Oggi, 17 ottobre 2018, si compie un anno dal ritrovamento del corpo di Santiago Maldonado nel fiume Chubut, dopo essere scomparso per 78 giorni. Continuiamo a cercare verità e giustizia. Lo stato è responsabile.
17 ottobre 2917. Erano passati 78 giorni dalla feroce repressione della comunità Pu Lof in Resistenza di Cushamen, dopo la quale Santiago era scomparso. Il giudice Lleral ordinava il quarto rastrellamento dentro il territorio mapuche. Il precedente rastrellamento era stato effettuato il 18 settembre per ordine del precedente giudice della causa, Guido Otranto, ed eseguito da Gonzalo Cané, funzionario del Ministero della Sicurezza che comandò l’operazione, come la “perquisizione più grande della storia argentina, con un profondo rastrellamento del fiume”.
Verso mezzogiorno, dei palombari tattici della Prefettura Navale Argentina ritrovavano un corpo nel fiume Chubut. Il luogo dove fu trovato quel corpo, che tre giorni dopo Sergio Maldonado avrebbe confermato essere quello di suo fratello, era già stato precedentemente rastrellato.
Ricordiamo che secondo il rapporto ufficiale dell’autopsia realizzata sul corpo di Santiago “il corpo è rimasto sott’acqua per un periodo stabilito di più di 53 giorni, di più di 60 giorni e più di 73 giorni secondo i metodi scientifici utilizzati e accettati internazionalmente”. Così, lo scorso 24 novembre, informava il giudice Lleral.
17 ottobre 2018. 12 mesi, 365 giorni e ancora rimangono molti interrogativi a cui rispondere: perché se il corpo di Santiago fu sempre lì non lo hanno trovato nei precedenti rastrellamenti?, perché non fu mai chiamato a deporre Pablo Noceti, né fu fatta una perizia sul suo telefono?, perché non ancora hanno deposto tutti i gendarmi, prefetti e altri membri delle forze che parteciparono alla repressione e anche ai rastrellamenti?, perché non fu mai rastrellata la tenuta Leleque dei Benetton?, perché lo stato spia la famiglia Maldonado?, perché i gendarmi che parteciparono alla repressione rimasero fino alle 5.30 am del giorno seguente?, perché il comandante dello Squadrone 36, Juan Pablo Escola, per tre mesi mentì dicendo che gli agenti non erano mai arrivati al fiume?, queste sono alcune delle domande a cui la Gendarmeria, il Potere Giudiziario e lo Stato devono rispondere.
Per tutto questo tempo La Izquierda Diario ha messo, e continuerà a fare, tutte le sue risorse al servizio di questa causa. Ci sono interviste, articoli politici e di indagine che abbiamo elaborato durante questi 12 mesi mettendo il dito nelle contraddizioni e le questioni che non si deducono dalla causa né dal racconto ufficiale, con l’obiettivo di dare un apporto alla lotta per la verità e la giustizia per Santiago Maldonado.
17 ottobre 2018
La Izquierda Diario
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Carlos Aznárez, “Haití: El pueblo en la calle contra el régimen” pubblicato il 17/10/2018 in La Izquierda Diario, su [https://www.laizquierdadiario.com/Hace-un-ano-aparecia-en-el-rio-Chubut-el-cuerpo-de-Santiago-Maldonado?utm_content=buffere9848&utm_medium=social&utm_source=facebook.com&utm_campaign=buffer&fbclid=IwAR2RouV_yls1MobNGhqPQqXSkPhwg5XSUDDpHhQHHyFgwm4KNm107QU0zNc] ultimo accesso 18-10-2018. |