Gli autori intellettuali del crimine continuano a non essere chiariti.
Oggi è stata emessa la sentenza con la quale sette uomini sono stati dichiarati colpevoli dell’assassinio di Berta Cáceres, una donna Lenca, femminista comunitaria e lottatrice per il proprio territorio insignita di un premio internazionale per la difesa della Madre Terra. Ma la lotta per proteggere le ed i difensori dei territori non è terminata. Berta Cáceres fu assassinata per aver difeso il suo fiume Lenca dal complesso idroelettrico Agua Zarca, della spagnola Desa, nella conca del fiume Gualcarque, Honduras. Questa diga limitava l’accesso all’acqua delle comunità locali Lenca, metteva a rischio il loro modo di vita tradizionale, e minacciava il territorio. Grazie al lavoro di Berta la maggiore impresa costruttrice di dighe del mondo e varie banche internazionali si sono ritirate dal progetto.
I condannati Elvin Rápalo, Óscar Torres, Edilson Duarte e Henry Javier Hernández, hanno ricevuto una pena di 34 anni per l’omicidio della Cáceres e altri 16 per il tentativo di assassinio di un cittadino di origine messicana.
Questo lunedì i giudici, assegnati al Tribunale di Sentenza della Giurisdizione Nazionale dell’Honduras, hanno proferito una sentenza di 34 anni di prigione a quattro degli individui trovati colpevoli dell’assassinio perpetrato nel 2016 contro la dirigente ambientalista, Berta Cáceres.
A loro volta, anche i cittadini Douglas Bustillo, Sergio Rodríguez e Mariano Díaz Chávez, coinvolti nell’assassinio dell’attivista ambientale, sono stati condannati a 30 anni di prigione.
Negli ultimi giorni del processo per l’assassinio di Berta Cáceres, sua figlia Laura Zúñiga Cáceres è comparsa di fronte al tribunale: “Mi tocca parlare oggi, cosa che non mi piacerebbe fare, perché nessuno vuole parlare quando hanno assassinato la propria madre, ma mi tocca parlare perché c’è un’ingiustizia, non avendoci lasciato partecipare a questo processo”.
Più di due anni dopo il suo assassinio, un tribunale honduregno ha finalmente condannato sette uomini per l’assassinio di Berta Cáceres. Tra loro si trova un ufficiale militare honduregno in servizio, degli assassini a pagamento ed ex lavoratori dell’impresa idroelettrica Desarrollos Energéticos S.A. (DESA), la compagnia costruttrice della diga Agua Zarca, progetto a cui Berta si opponeva.
Ma nonostante il verdetto, dobbiamo ancora continuare a lottare in memoria di Berta. Come hanno denunciato ripetutamente la sua famiglia, i suoi avvocati e le organizzazioni difensore dei diritti umani, questo processo è stato fin dall’inizio macchiato da irregolarità processuali. La mancanza di trasparenza, l’esclusione della famiglia e delle compagne di Berta e l’insufficiente attenzione da parte dei mezzi di comunicazione hanno macchiato quello che avrebbe dovuto essere stato un messaggio inequivocabile per le imprese e i governi che minacciano gli attivisti ambientali.
Nella sentenza orale è stata svelata la partecipazione di altri dirigenti della DESA nella pianificazione del crimine, questi continuano a stare nell’impunità.
2 dicembre 2019
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Honduras. Un tribunal hondureño finalmente ha condenado a siete hombres por el asesinato de Berta Cáceres. Pero los autores intelectuales del crimen siguen sin esclarecerse” pubblicato il 02/12/2019 in lavaca, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2019/12/02/honduras-un-tribunal-hondureno-finalmente-ha-condenado-a-siete-hombres-por-el-asesinato-de-berta-caceres-pero-los-autores-intelectuales-del-crimen-siguen-sin-esclarecerse-video/] ultimo accesso 04-12-2019. |