Lo scorso mercoledì mattina, circa 100 agenti sono giunti in 20 veicoli al Comando Regionale di Villa Tunari.

Dopo un ultimatum della Federazione Sindacale dei Lavoratori Contadini, la polizia boliviana si è ritirata da Cochabamba di fronte alla protesta popolare per non aver rispettato le raccomandazioni sanitarie e i protocolli stabiliti nella quarantena.

Secondo il sindaco di Villa Tunari, Asterio Romero, “l’ingresso dei poliziotti è avvenuto senza un precedente coordinamento e non rispettando del tutto il protocollo di biosicurezza sanitaria per la quarantena di coronavirus stabilito dal Decreto Supremo 4200”.

Il funzionario locale ha addotto che gli agenti stavano “mettendo in serio pericolo tutta la popolazione che fino ad ora è riuscita per più di un mese a mantenere una pausa epidemiologica, senza nessun nuovo caso di coronavirus in questa regione del paese”.

Da parte sua, il dirigente Omar Claros ha dichiarato che i poliziotti non hanno rispettato le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Policías se retiran de Shinaota, por el rechazo de grupos de jóvenes, algunos heridos en la masacre de Sacaba, tras el golpe de Estado de noviembre (por lo que fueron expulsados del Chapare de Cochabamba). El miércoles volvieron 85 policías a V. Tunari, Shinahota y Chimoré. pic.twitter.com/zgw3htiYP4

— Freddy Morales (@FreddyteleSUR) April 17, 2020

Allo stesso modo, la dirigente della federazione delle donne, Segundina Orellana, ha riferito che le forze dell’ordine si sono trasferite in vari dipartimenti e municipi della Bolivia, per cui “non sappiamo quale sia il loro stato di salute”.

Dopo cinque mesi dalla sua uscita dalla regione, il gruppo di poliziotti è giunto il passato mercoledì nel tropico di Cochabamba per riprendere le proprie attività.

Gli agenti erano andati via da questa comunità boliviana dopo il colpo di stato perpetrato contro Evo Morales, durante il quale i poliziotti repressero la popolazione e fecero un centinaio di morti.

17 aprile 2020

TeleSUR