Per il coronavirus in Messico chiedono misure di sicurezza per i braccianti 


Redazione Desinformémonos

Città del Messico / Di fronte alla propagazione del coronavirus in Messico, la Rete Nazionale dei Braccianti e delle Braccianti (REJJA) ha chiesto alle autorità di proteggere la popolazione bracciante, la cui maggioranza “non ha previdenza sociale che gli garantisca accesso medico e assistenza sanitaria di fronte ad una situazione che richiede visite mediche o pronto soccorso per un qualsiasi malessere associato al virus”.

“Sono privi delle risorse economiche per poter sostenere le loro vite in una crisi come questa”, ha spiegato la Rete, che ha denunciato che i braccianti non hanno nemmeno ricevuto informazioni precise sul virus, la sua propagazione e le misure preventive e di cura.

Ha aggiunto che i braccianti agricoli non possono rimanere in quarantena perché “per la propria sopravvivenza dipendono dal loro lavoro quotidiano, che implica allontanarsi lungo il territorio nazionale, rischiando la propria salute e perfino le proprie vite”.

Per questo, hanno chiesto che si prendano le misure necessarie per la protezione della salute della popolazione bracciante, che includano il disegno e l’applicazione di un piano o un protocollo integrale di attenzione alla salute dei lavoratori agricoli in contesti di mobilità e fuori di questa di fronte ad un contesto di emergenza sanitaria per il coronavirus.

Di seguito il comunicato completo:

Noi membri della Rete Nazionale dei Braccianti e delle Braccianti (REJJA) [1], che è presente negli stati di: Chiapas, Oaxaca, Guerrero, Ciudad de México, San Luis Potosí, Guanajuato, Sinaloa e Sonora, vediamo con preoccupazione la pandemia del coronavirus (Covid-19) che viviamo nel contesto messicano. Sfortunatamente, lo smantellamento degli istituti sanitari e la mancanza di rispetto dei benefici stabiliti nella Legge Federale sul Lavoro ha come conseguenza che gran parte della popolazione non abbia accesso alla previdenza sociale, principalmente nei settori lavorativi più dimenticati e precarizzati, come sono il lavoro agricolo, quello domestico, nella maquila e nelle costruzioni.

Per questo esortiamo urgentemente le autorità messicane competenti, tanto negli stati di origine come di destinazione e insediamento dei braccianti agricoli e delle loro famiglie, di fornirgli informazioni precise, semplici e nei loro idiomi sulle modalità di contagio del Covid-19, giacché non essendo fornite dai loro datori di lavoro, né controllate e garantite dalle autorità competenti, potrebbero colpire circa 9 milioni di persone, che, data la loro situazione di vulnerabilità, metterebbe in pericolo la loro vita e genererebbe una grave crisi di sanità pubblica.

Attualmente, ci troviamo nel ciclo agricolo inverno-primavera, nel quale migliaia di famiglie di braccianti agricoli stanno lavorando in differenti zone agricole del Messico come Sonora, Sinaloa, Baja California: nelle prossime settimane, parteciperanno al raccolto di una varietà di prodotti negli stati di Guanajuato, San Luis Potosí, Veracruz, Michoacán, Zacatecas, Morelos, Coahuila, generando un’alta mobilità nel paese.

Le ed i braccianti agricoli dipendono per la loro sopravvivenza dal proprio lavoro quotidiano, che implica muoversi lungo il territorio nazionale, rischiando la propria salute e perfino le proprie vite. Nonostante ciò, il mercato nazionale e internazionale, che richiede la distribuzione di centinaia di prodotti orticoli, chiede da questi innocuità, come dire, che non siano contaminati, ma a loro volta le persone braccianti non possono smettere questi lavori agricoli perché con queste entrate assicurano il sostentamento delle proprie famiglie e i produttori non controllano i braccianti che contrattano [2].

Di fronte alle misure che stanno prendendo i governi statali e a livello federale, per evitare la propagazione del Covid-19, vediamo con preoccupazione che la popolazione bracciante, tanto migranti, locali e insediati, non ha ricevuto le informazioni e l’adeguato sostegno. Bisogna chiarire che la popolazione bracciante in genere non ha previdenza sociale che gli garantisca accesso medico e assistenza sanitaria di fronte ad una situazione che richiede visite mediche o pronto soccorso per un qualsiasi malessere associato al virus. Sono privi delle risorse economiche per poter sostenere le loro vite in una crisi come questa.

