Messaggio del direttore di ANNCOL, consegnato irregolarmente nel 2011 al Governo colombiano dal Governo venezuelano.
Questo è il mio terzo natale in un carcere colombiano. In uno sfortunato 23 aprile 2011 sono stato arrestato nell’aeroporto di Maiquetía dalla guardia bolivariana appostata nello scalo internazionale di Caracas.
Noi rivoluzionari, bolivariani, comunisti siamo esposti al peggio. Nonostante ciò, non mi potevo immaginare che un governo bolivariano, che con fermezza appoggiamo attraverso il sito di ANNCOL, infrangesse i minimi principi della solidarietà dei popoli.
Non esiste nessun presupposto valido che giustifichi questo sventurato arresto che è finito con una sollecita espulsione a Bogotá, per soddisfare il “nuovo migliore amico”.
Come si è arrivati a questa assurda decisione? Solo delle versioni, che al momento devono necessariamente essere confrontate con la realtà. Non per denigrare il processo bolivariano che oggi avanza e si consolida dopo l’ultima e positiva competizione elettorale. Si governa per essere al servizio del popolo, non per accattivarsi i propri nemici interni né esteri. O si governa per gli imitatori latinoamericani degli yankee?
La Cuba socialista è il miglior esempio di come sono le relazioni con l’impero e i suoi satelliti. Mai Cuba, quella di Fidel e quella di Raúl, consegnerebbero un rivoluzionario e un comunicatore sociale. Aggiungerei, nemmeno Daniel Ortega. Allora, perché il governo di Hugo Chávez, requiescat in pace?
L’oligarchia colombiana e i suoi altoparlanti nei media denigrano permanentemente i successi del Venezuela Bolivariano. Nella Casa di Nariño, nella sua agenda imperiale, gira il tema venezuelano. Obbiettivo prioritario, destabilizzare il progetto bolivariano iniziato dal compagno e comandante Hugo Chávez Frías e che oggi si approfondisce efficacemente, Nicolás Maduro, che io continuerò a sostenere decisamente da questa prigione neogranadina (al momento dell’indipendenza la Repubblica della Nuova Granada riuniva Colombia, Venezuela ed Ecudor, ndt). Non posso nemmeno eludere l’illimitato accompagnamento del presidente Maduro al processo di pace dell’Avana tra il governo di Santos e le Farc.
La critica e l’autocritica, inestimabili risorse dei rivoluzionari devono essere presenti nella nostra quotidianeità. Il “commettere degli sbagli” si può correggere. In nessun modo, non approvano un progetto ammirato in vari continenti.
Che non si ripetano Mai Più questi errori, i popoli non lo perdonerebbero!!!
28-12-2013
Agencia de Noticias Nueva Colombia (ANNCOL)
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Joaquín Pérez Becerra, “Esta es mi tercera navidad en una cárcel colombiana” pubblicato il 28-12-2013 in Agencia de Noticias Nueva Colombia (ANNCOL), su [http://anncol.eu/index.php/colombia/presos-politicos/presos-politicos-sitio/presos-politicos-archivo/5359-dec-25-nunca-mas-se-entregara-revolucionarios-escribe-joaquin-perez-que-ha-pasado-tres-navidades-en-la-carcel-de-la-picota] ultimo accesso 05-01-2014. |