Giovedì migliaia di lavoratori e lavoratrici hanno conquistato le strade del centro di Buenos Aires per testimoniare il loro sostegno ai loro compagni e compagne dell’AGR-Clarín, azienda padronale che ha licenziato in massa coloro che per anni sono stati una parte fondamentale di una fonte di lavoro e che il gruppo imprenditoriale legato al governo di Macri oggi vuole distruggere.
La Federazione Grafica aveva indetto uno sciopero generale che è stato effettuato con importanti percentuali di consenso nelle grandi imprese e nelle officine medie.
In due colonne affollate, una che è uscita dalla storica Federazione Grafica Bonaerense, guidata dal suo segretario generale Héctor “Gringo” Amichetti, nella quale si sono incolonnati operai di diverse imprese e federazioni regionali, che hanno sfilato con i propri indumenti da lavoro, insieme ad un importante numero di dirigenti di vari sindacati che si sono uniti in solidarietà con i grafici, e l’altra, che è partita dall’Obelisco, con i lavoratori dell’AGR in testa, attorniati da migliaia di militanti di sinistra, soprattutto del Partito Operaio, del PTS, del MAS, del Fronte Popolare Darío Santillán e di altri. Ambedue avevano come meta il Ministero del Lavoro, per proporre lì che non tollereranno i licenziamenti nell’AGR.
Insieme alla Grafica, e con lo spirito combattivo del già defunto dirigente Raimundo Ongaro, è stata notevole la presenza della Corrente Federale Sindacale, che riunisce numerosi sindacati e commissioni interne, nella maggioranza peroniste e di opposizione al governo di destra di Macri. Tra grida come “chi non salta è del Clarín” o allusioni al “gorilla che sta nella Rosada”, i manifestanti sono giunti al Ministero del Lavoro e vedendo che nessuno gli apriva le porte, ed evidentemente non volevano riceverli, hanno cominciato a colpire le transenne e le porte di ferro, chiedendo che fossero ascoltate le loro richieste.
Un’ora dopo, è giunta l’altra grande colonna, alla cui testa, a parte i lavoratori dell’AGR e del Sindacato della Stampa di Buenos Aires, si sono potuti vedere dei dirigenti politici del Partito Operaio, del PTS, del MAS, di Convergenza Socialista e referenti di quartiere che si sono uniti ad appoggiare i grafici.
Tutti loro hanno rifiutato i licenziamenti e il lock-out padronale e con queste rivendicazioni sono riusciti ad ottenere un importante sostegno di organizzazioni, personalità e di altri settori combattivi dei lavoratori.
Da parte della sinistra, come è avvenuto fin dall’inizio, erano presenti i principali referenti del Fronte di Sinistra e i militanti delle varie organizzazioni che fanno parte del FIT (PO, PTS, IS). Hanno sfilato insieme ai lavoratori Nicolás del Caño, Christian Castillo e Patricio del Corro (PTS), Néstor Pitrola, Marcelo Ramal e Jorge Altamira (PO). Sono accorsi anche altri referenti di questo arco politico come Vilma Ripoll e Luis Zamora.
C’erano anche molti gruppi combattivi di lavoratori, oltre ai grafici hanno sfilato lavoratori della Coca Cola, telefonici, docenti, statali, lavoratori della metro, ferrovieri, lavoratori dell’industria dei pneumatici, della stampa, tra molti altri.
Si è unita anche la FUBA (Federazione Universitaria di Buenos Aires), insieme al Centro degli Studenti di Filosofia e Lettere dell’UBA.
foto Resumen Latinoamericano
19 gennaio 2017
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Argentina: Miles de trabajadores y trabajadoras marcharon en apoyo a los gráficos de AGR-Clarín” pubblicato il 19-01-2017 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2017/01/19/argentina-el-gremio-grafico-de-paro-concentracion-y-movilizacion-por-los-despidos-de-trabajadores-de-agr-clarin-fotos/] ultimo accesso 25-01-2017. |