Presenza militare statunitense in America latina


Comando Sur

Le truppe, le basi militari e le operazioni statunitensi in America latina (Messico e Cuba escluse) cadono sotto la giurisdizione dello United States Southern Command (USSOUTHCOM), con sede a Miami. Il Comando Sur è uno dei 10 Comandi Combattenti Unificati del Dipartimento della Difesa, che si dividono il compito di gestire la presenza militare nordamericana del mondo per aree geografiche e settori operativi.

Tra 1903 e 1999 la sede del comando sur era posizionata sul canale di Panama, poi spostata a Miami in seguito agli accordi Carter-Torrijos (1997).

Negli ultimi anni si è occupato di armare, addestrare e indottrinare gli eserciti americani per servire gli interessi e le direttive degli Stati Uniti. L’obiettivo è evitare l’utilizzo di truppe nordamericane e in questo modo ridurre l’opposizione politica negli Stati Uniti.

Washington si occupa così di dirigere ed addestrare gli eserciti latinoamericani mediante “programmi congiunti” estensivi ed intensivi e assume compagnie private di mercenari che forniscono militari specializzati, tutti ufficiali “in pensione” dell’esercito nordamericano. Per quasi sessant’anni l’istituto deputato di tale compito è stata la Escuela de las Americas.

Sotto la direzione del Comando Sur è stata riattivata l’8 aprile 2008, dopo 60 anni, la IV flotta degli Stati Uniti. La sede centrale di questa flotta è la città portuale di Maryland, dove si trovano 21 navi e sei squadroni d’elicotteri della marina. Il nuovo comandante è il contrammiraglio Joseph Kernan, che prima aveva diretto le cosiddette Forze SEAL, specializzate in missioni antiterroriste speciali.

Escuela de las Americas

Istituita a Panama nel 1946 e trasferita nel 1984 a Fort Benning (Georgia), fino al 2004 ha formato più di 61.000 soldati latino americani, in discipline come tecnica di combattimento, tattiche di comando, spionaggio militare e tecniche di tortura. Oggi [2007] allena quasi 1000 soldati e poliziotti ogni anno. Il presidente di Panama, Jorge Illueca, la descritta come “la base più grande per la destabilizzazione dell’America Latina”, è stata definita anche “La Scuola degli Assassini: i centinaia di migliaia di latinoamericani vittime di torture, stupri e assassini hanno subito le violenze di ufficiali formati da questa scuola.

Prima del colpo di stato argentino del 1976 s’erano diplomati nella Scuola 600 militari argentini. Tra questi, 58 avevano come piano di studi, nel periodo 1970-1975, alcuni corsi specifici: undici si diplomarono in “Operazioni di contrinsurrezione” (contrainsurgencia), sette in “Contrinsurrezione urbana”, tredici in “Operazioni in montagna”, cinque come “Ufficiali senza comando in spionaggio militare” e sei in “Interrogatorio militare”.

A febbraio 2001 la Scuola delle Americhe cambia nome in Istituto dell’Emisfero Occidentale per la Cooperazione sulla Sicurezza (Western Hemisphere Insitute for Security Cooperation WHISC). Inaugurato il 17 febbraio, non hanno cambiato che la carta intestata, è sempre lo stesso edificio sugli stessi terreni, ha gli stessi istruttori che insegnano le stesse lezioni di crudeltà, tortura e repressione.

Basi militari

Secondo l’inventario del 2008 del Pentagono, citato da Johnson, l’impero degli Stati Uniti è forte di 865 installazioni in più di 40 paesi, con un dispegamento di più di 190.000 soldati in più di 46 paesi e territori.

Le basi militari in America Latina e nei Caraibi sono in una rete intrecciata per assicurare l’accesso ai mercati del continente, controllare il traffico di droghe e garantire lo sfruttamento di risorse naturali, in particolare il petrolio.

Guantanamo (Cuba) Base navale

Vieques (Puerto Rico) Base Roosevelt Roads

Aruba (Antille) Base militare Reina Beatriz

Curazao (Antille) Base militare Hatos

Comalapa (El Salvador). Una Forward Operation Location, piccola base utilizzata per il monitoraggio satellitare in appoggio alla base di Manta, con personale che ha libero accesso allo spazio aereo, a porti e ad installazioni del governo.

Soto Cano (Honduras). Situata a Palnerola, questa base si usa per operazioni di radar, fornisce istruttori per la formazione militare e funge da base a missioni in elicottero che monitorizzano i cieli e i mari della regione.

Liberia (Costa Rica). Funziona come centro operativo durante negoziati preliminari e confidenziali.

Arauca (Colombia). Ufficialmente è una installazione destinata alla guerra al narcotraffico ma ricopre anche un ruolo strategico per il controllo di una zona petrolifera tanto in Colombia quanto in Venezuela.

Larandia (Colombia). Base per gli elicotteri statunitensi, fornita di pista d’atterraggio per bombardieri B-52 con una capacità operativa che supera ampiamente il territorio colombiano, permettendo una copertura per attacchi in quasi tutto il continente.

Trés esquinas (Colombia). Serve per operazioni terrestri, aeree (con elicotteri) e fluviali, è diventata una base strategica negli attacchi contro la guerriglia.

Iquitos (Perù). Base militare peruviana costruita e usata da soldati statunitensi.

Nanay (Perù). Base militare peruviana costruita e usata da soldati statunitensi.

Mariscal Estigarribia (Paraguay). Concessa nel maggio 2005

Nell’Agosto 2009 i governi colombiano e statunitense hanno annunciato la firma di un accordo che prevede la concessione agli Stati Uniti di sette basi colombiane, l’accordo, che ha suscitato le proteste di tutti i governi latinoamericani, non è ancora entrato in vigore. Le basi sarebbero quelle navali di Bahía de Málaga (Pacifico)  e Cartagena (Caraibi), la strategica base aerea di Palanquero, a Puerto Salgar, sul rio Magdalena per la quale il congresso statunitense aveva stanziato, già prima dell’accordo, 46 milioni di dollari, e le basi di Malambo, Apiay, Larandia e Tolemaida. Dal 2000 in Colombia vi sono ufficialmente 600 statunitensi tra membri delle forze armate e contractors civili, con il compito di formare e di fornire supporto logistico alle divisioni dell’esercito colombiano nel quadro prima del Plan Patriota e poi del Plan Colombia che hanno portato nelle casse colombiane più di 5 miliardi di dollari in meno di dieci anni.

Fonti
Las bases militares de EEUU en America latina, pubblicato nel 2007 su [http://www.workingpeoplesvoice.org/wpvv4n1/basesspn.htm], ultimo accesso 20-08-2010.

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