12-09-2010 |
È stato il delitto, la risposta dello Stato alla Minga che aveva messo in ridicolo Uribe
La Seconda Sezione Penale Speciale di Popayán, dipartimento del Cauca, sudovest della Colombia, ha condannato a 40 anni di prigione sei militari per aver assassinato nel 2008 il dirigente indigeno Edwin Legarda Vásquez.
I soldati, già congedati, sono stati trovati colpevoli del capo di accusa di omicidio aggravato.
Il verdetto coinvolge il sergente maggiore Alexis Ramírez Vivas, il caporale Javier Alonso Osorio Díaz e i soldati di professione Lisandro Caicedo Obando, Javier Francisco Belalcázar Trochez, Numar Armido Muitrón Cabezas e William Weimar Lemeche Hurtado.
La sentenza del tribunale obbliga, inoltre, i funzionari ad annullare una multa di 2.666 salari minimi legali attualmente di 515 mila pesos (poco più di 286 dollari).
Il verdetto ha anche inabilitato i militari ad esercitare incarichi pubblici per 20 anni. Di fronte alle misure della Seconda Sezione Penale Speciale di Popayán, la difesa ha fatto appello contro la sentenza.
La procura ha riferito che i sei implicati nell’omicidio sono stati reclusi nel carcere di San Isidro di Popayán.
Prima di questa sentenza, lo scorso mese di giugno la stessa corte di Popayán aveva dichiarato colpevoli i militari. Successivamente, un settimo funzionario è stato assolto dai fatti, secondo quanto ha informato la sezione della procura di questa città, capitale del Cauca.
Legarda fu assassinato il 16 dicembre 2008, mentre stava viaggiando su un camioncino del Consiglio Regionale Indigeno del Cauca (CRIC) lungo la strada che porta alla località di Inzà, a Popayán (sudovest). Si era messo in cammino per cercare sua moglie, la leader indigena Aida Quilcué.
L’auto su cui viaggiava il dirigente fu trovata con 15 colpi di fucile sulle fiancate, e due entrarono attraverso il parabrezza.
Dopo i fatti, i militari imputati argomentarono che l’indigeno non osservò un ordine di fermarsi emesso da un posto di blocco, per cui aprirono il fuoco contro il veicolo che stava conducendo.
Un giorno prima dell’omicidio, la sposa del morto, Aida Quilcué, era ritornata da Ginevra, dove aveva partecipato a delle sessioni del Consiglio per i Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Il CRIC ha denunciato che l’obiettivo dell’attacco era Aida Quilcué, a quel tempo consigliera maggiore di questa organizzazione e che due mesi prima aveva guidato una protesta indigena che aveva mobilitato più di 40 mila indigeni dal sudovest del paese fino a Bogotà.
Da parte sua, la dirigente indigena colombiana, Aida Quilcué, ha assicurato che l’assassinio del suo sposo, Edwin Legarda, “costituisce un crimine di Stato, l’Esercito lo ha assassinato”.
Vedere anche: “Asesinado en retén militar el esposo de dirigiente indígena colombiana” por J.Alberto Sánchez Marín (16-12-08)
da Rebelión
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da |
Telesur: Condenados a 40 años los militares que asesinaron al esposo de líder indígena Aída Quilcué, traducido para Rebelión por S. Seguí, pubblicato il 12-09-2010 su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=112808&titular=condenados-a-40-años-los-militares-que-asesinaron-al-esposo-de-líder-indígena-aída-quilcué-], ultimo accesso 13-09-2010. |