Perù: Nuove mobilitazioni per chiedere la rinuncia di Dina Boluarte


Designato a Puno un nuovo pubblico ministero specializzato di DD.UU. che sarà responsabile di indagare il massacro perpetrato lì il 9 gennaio 2023.

Gli abitanti di Puno e di altri luoghi del Perù si sono mobilitati questo venerdì per chiedere la rinuncia della presidente designata Dina Boluarte, proseguendo le proteste che hanno avuto luogo nel paese andino.

Le marce e le concentrazioni sono avvenute in mezzo alla repressione della polizia e alla preoccupazione di diversi organismi internazionali per l’uso sproporzionato della forza, che dalle prime proteste del dicembre passato ha provocato decine di morti.

Questo venerdì, dei manifestanti sono stati protagonisti di un blocco stradale nel distretto di Huaycán, a Lima, ma sono stati violentemente dispersi dalla Polizia.

Alla vigilia, una manifestazione di donne in una piazza della città di Puno era stata repressa con durezza dalla Polizia e ci sarebbero stati vari feriti, dopo che avevano sparato gas lacrimogeni direttamente sul corpo delle donne e dei bebè, secondo le denunce delle organizzazioni popolari.

Le organizzazioni denunciano che il 22 febbraio scorso è stato emesso un documento dalla Divisione di Sicurezza dei Penali della PNP (Divsepen), che criminalizza i dirigenti e le organizzazioni sociali dei distretti di Puno: Pomapata, Yunguta, Sepita, per aver preso la decisione di protestare a Lima, segnalando che “molto probabilmente si riuniranno con membri di differenti gruppi associativi e collettivi di sinistra radicale allo scopo di coordinare azioni vandaliche nella capitale, per attentare e/o distruggere installazioni strategiche nazionali”.

Nel comunicato firmato dal colonnello Juan Carlos Ramos Galindo, capo della Divsepen, si dice che il dirigente Edgar Chura Mamani del Fronte di Difesa del Sud e delle Risorse Naturali di Puno, ha certamente guidato la riunione in cui le organizzazioni dei distretti segnalati hanno preso la decisione di viaggiare a Lima per continuare le proteste per chiedere la rinuncia della presidente designata Dina Boluarte, la chiusura del Congresso e una nuova Costituzione che gli restituisca il potere sulle risorse naturali, come il litio, che sono nei loro territori.

Questa settimana, l’Ufficio dell’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani ha dato al Governo di Dina Boluarte un termine di 60 giorni per rispondere degli abusi e delle gravi violazioni dei DD.UU. commessi nei suoi quasi tre mesi alla guida dello stato peruviano.

3 marzo 2023

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Perú. Se movilizan nuevamente para exigir renuncia de Dina Boluartepubblicato il 03-03-2023 in Resumen Latinoamericanosu [https://www.resumenlatinoamericano.org/2023/03/03/peru-se-movilizan-nuevamente-para-exigir-renuncia-de-dina-boluarte/] ultimo accesso 06-03-2023.

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