Guillermo Lasso ha accusato il dirigente indigeno Leonidas Iza di essere un “anarchico” e ha minacciato di affrontarlo “con tutto il potere dello stato” fino a quando “finirà con le sue ossa in carcere”.
Le organizzazioni indigene dell’Ecuador hanno respinto le dichiarazioni minacciose che il presidente della Repubblica, Guillermo Lasso Mendoza, ha fatto contro il dirigente indigeno Leonidas Iza Salazar.
Lasso ha accusato il presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene (CONAIE) di essere “anarchico” e ha minacciato di affrontarlo “con tutto il potere dello stato” fino a quando “finirà con le sue ossa in carcere”.
In risposta, il dirigente indigeno ha detto che con queste dichiarazioni “si dimostrano l’atteggiamento fascista” del presidente e “le menzogne e l’incapacità del suo governo a risolvere i problemi degli ecuadoriani”.
Lo scambio verbale avviene in mezzo a fallimentari negoziati per ridurre il prezzo del combustibile ed evitare una nuova mobilitazione sociale che si realizzerebbe all’inizio del 2022.
Minacce e risposte
La disputa verbale è iniziata il 21 dicembre mattina, dopo che il mandatario aveva saputo che il prossimo gennaio sarebbero ricominciate le mobilitazioni contro il suo governo.
L’annuncio della mobilitazione per chiedere la riduzione del costo dei combustibili lo ha fatto la CONAIE, organizzazione che è presieduta dal dirigente indigeno Leonidas Iza.
Questo, a causa della mancanza di risposte da parte del governo di Lasso che si era impegnato a dare una risposta sulle nuove tariffe del combustibile entro il 1 dicembre.
A partire da questo, e dopo aver saputo che Iza aveva minacciato di applicare la giustizia indigena ai legislatori del movimento Pachakutik (braccio politico della CONAIE) per la loro vicinanza al Governo, Lasso si è pronunciato.
Così, il mandatario che si è insediato a maggio, ha approfittato di un’apparizione pubblica per segnalare che “il signor Leonidas Iza è un anarchico” che “odia la democrazia” e “le istituzioni”.
In seguito, ha affermato che coloro che vogliono anarchizzare l’Ecuador, con una chiara allusione a Iza, li avrebbero affrontati “con tutto il potere dello stato” fino a quando “finiranno con le loro ossa in carcere”.
Consultato su queste dichiarazioni, il presidente della CONAIE ha risposto dichiarando che quanto detto dal presidente dimostra il suo “atteggiamento fascista” e le “menzogne e l’incapacità” del suo governo.
Allo stesso tempo, lo ha chiamato ad “onorare la sua parola” e ha affermato che continueranno a lottare “contro ogni forma di privatizzazione” e “imposizione del Fondo Monetario Internazionale” che degradi le capacità umane.
Il governo di Lasso a novembre si era impegnato ad analizzare la proposta del movimento indigeno di diminuire il prezzo del diesel a 2,50 dollari e della benzina normale a 2,10 dollari.
Un mese prima aveva temporaneamente congelato i prezzi della benzina allo scopo di calmare la crescita del suo valore, che dal 2020 è aumentato in modo progressivo del 90%.
Questo congelamento avvenne dopo massicce proteste che scossero il paese alla fine di ottobre, quando furono bloccate alcune strade nazionali, anche senza grandi conseguenze.
Solidarietà con Iza
Dopo l’ultimo scambio verbale, diverse organizzazioni indigene dell’Ecuador hanno manifestato la loro solidarietà con il dirigente Leonidas Iza e hanno contestato il mandatario Guillermo Lasso.
La Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Amazonia Ecuadoriana (Confeniae) ha espresso il proprio “totale rifiuto” per le dichiarazioni di Lasso che ha giudicato come “inappropriate per un capo di stato”.
“Senza prove né fondamenti anticipa principi e invia direttive per agire contro il presidente della CONAIE-Ecuador. Restiamo in guardia e vigili”, hanno dichiarato in un messaggio.
Anche il Movimento Indigeno e Contadino del Cotopaxi (MICC) ha manifestato il proprio “assoluto rifiuto delle minacce del governo fascista di Lasso” e il proprio “totale sostegno” a Leonidas Iza.
Mentre il Collettivo di Geografia Critica dell’Ecuador ha assunto la medesima linea, condannando le “dichiarazioni prepotenti e autoritarie” di Lasso che ha annunciato la detenzione di coloro che manifestano.
“Rifiutiamo l’uso di minacce e intimidazioni per intimorire i dirigenti sociali e coloro che si oppongono alle politiche neoliberali, la privatizzazione, l’estrattivismo e l’ingiustizia sociale”, hanno dichiarato.
Nonostante lo scambio di parole, questo mercoledì 22 dicembre il portavoce della Presidenza dell’Ecuador, Carlos Jijón, ha annunciato che cercheranno ancora di negoziare con l’organizzazione indigena CONAIE.
Allo stesso tempo, ha informato che prima che finisca l’anno faranno conoscere una risposta sul congelamento del prezzo dei combustibili decretato a ottobre in un tentativo di bloccare nuove proteste.
22 dicembre 2021
Servindi
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Rechazan amenazas de presidente de Ecuador contra líder indígena” pubblicato il 22-12-2021 in Servindi, su [http://www.servindi.org/actualidad-noticias/22/12/2021/rechazan-amenazas-de-presidente-de-ecuador-contra-lider-indigena] ultimo accesso 30-12-2021. |