In un sondaggio ai braccianti agricoli che realizzato dalla Rete, si è constatato che non hanno ricevuto delle puntuali informazioni da parte dal settore sanitario né dai loro datori di lavoro, nemmeno da parte della autorità municipali e statali dei luoghi dove stanno lavorando. Non sono state effettuate visite domiciliari nelle zone dove sono in affitto, allo scopo di informarli di cosa sia il coronavirus e su le misure preventive e di cura, nemmeno gli hanno fatto un controllo sanitario che garantisca la dovuta protezione durante le migrazioni che stanno e staranno effettuando in questi mesi di raccolto ortofrutticolo.

Di fronte a questo, la Rete Nazionale dei Braccianti e delle Braccianti Agricole esorta le autorità dei tre ordini di governo e i datori agricoli a:

1 – Prendere le misure necessarie per la protezione della salute della popolazione bracciante, includendo il disegno e l’applicazione di un piano o protocollo integrale di attenzione alla salute dei lavoratori agricoli in contesti di mobilità e fuori di questa di fronte al contesto di emergenza sanitaria per il coronavirus (Covid-19).

2 – Fornire garanzie di informazioni, prevenzione e protezione della salute alle famiglie braccianti migranti, locali e insediate, mediante brigate sanitarie nei domicili o nei campi agricoli, con una prospettiva interculturale.

3 – Alle autorità municipali degli stati di attrazione, di ricevimento e di insediamento della popolazione bracciante, di implementare azioni informative, preventive e di monitoraggio dello stato di salute della popolazione bracciante.

4 –  Alle autorità municipali degli stati di attrazione, di ricevimento e di insediamento della popolazione bracciante, di garantire il risanamento degli alloggi e degli spazi di lavoro, fornendo acqua corrente e sapone per la pulizia delle mani e in generale.

5 – Alle autorità municipali degli stati di attrazione, di ricevimento e di insediamento della popolazione bracciante, di creare meccanismi di verifica delle condizioni sanitarie e di salubrità di alloggi, aule scolastiche e asili infantili per la popolazione bracciante e le loro famiglie, allo scopo di garantire il rispetto degli standard minimi che sta emanando il governo federale.

Rete Nazionale dei Braccianti e delle Braccianti Agricole

Centro de Acompañamiento a Migrantes A.C. (CAMINOS), Centro de Derechos Humanos de la Montaña Tlachinollan A.C. (CDHM Tlachinollan), Centro de Desarrollo Indígena Loyola A.C. (CDIL), Centro de Estudios en Cooperación Internacional y Gestión Pública A.C. (CECIG), Coalición Indígena de Migrantes de Chiapas (CIMICH), Mixteco Yosonuvico de Sonora Cerro Nublado A.C., Enlace, Comunicación y Capacitación A.C. (ENLACE), Pastoral Social y Migrantes de la Diócesis de Matehuala, Respuesta Alternativa A.C. Servicio de Derechos Humanos y Desarrollo Comunitario (RA), Voces Mesoamericanas Acción con Pueblos Migrantes A.C, Dra. Ma. Antonieta Barrón Pérez, académica de la Facultad de Economía, Universidad Nacional Autónoma de México, Dr. Celso Ortiz Marín, académico de la Universidad Autónoma Indígena de México y Soc. José Eduardo Calvario Parra, académico de El Colegio de Sonora y de la Universidad de Sonora

Note:

[1] http://cecig.org.mx/red-de-jornaleros/?fbclid=IwAR3RBGMaqsxX2Cfxld4X-NrAn-JNOWoe6bNFhqvDmwkx5FECsjQEuMHYODU

[2] Per più informazioni sulle condizioni di lavoro e di vita delle e dei braccianti agricoli e delle loro famiglie in Messico, si può consultare lo “Studio sull’intervento delle Autorità del Lavoro nella prevenzione della tratta delle persone e della detenzione di possibili vittime nei campi agricoli”, CNDH, settembre 2018; e il primo rapporto della Rete Nazionale dei Braccianti e delle Braccianti Agricole “Violazione dei Diritti delle e dei Braccianti Agricoli in Messico”, marzo 2019.

Foto: Margarita

19 marzo 2020

Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Redacción DesinformémonosExigen medidas de seguridad para jornaleros en México ante coronavirus” pubblicato il 19/03/2020 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/exigen-medidas-de-seguridad-para-jornaleros-en-mexico-ante-coronavirus/?fbclid=IwAR0__WGdy-YBHgcVLfc4Psy4VMrnDQ_ZA9lYXA0ezxKhBblE1fLPPLHvvro] ultimo accesso 28-03-2020.

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