Comunicato di Askapena, associazione per la solidarietà internazionalista


Comunicato dell’associazione basca Askapena sull’arresto di 7 militanti internazionalisti, ed articolo del giornale dell’oligarchia colombiana, EL TIEMPO, che nel dare la notizia delle detenzioni parla, per colpire la militanza internazionalista, di loro legami con l’ETA e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC).

Comunicato di Askapena, associazione per la solidarietà internazionalista, in relazione all’arresto di stamattina dei 7 militanti internazionalisti.

In seguito alla retata contro Askapena, portata avanti dalla polizia nazionale spagnola all’alba di martedì 28 settembre, dall’Organizzazione Internazionalista Basca Askapena vogliamo comunicare quanto segue:

1- Denunciamo fermamente il sequestro da parte dell’apparato repressivo dello Stato spagnolo di sette militanti internazionalisti. Vogliamo sottolineare che questa operazione si inquadra in una campagna di criminalizzazione della solidarietà tra i popoli che cominciò anni addietro con intossicazioni diffuse dai mezzi di comunicazione al servizio degli interessi dell’impero e che sempre ebbe Askapena come punto di mira.

2- Innanzitutto, vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai e alle detenute, ai loro famigliari e amici. Allo stesso modo vogliamo mostrare la nostra preoccupazione per il trattamento che potrebbero ricevere durante l’isolamento.

3- Questa operazione non è altro che l’ennesimo attacco contro il processo che si sta ponendo in marcia nei Paesi Baschi. Lo Stato spagnolo invece di offrire una soluzione politica e democratica, utilizza unicamente i mezzi repressivi e sta provando a sabotare il cammino intrapreso. In tal senso, l’implicazione e la solidarietà esistente per il raggiungimento di una soluzione democratica si sono convertite in un problema per lo Stato spagnolo, e vuole fermarle.

4- Facciamo appello al popolo basco affinché solidarizzi con i e le detenute e con Askapena, e che prenda parte alle mobilitazioni di protesta davanti a questo colpo repressivo.

5- Allo stesso modo facciamo appello ai popoli in lotta e alla rete Amici e amiche di Euskal Herria affinché denuncino la natura totalitaria dello Stato spagnolo, e più concretamente, che solidarizzino con Askapena, affinchè i diritti di questo popolo vengano rispettati.

Libertà per i e le detenute!
Viva Euskal Herria internazionalista!
Tanti popoli, un’unica lotta!
Herriak independentzia!

ASKAPENA, “Comunicato ASKAPENA sugli arresti dei 7 internazionalisti” traducido por EHL milano amic@ euskal herria, pubblicato il 28-09-2010 su [http://lombardia.indymedia.org/node/31854], ultimo accesso 29-09-2010.

La Procura spagnola collega gli arrestati dell’ETA alle FARC

Nelle ultime ore sette persone sono state arrestate per presunti legami con Askapena, considerata la rete indipendentista basca di sinistra per la propaganda all’estero.

Il Procuratore Generale, Cándido Conde-Pumpido, oggi ha collegato alle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) i sette membri della rete indipendentista basca di sinistra per la propaganda all’estero, arrestati per i loro rapporti con la banda terrorista ETA.

Ha detto che “è importante lottare contro questo sistema di protezione che il terrorismo ha attraverso i rapporti internazionali, in questo caso con le FARC, che è una organizzazione fortunatamente in declino ma che ha rapporti internazionali”.

Proprio uno degli arrestati nell’operazione contro l’apparato internazionale che è vicino all’ETA è Walter Wendelin, considerato da alcuni esperti come il rappresentante di Batasuna (braccio politico della banda terrorista) in America Latina.

Walter Wendelin, di 53 anni, arrestato a Vitoria (Paesi Baschi), è considerato dalle forze di sicurezza il capo di Askapena.

La faccia di Walter Wendelin, considerato da alcuni esperti di antiterrorismo il rappresentante di Batasuna in America Latina, apparve in una fotografia che si trovava in uno dei tre computer trovati al portavoce internazionale delle FARC, “Raúl Reyes”, così come a marzo del 2008 informò il  giornale colombiano EL TIEMPO.

“Raúl Reyes”, la cui vera identità era Luis Edgar Devia Silva, portavoce internazionale delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), morì lo scorso marzo durante un attacco delle truppe colombiane in territorio ecuadoriano.

Wendelin sembra che abbia viaggiato in diversi paesi latinoamericani come membro di Askapena per promuovere tra le organizzazioni extraparlamentari “l’appoggio al movimento indipendentista basco”, secondo quanto hanno detto a suo tempo i rappresentanti del Fronte Patriottico Manuel Rodríguez (Fpmr).

A marzo del 2010 fu arrestato in Venezuela mentre proveniva dal Messico, e fu espulso dal paese verso la Francia.

Madrid

EFE

articolo tratto da EL TIEMPO

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
EFE, “Fiscalía española vincula a etarras detenidos con las Farc” traducido para El Tiempo por S., pubblicato il 28-09-2010 su [El Tiempo], ultimo accesso 29-09-2010.

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