Edgar Romero

Fanno parte della missione il tenente generale Joseph P. Di Salvo, sottocomandante militare, e l’ambasciatrice Liliana Ayalde, consigliera di Politica Estera del Comando Sud.

Un comunicato dell’Ambasciata di Washington a Quito segnala che una missione del Comando Sud degli USA sta effettuando in Ecuador una visita di due giorni con l’obiettivo di “ascoltare le idee e le preoccupazioni delle autorità di difesa tanto civili come militari” e ribadire l’impegno di questo comando “a promuovere e rafforzare l’amicizia tra i due paesi”.

Fanno parte della missione il tenente generale Joseph P. Di Salvo, sottocomandante militare, e l’ambasciatrice Liliana Ayalde, consigliera di Politica Estera del Comando Sud, che questo lunedì si sono riuniti con il Comando Congiunto delle Forze Armate dell’Ecuador e con il ministro della Difesa, Patricio Zambrano.

Dall’Ambasciata è stato detto che la riunione è stata effettuata “per scambiare idee e ribadire il proprio impegno a promuovere la sua associazione e rafforzare la storica amicizia tra gli USA e l’Ecuador”. Segnalano che le principali aree di cooperazione bilaterale includono “la lotta contro il narcotraffico transnazionale e l’aiuto umanitario alle popolazioni colpite dai disastri naturali”.

Questo martedì, Di Salvo si è riunito con gli alunni dell’Accademia di Guerra dell’Esercito ecuadoriano, “per condividere iniziative di comunicazione strategica del Comando Sud” e ribadire il proprio impegno alla cooperazione interistituzionale e di sicurezza.

A che si deve la visita?

Questa visita di Di Salvo e Ayalde ha luogo a seguito di quella già effettuata a fine febbraio  dal sottosegretario di Stato per gli Affari Politici degli USA, Thomas A. Shannon.

La presenza dei funzionari statunitensi coincide con la recrudescenza degli attacchi alla frontiera nord dell’Ecuador con la Colombia, dove quest’anno ci sono stati sette attentati effettuati da presunte organizzazioni delinquenziali legate al narcotraffico. L’ultimo la settimana passata con un saldo di tre militari morti e sette feriti.

“Vedremo qual è l’interesse delle autorità ecuadoriane ad un ritorno dei nostri ufficiali”, ha detto l’Ayalde in una intervista a Radio Sonorama, nella quale ha menzionato che stanno “vivendo un momento molto positivo tra gli USA e l’Ecuador e vedremo cosa potremo migliorare”.

La funzionaria ha scartato che hanno l’intenzione di riaprire una base militare degli USA in territorio ecuadoriano, come quella che c’era a Manta e che fu espulsa nel 2009 dall’allora presidente Rafael Correa, dopo 10 anni di operazioni. Secondo il rapporto “A nessuno gli ha importato!”, della Commissione per gli Affari Internazionali e la Sicurezza Pubblica della Commissione Legislativa e di Fiscalizzazione della Repubblica dell’Ecuador, durante quel periodo “provocarono l’espulsione di contadini e pescatori, l’affondamento di barche”, così come “l’aumento della prostituzione adolescenziale nella provincia di Manabí”.

Lo scorso gennaio, anche il presidente Lenín Moreno ha scartato questa ipotesi del ritorno di una base militare statunitense. “La base di Manta se ne é andata via dall’Ecuador perché crediamo che violi la nostra sovranità”, ha detto in quella occasione.

L’articolo 5 della Costituzione dell’Ecuador, approvata durante il governo di Correa, dice che “non si permetterà l’insediamento di basi militari straniere né di istallazioni straniere a scopi militari”. In questo modo, si proibisce di cedere basi militari nazionali a forze armate o di sicurezza straniere.

Dibattito e preoccupazioni

Ma la visita di questi funzionari ha riaperto il dibattito sulla presenza militare degli USA in Ecuador. Alcuni cittadini hanno manifestato la propria preoccupazione.

Anche Guillaume Long, che fu cancelliere dell’Ecuador tra il 2016 e il 2017, si è domandato: “Con quale spirito tornano i militari degli USA?”, e ha dichiarato che al riguardo gli ecuadoriani non sono stati informati.

27 marzo 2018

Resumen Latinoamericano