauca/146617.aspx
(8) 9 novembre 9 2010: ‘Que se sepa toda la verdad’ Carta del padre de los niños, Arauca http://www.pacocol.org/index.php?option=com_content&task=view&id=6977
(9) http://www.colectivodeabogados.org/Amenazas-y-afirmaciones-del-Gral http://www.kaosenlared.net/noticia/alerta-amenazas-gral-neira-denunciantes-para-callar-violacion-asesinat
(10) Interrogatori illegali e minacce contro la comunità di Arauca, denuncia dei militari che si fanno passare per “Ente per la Difesa del Popolo”: Interrogatori illegali intimidiscono la comunità rurale di Tame, l’ “Ente per la Difesa del Popolo” chiarisce che suoi funzionari non hanno visitato frazioni di Tame http://www.humanidadvigente.net/index.php?option=com_content&view=article&id=200:interrogatorios-ilegales-y-falsos-testimonios-intimidan-a-comunidad-rural-de-tame&catid=26:comunicados&Itemid=34
(11) Incarcerazioni arbitrarie, minacce alla comunità da parte della Forza pubblica per il caso dei 3 bambini comunidad violentati ed assassinati in Arauca: Continua la persecuzione dei contadini che guidano le denunce contro l’Esercito a Tame http://www.humanidadvigente.net/index.php?option=com_content&view=article&id=208:continua-persecucion-a-campesinos-que-lideran-denuncias-contra-ejercito-en-tame &catid=26:comunicados&Itemid=34
(12) Manovre dilatorie della difesa militare: sospendono l’udienza contro il sottotenente Muñoz pregiudicando i diritti delle vittime http://www.humanidadvigente.net/index.php?option=com_content&view=article&id=211:humanidad-vigente-y-cpdh-arauca-repudian-y-rechazan-asesinato-de-jueza-en-saravena-arauca-&catid=26:comunicados&Itemid=34
(13) Per scaricare il comunicato di Humanidad Vigente circa l’assassinio della giudice Gaona, cliccare qui: http://www.humanidadvigente.net/index.php?option=com_content&view=article&id=211:humanidad-vigente-y-cpdh-arauca-repudian-y-rechazan-asesinato-de-jueza-en-saravena-arauca-&catid=26:comunicados&Itemid=34
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da |
Azalea Robles, “Impunidad sangrienta”, traducido para Rebelión por S., pubblicato il 25-03-2011 su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=125003&titular=asesinada-una-jueza-que-llevaba-el-caso-de-los-niños-violados-y-asesinados-por-el-] ultimo accesso 29-03-2011. |