I Qom e il kirchnerismo


Darío Aranda

Popoli originari: il debito interno.

Sangue sulla strada. Il nonno qom Roberto López giace ferito a morte. Un centinaio di poliziotti con armi lunghe reprime la richiesta di acqua, salute, educazione e territorio. 23 novembre 2010. Comunità La Primavera. A partire da allora, in Argentina per la lotta indigena sono avvenuti fatti inediti: la protesta si è spostata nel centro porteño (di Buenos Aires, ndt), cinque mesi di accampamento, sciopero della fame, altri attacchi contro la comunità, incidenti sospetti che sono finiti con la morte, La Cámpora come forza d’assalto, sostegno governativo ad un governatore feudale, la terra più fertile della provincia e l’offesa pubblica della Presidente contro Félix Díaz. Cronaca di tre anni di una lotta che evidenzia i limiti del governo nazionale e il suo modo di intendere i diritti umani.

Roberto López era un nonno qom della Comunità Potae Napocna Navogoh, La Primavera. Fu assassinato il 23 novembre 2010. La repressione della polizia di Formosa, con la Gendarmeria Nazionale come socia per liberare la zona, cercò di mettere fine a cinque mesi di blocco della strada. Il motivo della protesta, tanto ovvio come storico, era il territorio. Cinquemila ettari con almeno cinque attori principali: la comunità, la Provincia, la Nazione, dei privati e l’Università Nazionale di Formosa. La repressione comportò proiettili di gomma e di piombo, bastonate e gas lacrimogeni, polizia a cavallo, incendi di case e decine di arresti, incluse donne e bambini. Un video della stessa Polizia mostra come gli uomini in divisa a cavallo corrano verso la montagna dietro ai qom e perseguano con i bastoni coloro che fuggono. La pioggia cade sulla strada, e donne e bambini camminano in fila, piangendo, per salire sul camion della polizia ed essere arrestati. I poliziotti cercavano Félix Díaz, il portavoce della comunità, ma i giovani qom lo attorniano facendogli da scudo, e lo portano in montagna per salvarlo. In quel giorno fu assassinato anche il poliziotto Eber Falcón. La versione ufficiale accusa i qom e la parola indigena assicura che furono gli stessi poliziotti. Ma la Giustizia di Formosa ha accusato i qom e ha lasciato da parte qualsiasi indagine che puntasse sull’azione della polizia. Il giorno dopo, il pilagá (popolazione della Provincia di Formosa, ndt) Mario López si mise in viaggio per accompagnare la comunità, ma non poté realizzare il proprio desiderio: morì travolto da un poliziotto in una strada comunale. Il potere formosegno disse che si era trattato di un “incidente”, mentre da La Primavera ne denunciarono l’assassinio. Il potere giudiziario nemmeno proseguì la l’indagine e la causa fu chiusa.

Un modello che avanza

La lotta qom per il territorio e il conflitto con la Provincia e la Nazione hanno una diretta relazione con “il modello”. Il profilo produttivo della provincia è presentato su un documento pubblico intitolato “Formosa 2015”, dove sono dettagliate le opere di infrastruttura e la preponderanza dell’avanzata del modello agropastorale. Il Piano aspira ad aumentare a 500 mila ettari la superficie produttiva agricola della provincia, aumentando di 2,5 volte la superficie attuale. Il fatto è che con questo prospettiva è stato dichiarato area protetta (secondo l’Ordinamento Territoriale relativo alla Legge Nazionale dei Boschi) solo l’uno per cento dei suoi boschi. La Rete Agroforestale Chaco Argentina (Redaf), un spazio formato da quindici organizzazioni territoriali del Nord del paese, da tre anni rileva i conflitti per la terra e ambientali. Nel 2012 ha calcolato a Formosa una serie di 40 conflitti che coinvolgono 565 mila persone e 3,4 milioni di ettari. Durante l’udienza avvenuta a marzo del 2012 presso la Corte Suprema, il responsabile dell’Istituto della Colonizzazione e delle Terre di Formosa, Carlos Florentín, confidò ciò che il governo provinciale taceva: “Tutta la zona nordest della provincia di Formosa ha un potenziale produttivo molto grande. Questi cinquemila ettari della comunità La Primavera, di cui stiamo parlando, probabilmente sono le migliori terre che ha la provincia di Formosa”. Gli impresari dell’agro-negozio bramano questa terra.

Accampamento contro il silenzio

Il blocco della strada ha reso visibile il conflitto che si sviluppava a Formosa. La repressione lo ha posto nella stampa porteña. Le imprese giornalistiche allineate con il governo nazionale hanno evitato di parlare dell’alleanza senza condizioni Insfrán-kirchnerismo. I media dell’opposizione hanno eluso di riferirsi al modello di agro-negozio che avanza su Formosa, vero sfondo della repressione dei contadini e degli indigeni. Nel dilemma, ciascun mezzo di comunicazione ha occultato l’informazione secondo la propria convenienza economica o interesse politico.

Di fronte a un tale silenzio, nel dicembre del 2010 la comunità La Primavera trasferì la protesta nella città di Buenos Aires, in pieno centro porteño: la piazzetta di Viale di Maggio e 9 di Luglio. Giunsero 30 uomini, donne e bambini, la maggioranza dei quali mai era stata nella Capitale Federale. Dalla vita in montagna passarono senza scale a dormire sull’asfalto, a subire l’assordante rumore dei veicoli, il calore e il freddo del clima ugualmente li castigarono. Vivendo in condizioni molto precarie, subendo l’indifferenza politica, ma hanno anche ricevuto la solidarietà di organizzazioni sociali e comuni persone. Per tutto questo tempo si sono succedute le richieste di dialogo al governo nazionale, ma non c’è stata risposta. Alcune delle organizzazioni di diritti umani che hanno appoggiato la protesta qom e hanno cercato di aprire i canali di dialogo con l’Esecutivo nazionale sono le Madri di Piazza di Maggio Linea Fondatrice, il Servizio di Pace e Giustizia (Serpaj), l’Assemblea Permanente dei Diritti Umani (APDH), il Centro di Studi Legali e Sociali (CELS) e Amnesty International. L’unico funzionario nazionale che ha ascoltato e ha accompagnato la comunità è stato Claudio Morgado, dirigente dell’Istituto Nazionale contro la Discriminazione, la Xenofobia e il Razzismo (Inadi), e per questo motivo nel giugno del 2011 è stato destituito dal suo incarico.

 (L’articolo completo in Sudestada n° 123, ottobre 2013)

Revista Sudestada

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Darío Aranda, “Los Qom y el kirchnerismo pubblicato il 10-2013 in Revista Sudestada, su [http://www.revistasudestada.com.ar/web06/article.php3?id_article=1146] ultimo accesso 11-10-2013.

 

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