Domínico Nadal

Hanno assassinato il sindacalista Milton Enrique Rivas Parra, e sono …, quanti?

Il “regalo” di Natale e Anno Nuovo del governo colombiano guidato da J.M. Santos per il popolo colombiano non poteva essere più nefasto: Salario minimo irrisorio e Terrorismo di Stato.

“La Centrale Unitaria dei Lavoratori della Colombia – CUT, condanna e ripudia l’uccisione del compagno Milton Enrique Rivas Parra, operatore ed elettricista dell’impresa Termotecnica, e affiliato all’Unione Sindacale Operaia dell’Industria del Petrolio – USO”.

In questo modo la CUT commentava (vedere il comunicato del 13 dicembre 2012) l’ultimo omicidio di un sindacalista da parte del Terrorismo di Stato nel 2012. Nei precedenti articoli abbiamo affrontato questa politica di terrore e le sue cause, che sottostanno alla Dottrina per la Sicurezza Nazionale (DSN) per favorire le multinazionali e gli impresari nazionali.

La CUT continua dicendo: “Denunciamo che nel presente anno sono stati assassinati 18 sindacalisti, più di 280 sono stati minacciati e 6 hanno subito attentati”.  Di fronte a questo continuiamo con la nostra domanda: Quanti sindacalisti sono stati assassinati dal Terrorismo di Stato che viene applicato dalla “Casa di Nariño”? Fermeranno il dissanguamento quando non ci saranno più sindacalisti da assassinare?

Noi ci basiamo sulle statistiche di Allende La Paz, che tiene un minuzioso registro e ogni tanto lo attualizza, al quale abbiamo avuto accesso. “Tra il 1 gennaio 1986 e il 31 dicembre 2009 sono stati assassinati in Colombia 2.739 sindacalisti”, ci dice Tarcisio Mora (“Genocidio sindacale durante i 25 anni della CUT”). Alcuni correggono e dicono che sono 2.778 i sindacalisti assassinati (vedere in: En Colombia asesinan el 60 % de sindicalistas en el mundo), ci dice un rapporto della Rivista Cambio Total.

Nel suo rapporto mondiale del 2011, Uman Rights Watch ha denunciato che in Colombia si sono registrati negli ultimi tre anni 175 omicidi di sindacalisti.

HRW ha constatato che il numero di omicidi di sindacalisti in Colombia rimane più alto che in  qualsiasi altro paese del mondo e che le minacce contro il sindacato sono cresciute dal 2007.

Nel 2008 è stato assassinato un totale di 51 sindacalisti, 47 nel 2009, la Scuola Nazionale Sindacale colombiana alza la cifra di sindacalisti assassinati nel 2010 fino a 51, a 29 nel 2011, secondo i dati della Scuola Nazionale Sindacale (ENS). Allende La Paz ha il seguente dato consolidato:

Un Rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (PNUD) ha indicato che la Colombia è uno dei paesi del mondo con i peggiori indici sia sulle libertà sindacali come sui diritti del lavoro, con un elenco di più di 2.800 omicidi di sindacalisti e lavoratori sindacalizzati, tra il 1984 e il 2011.

Dice: “Un rapporto coordinato dall’Ufficio del Programma dell’ONU per lo Sviluppo (PNUD) in Colombia è tornato a collocare nell’agenda mediatica questo continuo dramma, normalmente posto molto sotto silenzio”.

Lo studio raccoglie “informazioni dal 1984 fino ad oggi. Le cifre sono da brividi. 2.800 dirigenti sindacali sono stati assassinati, che suppone una media di 100 all’anno, e il 94,4% dei crimini rimane impunito. L’Ufficio ha anche registrato 216 scomparse forzate, 83 casi di torture e 163 sequestri di sindacalisti”. (L’impunità copre i crimini contro i sindacalisti).

HRW è andato più in là e ha verificato che dal 1986 in Colombia sono stati commessi più di 2.900 omicidi di sindacalisti.

Allo stesso tempo, l’organizzazione ha avvertito dell’alto rischio che la violenza contro questo sindacato rimanga impunita, anche dopo l’apertura nel 2007 di una unità speciale della Procura per i delitti contro i sindacalisti.

Perché avviene che questi crimini rimangono nell’impunità per il 94,4%? Sarà perché è una politica di stato? Sarà perché favorisce le multinazionali? Sarà perché favorisce il settore imprenditoriale colombiano?

02-01-2013

Revista Cambio Total