Dai Lov Lavkenche in Resistenza, al sud della Provincia di Arauco, dal carcere, dalle comunità, vogliamo informare l’opinione pubblica il nostro pensiero sull’ondata di incendi, riguardo i quali alcuni ci hanno voluto coinvolgere:
Facciamo un appello alla coscienza del Popolo Cileno, a sollevarsi contro gli imprenditori forestali, poiché attentano gravemente alla vita umana, e lo sfruttamento distruttore dei boschi, della terra e dell’acqua che appartengono a tutti noi che viviamo nei vari territori di questo paese chiamato Cile.
Molto si è detto sul fatto che noi mapuche eravamo dietro agli incendi del nord. Televisione, radio, quotidiani e reti sociali utilizzate per cercare un colpevole e così discolpare i veri responsabili di questi mega incendi. Ma a noi che viviamo e lavoriamo nei boschi non raccontino storie. Non abbiamo bisogno di specialisti per dirci chi sono.
Accusiamo direttamente lo stato e le imprese forestali. Coloro che hanno invaso grandi territori con un modello di sfruttamento che è distruttore della natura e pericoloso per la vita umana. “È lo sfruttamento delle piantagioni ciò che ha generato tanto combustibile”.
In questa catastrofe lo stato è stato complice delle imprese forestali (Mininco, Arauco, Volterra, ecc.). Un esempio palpabile è come 40 anni fa giunse la Forestal Arauco, comprando a 7 mila pesos l’ettaro nella Contro Riforma Agraria.
Lo stato ha asfissiato gli assegnatari di lotti con imposte e condizioni impossibili, per obbligarli a vendere per briciole gli appezzamenti, e gli operatori dello stato sono passati ad essere operatori della CELCO (Celulosa Arauco y Constitución), minacciando gli assegnatari mapuche e wingka (invasore, cileno, ndt) che avrebbero perso tutto, e questi stessi operatori anche arricchendosi, commettendo vari delitti per appropriarsi delle terre. Dopo è venuta la sostituzione del bosco nativo, grandi incendi per cambiare l’uso del suolo da bosco nativo o terre agricole a piantagioni. Così come sicuramente torneranno a fare ora.
Solo oggi si incomincia a parlare di questa situazione, poiché la CONAF (Ente dipendente dal ministero dell’Agricoltura del Cile, ndt) è stata complice e continua ad esserlo da molte parti.
Dalla nostra esperienza di resistenza, vogliamo fare un appello alla lotta al Popolo Cileno danneggiato dagli incendi. A non rassegnarsi alla carità, poiché solo l’organizzazione di voi stessi vi darà condizioni di vita degna.
La catastrofe, la distruzione, può essere superata solo con l’organizzazione. Questa è l’autonomia, la capacità che hanno tutte le persone di decidere il proprio destino e di agire, di sollevarsi e lottare. In altro modo, continueranno ad essere schiavi per tutta la vita delle imprese forestali, vedendo come distruggono l’ambiente dove vivono, come lo eravamo noi fino a poco fa.
Attualmente nel nostro territorio non ci sono lavori della Forestal Arauco, grazie alla lotta del Popolo, il controllo territoriale è una realtà, e riusciremo ad espellere anche la Mininco. Ha i suoi costi, abbiamo prigionieri, abbiamo uomini a cui hanno sparato e sono stati torturati, ma possiamo dire a fronte alta che viviamo meglio essendo autonomi che lavorando per l’impresa forestale.
Le piantagioni forestali, in piccole porzioni, possono dare un sostegno economico a molte famiglie, lottando per controllare il territorio, non permettendo che la Forestal Arauco e la Mininco si portino via tutto il guadagno, o che i suoi contrattisti vengono in un territorio solo per diventare ricchi, per poi andarsene e lasciare tutto deserto.
Solo così, con il controllo territoriale, non aspettando una soluzione dallo stato, si può giungere a forme di vita più degne, e simultaneamente meno distruttrici della natura. Non abbiamo bisogno di distruggere migliaia di ettari per vivere, come fa l’impresa forestale.
Salutiamo con solidarietà anche le persone e le famiglie cilene che nella zona di Curanilaheu si sono sollevate contro la Forestal Arauco, e che affrontano anche la persecuzione giudiziaria, accusati di “appropriazione indebita” o di “furto di legname”.
Prigionieri Politici Mapuche Carcere di Lebu ka Pu Lov Lavkenche in Resistenza
18 febbraio 2017
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Pres@s Polític@s Mapuche desde Cárcel de Lebu ka Pu Lov Lavkenche en Resistencia se refieren a incendios Forestales” pubblicato il 18-02-2017 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2017/02/19/presos-politicos-mapuche-desde-carcel-de-lebu-ka-pu-lov-lavkenche-en-resistencia-se-refieren-a-incendios-forestales/] ultimo accesso 22-02-2017. |