“Lo stato non si prende cura di noi. Noi poveri ci prendiamo cura di noi poveri”, recita un cartello all’entrata di una delle mense popolari installate dagli abitanti a Bañado Sur di Asunción, dove tutti i giorni mangiano centinaia di bambini e bambine, anziani e vicine di uno dei quartieri più poveri dell’America Latina.
La solidarietà tra poveri si respira nelle decine di mense popolari. “Se il governo non ci aiuta aiutiamoci noi poveri. In altri cartelli si può leggere ‘Viva la solidarietà dei poveri!’”.
Quasi tutta la popolazione dei Bañados, chiamati così perché essendo situati lungo il fiume Paraguay si inondano con frequenza, vive di raccolta di immondizia che riciclano, con carri trainati da cavalli, carri a mano e moto-carri. Raccolgono nella discarica municipale Cateura, la maggiore della città, ma escono anche a raccogliere cartone e plastica nelle strade asfaltate dell’urbe. Nei Bañados ci sono anche laboratori dove si confezionano vestiti, negozi, panetterie e vendita ambulante.
Si sono andati popolando nel decennio del 1950 per l’emigrazione dalle aree rurali, espulsi dagli allevatori, dai capi locali del Partito Colorado e, più recentemente, dalla soia e il narcotraffico, alleati contro la classe contadina. Oggi sono più di centomila abitanti in case precarie e strade di terra. Il 60% della popolazione di Bañado Sur, uno dei quattro grandi quartieri di Bañados, ha meno di 30 anni.
Dall’altro lato del telefono c’è Giovanna Minardi, una giovane che fu attiva nel movimento studentesco e che da alcuni anni vive nel Bañado Sur, fa parte del Coordinamento di Lotta per la Terra e di Resistenza Popolare Bañadense. “In questa zona siamo più di dieci quartieri e le famiglie non stanno lavorando perché in maggioranza siamo informali, ricicliamo o siamo venditori ambulanti, muratori, le donne sono commesse o lavoratrici domestiche e ci chiedono di rimanere a casa, ma allora non abbiamo cosa portare a tavola”.
Ancor peggio, perché lo stato non ha piani per assistere le famiglie colpite, sostiene Giovanna. Recentemente, tre settimane dopo l’inizio della quarantena alcune famiglie hanno cominciato a ricevere 500 mila guaraní, meno di un terzo del salario minimo. Per questo hanno cominciato a fare mense popolari, promosse dal Coordinamento di Lotta per la Terra che funziona da nove anni.
“Stiamo gestendo undici mense popolari in sette quartieri del Bañado Sur. Ciascuna dà mediamente da mangiare da cento a 180 famiglie, dando la priorità a bambini e anziani. Non si mantengono né attraverso lo stato né degli intrallazzi politici, ma attraverso il sostegno di gente lavoratrice, di gente di fuori del quartiere che da più di un mese raccoglie alimenti”.
Le mense funzionano da lunedì a venerdì con la solidarietà tra i vicini e il sostegno di famiglie lavoratrici di Asunción, anche se la pastorale sociale della chiesa ha incominciato a inviare alcuni alimenti. “Sono le donne quelle che portano avanti le mense e tutto il lavoro organizzativo, quelle che ammassano la legna, cucinano e distribuiscono il cibo. Ad ogni famiglia si chiede di portare qualcosa, anche sia un uovo, una patata, quello che sia. Sappiamo che le donazioni non saranno eterne, per questo vogliamo garantire la nostra autonomia”, continua Giovanna.
A livello organizzativo, si è formato un gruppo coordinatore di rappresentanti delle mense che quotidianamente si occupano di migliorare il lavoro collettivo. “A livello di salute, pensiamo che le mense siano fondamentali perché in questo modo la gente non deve uscire dal quartiere per mangiare, essendo questa la principale forma di protezione”. Le cuoche e le persone delle mense usano mascherine e tutte le misure di protezione.
Le organizzazioni popolari di base più giovani, sono nate per opporsi al progetto della Franja Costera, una mega opera che consiste in una strada che costeggia il fiume e lo separa dai Bañados, potenziando la speculazione immobiliare e facilitando l’accelerazione del commercio internazionale, essendo il Paraguay un grande esportate di commodities che escono dal porto, vicino al quartiere.
Il Coordinamento chiede terra affinché le famiglie possano continuare a vivere nel Bañado, giacché i piani ufficiali puntano sullo sgombero, e chiedono la costruzione di un muro di difesa per contenere le inondazioni.
La sociologa Ana Galeano definisce il Franja Costera come “un progetto estrattivista che approfondisce i vincoli patriarcali nel territorio e finisce con il ripercuotersi direttamente nella vita delle donne, adolescenti e bambine impoverite”. Forse per questo il movimento dei Bañados è formato soprattutto da donne. Lì sta il meraviglioso esempio delle femministe di Rebeldes del Sur, che vale la pena di conoscere (https://www.facebook.com/watch/rebeldesdelsurpy/).
Nei Bañados di Asunción è in marcia un profondo cambiamento nella cultura politica. La vecchia organizzazione di quartiere Cobañados (Coordinamento Generale delle Organizzazioni Sociali e Comunitarie dei Bañados), è stata superata e sostituita da numerosi gruppi di base composti da giovani uomini e donne che hanno fatto dell’autonomia (dalle istituzioni statali e dalle organizzazioni gerarchiche) il loro segno di identità.
Il Coordinamento di Lotta per la Terra riunisce i collettivi più attivi dei Bañados, ma non si è dotato di un apparato centrale burocratico separato dalle basi, ma è lo spazio di articolazione dei differenti gruppi, come ha segnalato Giovanna. Queste articolazioni stanno promuovendo la solidarietà dei poveri con i poveri, mostrando che solo i legami di fraternità possono assicurare la sopravvivenza con dignità.
13 aprile 2020
Desinformèmonos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Raúl Zibechi, “Bañados de Asunción: dignidad y autonomía” pubblicato il 13/04/2020 in Desinformèmonos, su [https://desinformemonos.org/banados-de-asuncion-dignidad-y-autonomia/] ultimo accesso 22-04-2020. |