Redazione Desinformémonos

Città del Messico / In meno di due mesi sono partite dal Chiapas sei carovane migranti verso la frontiera nord del paese, per cercare di raggiungere gli Stati Uniti prima che a gennaio 2025 Donald Trump si insedi alla presidenza.

Soltanto mercoledì, una nuova carovana di circa millecinquecento persone è partita da Tapachula, Chiapas, verso il centro e il nord del paese, di fronte alle minacce di deportazioni di massa, alla criminalizzazione e all’indurimento delle politiche migratorie negli Stati Uniti con il secondo arrivo al potere di Trump.

Gli uomini e le donne dell’ultima carovana che è partita dal Chiapas sono giunti a mezzogiorno del 20 novembre a Huehuetán, dove si sono fermati per riposare e riprendere la via verso il municipio di Huixtla.

Nel contingente si trovano in grande maggioranza famiglie del Venezuela, ma anche di Colombia, Ecuador, El Salvador, Honduras e Guatemala.

Mentre avanza dal Chiapas la sesta carovana degli ultimi due mesi, migranti alla frontiera nord del paese che hanno un appuntamento per l’asilo con l’Ufficio delle Dogane e della Protezione di Frontiera degli Stati Uniti (CBP) hanno manifestato il loro timore di fronte alla possibilità che Trump li deporti nonostante abbiano regolarizzata la loro situazione legale.

“La principale paura, per me, sarebbe che (Trump) ci faccia tornare indietro, perché viaggiamo con delle mete, con sogni, illusioni di continuare ad andare avanti, siamo persone buone, lavoratrici, e come ci sono persone cattive ci sono anche persone buone, ma siamo più buoni che cattivi”, ha detto a Ciudad Juárez Scarlett Rodríguez, una venezuelana di 22 anni.

Il timore tra le comunità migranti che attraversano il paese per l’arrivo di Trump è aumentato dopo che il mandatario aveva annunciato di voler “dichiarare un’emergenza nazionale e usare i militari” per le deportazioni di massa.

Da informazioni di agenzie

21 novembre 2024

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