Al di là dalla lotta non c’è soluzione


Marcelo Barbosa

La tattica degli attivisti sociali deve continuare ad essere quella di mobilitare le strade di tutto il paese, a favore della democrazia, contro la de-nazionalizzazione dell’economia e per l’adozione di un nuovo orientamento economico per il ritorno alla crescita con distribuzione della ricchezza.

Negli ultimi giorni, l’opinione pubblica è stata sorpresa dal cambio di atteggiamento dei proprietari dei principali gruppi imprenditoriali del paese, inclusi quelli delle organizzazioni appartenenti al gruppo Globo. Impegnati su una posizione golpista fino alla vigilia dell’avvenimento del giorno 16 agosto (1), questi prepotenti (principalmente rappresentanti di istituzioni finanziarie, come la Bradesco (2) hanno incominciato a parlare in “positivo”, manifestando una divisione dentro la destra.

Invece dell’impeachment della presidente Dilma, ora difendono quello che loro chiamano “intesa” per tirar fuori il paese dalla crisi. Per questa ragione, la tensione politica accumulata dall’inizio dell’anno si è abbassata di temperatura.

Ovviamente, l’arretramento dei golpisti costituisce un fatto positivo; nonostante ciò, sorge una domanda: perché agiscono in questo modo questi settori dell’elite brasiliana e quali sono le loro intenzioni.

È ancora troppo presto per rispondere con totale sicurezza; nonostante ciò, si devono considerare almeno tre ragioni che spieghino questo cambiamento:

– la prima: i grandi capitalisti si comportano in questo modo per convenienza: la prolungata instabilità e l’assenza di regole chiare nell’economia creano una diminuzione dei profitti e gli impedisce di programmare azioni a medio e lungo periodo;

– la seconda: l’intenzione del governo del PT e dei suoi alleati di rafforzare la propria base istituzionale, isolando il deputato Eduardo Cunha, con l’obiettivo di ottenere il sostegno di certi settori del PMDB, incomincia, o almeno tutto sembra indicare questo, a dare qualche risultato.

– in modo indipendente da questo, i contatti che stanno avendo luogo per formare un grande fronte progressista e l’organizzazione della grande iniziativa del giorno 20 agosto (3), dimostrano la propensione del sindacalismo e dei movimenti sociali a difendere, ad ogni costo, la legalità democratica e i diritti collettivi.

Con questo cambiamento di posizione sorgono nuovi problemi. Per quanto visto, l’orientamento dei partiti e di segmenti compromessi con il neoliberismo subirà delle modifiche. Invece di aggredire lo Stato di Diritto, come hanno fatto fino ad ora, cercheranno di ampliare il proprio controllo sulle istituzioni –già quasi assoluto–, bloccando le poche iniziative di cambiamento di struttura ancora in corso nel Congresso, nel potere giudiziario e anche in buona parte del potere esecutivo.

La pubblicazione dell’Agenda Brasile (4), di cui è autore il senatore Renan Calheiros, costituisce l’annuncio di questo cambiamento di percorso, il cui obiettivo è approvare delle controriforme nel testo della Costituzione del 1988. Non ci possiamo ingannare.

Di fronte a questi indizi credo che la tattica degli attivisti sociali debba essere la medesima che ha provocato la divisione delle forze della destra: mobilitare le strade di tutto il paese a favore della legalità democratica, contro la de-nazionalizzazione dell’economia (ferma nella difesa del presal) (5) e per l’adozione di un nuovo orientamento economico per riprendere la crescita economica con distribuzione della ricchezza.

La manifestazione del 20 agosto, con questa prospettiva, acquisisce più importanza.

*Marcelo Barbosa è laureato in Letteratura e coordinatore dell’Istituto Casa Grande di Rio de Janeiro.

19-08-2015

Brasil de Fato

http://www.brasildefato.com.br/node/32713

Note:

(1) N.d.T.: Il 16 agosto in differenti città del Brasile sono stati effettuati vari cortei contro il governo della presidente Dilma. Durante questi cortei, che nonostante il coinvolgimento di vari partiti politici –quello di Belo Horizonte, che ha contato sulla presenza di Aécio Neves, uno dei principali dirigenti del PSDB, non è arrivato a riunire 6.000 persone–, è affiorato tutto l’odio golpista accumulato in questi anni di governi progressisti: richieste di pena di morte per la presidente Dilma, appelli all’esercito affinché intervenga…, al margine di diverse provocazioni, insulti e aggressioni a persone esprimevano il proprio rifiuto di questo movimento golpista.

(2) N.d.T.: Bradesco, con sede a San Paolo, è la seconda più grande banca privata del Brasile.

(3) N.d.T.: Il 20 agosto, in differenti città del Brasile sono state effettuate delle iniziative in difesa della democrazia e dello Stato Democratico e di Diritto. Questi cortei, vogliono unire tutti i settori democratici e progressisti del Brasile per avanzare nella conquista di nuovi diritti sociali ed economici.

(4) N.d.T.: L’Agenda Brasile, proposta dal presidente del Senato, è un documento politico di alto livello che vuole stabilire le misure di carattere economico che si devono mettere in moto in un arco di tempo immediato per riprendere il sentiero della crescita economica. Questa agenda conta sul sostegno, tanto di alcune delle principali organizzazioni imprenditoriali del Brasile come di alcuni settori progressisti e democratici che vedono in questa una via per riattivare l’economia e, con questo, ottenere risorse per continuare con le politiche sociali redistributive.

(5) N.d.T.: Lo strato del presal fa riferimento ad un’area di riserve petrolifere situate sotto un profondo strato di sale nel sottosuolo marino del litorale brasiliano che si estende lungo 800 km che, dovuto appunto al processo geologico che ha provocato la sua formazione, contiene idrocarburi di eccellente qualità. In ragione del volume stimato di petrolio trovato fino ad ora nelle formazioni presal, il Brasile si trasformerebbe in uno dei principali produttori mondiali di petrolio e raggiungerebbe, secondo alcuni studi preliminari, la sovranità energetica a partire dall’anno 2016. Curiosamente, la strategia dei golpisti è insistere sul fatto che Petrobras non ha la capacità di estrarre questa immensa ricchezza, per cui difendono che sia consegnata a multinazionali straniere, facendo sì che il Brasile continui ad essere un’economia dipendente in materia energetica.

Tradotto dal portoghese per Rebelión da Alfredo Iglesias Diéguez.

24-08-2015

tratto da Rebelión

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Marcelo Barbosa, “Al margen de la lucha no hay soluciónpubblicato il 24-08-2015 in Rebelión, su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=202445] ultimo accesso 25-08-2015.

 

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