Il 10 giugno 1971 il governo messicano, guidato dal presidente del PRI (Partito Rivoluzionario Istituzionale) Luís Echeverría, assassinò più di cento studenti utilizzando dei gruppi paramilitari chiamati “halcones” (falchi, ndt), giovani di scarse risorse reclutati per essere addestrati a tattiche marziali e militari, che sarebbero stati usati nella guerra sporca contro i movimenti popolari, specialmente il movimento studentesco.
Era la prima manifestazione importante che cercava di ricostruire il movimento studentesco, molto colpito dal massacro perpetrato dall’esercito il 2 ottobre 1968, appena 3 anni prima. Era una manifestazione di solidarietà con l’Università Autonoma del Nuevo León, che attraverso un riforma correva il rischio di perdere la propria autonomia.
Questa strage fa parte di quella che in Messico è conosciuta come guerra sporca, terrorismo di stato praticato dallo stato messicano come parte della sua strategia di guerra contro-insurrezionale, per contenere lo scontento popolare e i movimenti rivoluzionari che furono in auge negli anni 60 e 70 del secolo scorso; detta strategia partiva dalle tesi e dalle direttive nordamericane di sicurezza nazionale, che facevano parte del loro controllo economico, politico e militare in Latinoamerica.
Il massacro del 10 giugno 1071 fu negato dal governo ed occultato dai mezzi di comunicazione, specialmente i canali della televisione monopolizzati da Televisa, l’impresa dell’oligarca Emilio Azcárraga; la propaganda governativa e i suoi mezzi di comunicazione presentarono quanto avvenuto come uno scontro tra studenti.
Era un’epoca nella quale con difficoltà si poteva contare su mezzi di diffusione o comunicazione indipendenti, i pochi che esistevano erano marginalizzati e perseguitati, ma ci sono molte foto e video che testimoniano i fatti, la complicità dei paramilitari con la polizia, l’uso di ambulanze e veicoli della polizia per trasportare i paramilitari che erano armati di bastoni di bambù, kendo, pistole e fucili M1 e M2, la maggioranza dei morti fu vittima dei franco tiratori appostati sugli edifici.
Oggi si sa che i responsabili e i capi degli “halcones” erano ufficiali dell’esercito messicano, alcuni formati negli Stati Uniti; i paramilitari erano nell’organico del governo del Distretto federale e agivano a partire dal movimento studentesco del 1968.
Nel luglio del 2006, per questi fatti furono dichiarati prescritti i delitti di genocidio, ma poco dopo, nel novembre dello stesso anno, è accusato come responsabile della strage l’ex presidente Luís Echeverría e viene ordinato il suo ingresso in prigione, nonostante ciò, nel 2009 Luís Echeverría fu esonerato non trovando sufficienti prove contro di lui.
Fino ai giorni nostri si mantiene l’impunità di questo massacro che fu un catalizzatore che negli anni 70 portò molti giovani a far parte dei movimenti guerriglieri.
Documentario prodotto dal Canal 6 de Julio sul massacro: http://youtu.be/2sr_38brmxc
11/6/2014
La Haine
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
G.Zaidán, “El Halconazo, 43 años de impunidad” pubblicato il 11-06-2014 in La Haine, su [http://www.lahaine.org/index.php?p=78251] ultimo accesso 17-06-2014. |