Archivio dei Movimenti – Roma
Il Progetto
Archivio dei Movimenti – Roma
L’idea
Vogliamo realizzare a Roma l’ Archivio dei Movimenti raccogliendo e organizzando la miriade di testi, fotografie, filmati e registrazioni audio sparsi nelle sedi più diverse e inaspettate. Vogliamo che questo sia un archivio multimediale, con accesso libero e gratuito.
Il materiale audio prodotto da Radio Onda Rossa in 40 anni di trasmissioni, ad esempio, è parte essenziale di questo progetto, insieme ai materiali editi dai comitati, collettivi e associazioni che nel corso degli anni si sono avvicendati sul cammino dei movimenti di lotta e dell’antagonismo sociale. Si tratta di milioni di ore di trasmissione e decine di migliaia di testi scritti che abbisognano di essere catalogati e organizzati per poi essere digitalizzati e messi in rete.
E’ un lavoro enorme a cui molti volontari e volontarie stanno dedicando il loro impegno anche economico. Ma per farlo decollare abbiamo bisogno di una sede fisica attrezzata, di schedari, armadi e apparecchiature adatte allo scopo, per questo chiediamo il vostro sostegno.
Il progetto
Alla base del nostro progetto c’è la consapevolezza che la conservazione e lo studio della memoria sociale costituisce una importante posta in gioco nella lotta per il potere condotta dalle classi sociali. Impadronirsi della memoria infatti, è una delle massime preoccupazioni delle classi, dei gruppi, degli individui che hanno dominato e dominano i meccanismi di manipolazione dell’opinione pubblica, sempre più spesso consegnata all’oblio o all’ignoranza.
Basti ricordare -come esempio- che una inchiesta fatta nel 2006 dall’Istituto Piepoli fra 1024 studenti milanesi volta a conoscere l’opinione degli intervistati su chi fossero i responsabili della strage di Piazza Fontana, dette i seguenti risultati:
- Il 18% degli intervistati non sapeva nulla della strage (in un precedente sondaggio del 2000 tale percentuale era del 3%)
- Il 42% la attribuiva alle Brigate Rosse; il 39% alla mafia, il 22% agli anarchici, il 18,6% ai fascisti, il 4,3% ai servizi segreti.
Inchieste successive non ce ne furono, forse per il timore di risposte ancor più sconcertanti.
Non è per caso dunque che ci siamo posti il problema di organizzare e valorizzare il patrimonio di conoscenze sparso nei mille rivoli dell’impegno sociale e politico di tanti compagni e compagne.
Ma nell’iniziare questo lavoro è subito balzato agli occhi che un progetto di conservazione e studio della memoria sociale non può prescindere da un approccio olistico e che questo tipo di approccio sarà tanto più efficace quanto più saremo in grado di connettere tra loro gli scritti, le immagini e le parole.
Il riordino dell’archivio consentirà, al termine del lavoro di schedatura e inventariazione, il recupero dei dati su base informatica con la descrizione e la visualizzazione in rete di tutte le sezioni dell’archivio stesso.
Ma per giungere a questo risultato occorre che tutti i materiali disponibili – dagli scritti alle registrazioni audio e video – vengano convertiti in file informatici mediante un lavoro continuo di scannerizzazione e digitalizzazione.
I compiti da realizzare
In primo luogo occorre ristrutturare il locale esistente per renderlo adatto ad ospitare l’Archivio che sarà composto da tre ambienti:
- Deposito materiali
- Ambiente lavoro
- Sala proiezioni e dibattiti
In secondo luogo occorre attrezzare ciascuno di questi ambienti in base alle loro finalità, dotandoli di:
- Schedari, armadi raccoglitori e sistema di controllo dell’umidità (Deposito materiali)
- Server, computer, scanner, sistema digitalizzazione e arredi da ufficio (Ambiente lavoro)
- Proiettore, schermo e sedie (Sala proiezioni)
Spese previste
Lavori di ristrutturazione comprensivi dei servizi igienici e impianto elettrico
euro 21.000
Apparecchiature elettroniche, compreso proiettore e schermo
euro 9.000
Materiale da arredo (armadi, scrivanie, sedie etc)
euro 6.000
Totale
Euro 36.000