“Operazione Uragano”, la nuova montatura giudiziaria anti mapuche è un appello ad aumentare la Resistenza


Wallmapu: Potere giudiziario al servizio dei ricchi

Il governo scatena una caccia per giustificare la militarizzazione della zona e la mancanza di dialogo politico con il popolo mapuche. Con gli 8 peñis (fratelli, ndt) imputati si vuole provocare una rottura nel movimento di sostegno allo sciopero della fame che finora dura da 111 giorni senza risposte, un modo tattico di sviare l’attenzione mediatica per non accogliere la richiesta degli scioperanti, per cui l’aumento della Resistenza, del sostegno di massa, della solidarietà e della radicalizzazione è imminente.

Il Procuratore Antimapuche Felipe González è colui che porta avanti le pratiche della montatura, la “Operazione Uragano”, tra le assurde prove che sono presentate ci sono dei messaggi di testo inviati da reti mobili come WhatsApp e sms, come dire una impresentabile messa in scena giudiziaria che non ha una base giuridica e che viola anche il principio di innocenza, dimostrando la capacità del Ministero degli Interni e degli agenti dell’intelligence di creare grossolane montature politiche e giudiziarie, per tenere i volti visibili del movimento in prigione preventiva per fatti che non possono essere addebitati alla loro partecipazione. È inquisizione moderna: perseguitare idee, parole, argomenti, visioni ideologiche, effettuando una violenta ondata repressiva che cerca di paralizzare i movimenti in lotta, senza ottenere altro effetto che maggiore mobilitazione, coordinamento e azione contro il potere winka (bianco, ndt) e capitalista.

Questa è una strategia propria degli stati contro i Popoli in Resistenza che cercano la loro liberazione, una “Razzia”*, una offensiva poliziesca e militare pianificata e di schedatura, dove l’obiettivo è immobilizzare i popoli e i movimenti sociali arrestando e isolando le loro voci politiche, una nuova dimostrazione del terrorismo di stato con cui si viola la libertà di espressione e pensiero, senza reali prove, senza certezze scientifiche, solo perché si è Mapuche e si denunciano i soprusi, le motivazioni di fondo che ha il Popolo Mapuche per sollevarsi e lottare contro le ingiustizie.

Di nuovo il governo neoliberale di Michelle Bachelet ha violato trattati e accordi internazionali che autorizzano i popoli sia alla propria autodeterminazione, come all’ esercizio di libertà di pensiero.

L’intelligence dello stato aspetta un giorno per creare una montatura giudiziaria

Venerdì 22 settembre. Giorno in cui si sarebbe stato consumato il delitto di stato di cospirazione terrorista contro il Popolo Nazione Mapuche. Agenti segreti della Bachelet mettono in pratica il loro addestramento anti popolare e anti sovversivo appreso nella Scuola delle Americhe, nel FBI e nella CIA.

Il Ministero degli Interni (con i suoi sceneggiatori dell’ANI, Agenzia Nazionale di Intelligence), incaricato della pubblica sicurezza e che il flusso di capitali continui a circolare per mantenere l’élite nella ricchezza a costo del saccheggio del Wallmapu ed esasperato dall’aumento delle molteplici Azioni di Resistenza, da interruzioni di strade e di linee ferroviarie, da azioni incendiarie alle infrastrutture colonialiste, da occupazioni di chiese, da proteste sociali, da sabotaggi e da altri scoppi di manifestazioni in sempre più settori sociali e da nuovi fuochi di scontro armato nelle zone di Resistenza, dove la classe politica e imprenditoriale sarebbe vicina ad una “sconfitta”, al bordo del collasso e senza una base sociale come sempre, perciò è stata convocata una riunione segreta d’emergenza, il giorno precedente alle perquisizioni e ai sequestri degli 8 peñis arrestati, il giorno di sabato 23 settembre, scrivendo il copione che doveva avere il Pubblico Ministero e la Procura Antimapuche per effettuare la “Operazione Uragano”, per poi essere presentata attraverso conferenze stampa, domenica 24 settembre, la “Razzia” come ai tempi della dittatura.

Orchestrazione: Intelligence, Carabinieri, Stampa

Gli alti dirigenti della stampa borghese mostrerebbero attraverso tutti i mezzi della comunicazione dominante la “Operazione Uragano” come qualcosa di serio, senza che lo sia  realmente in termini giuridici. Portavoce di turno del potere borghese sono gli incaricati di trasmettere terrore inquisitore alla masse e al pubblico, affinché la campagna demonizzatrice abbia effetto: intimidire, terrorizzare, paralizzare, immobilizzare la popolazione di gente mapuche e non mapuche che attualmente sta lottando e organizzandosi per la Libertà dei Prigionieri Politici Mapuche, per il Recupero e la Difesa dei Territori Ancestrali e l’espulsione del Capitalismo e dell’estrattivismo nelle regioni mapuche.

Questo piano concorda con le mediatizzate dichiarazioni dei saccheggiatori dei Territori Mapuche, come la “Multicorporazione dell’Araucanía”, le intoccabili Imprese Forestali e la burocrazia Pinochetista, nascosta sotto il nome imprenditoriale di “Camionisti del Sud”, che chiedono al Governo e alle Procure di accelerare le indagini e gli arresti per mantenere nelle zone di conflitto il loro potere economico.

Questo tentativo di disarticolazione ha solo acutizzato e rinforzato di più il movimento, i nostri peñis arrestati sono forti e chiari nella lotta, nulla ci farà retrocedere, questo comporterà solo una maggiore, massiccia e ramificata organizzazione Mapuche e di gente di coscienza, un necessario aumento della lotta solidale, combattiva, rivoluzionaria e libertaria che spianerà come un vero uragano gli oppressori e i repressori che continuano a fare politiche repressive e di arbitraria giudizializzazione, per mantenere e giustificare il saccheggio e gli affari illegittimi che hanno nello storico territorio mapuche.

PER TRONCARE LA MANO AL GOVERNO

PER SMASCHERARE QUESTA GROSSOLANA MONTATURA

PER CONTINUARE A SOSTENERE ATTIVAMENTE I PEÑIS IN SCIOPERO DELLA FAME

PER CONTINUARE A PROTEGGERE I PEÑIS E LE LAMGEN (SORELLE) NELLE CARCERI E NELLE COMUNITÀ IN RESISTENZA

PER ROMPERE L’ACCERCHIAMENTO INFORMATIVO

PER CONTINUARE A MOBILITARSI E SOLIDARIZZARE

PER NON LASCIARSI PARALIZZARE DA QUESTO TENTATIVO DI “DOTTRINA DELLO SHOCK”

PER CONTINUARE A FARE ATTIVITÀ E AZIONI

PER CONTINUARE CON LA FRONTE ALTA E LA MENTE CHIARA

PER CONTINUARE A FARE GIUSTIZIA MAPUCHE

PER CREARE UNA CONTROFFENSIVA LIBERATRICE

PER CONTINUARE A RESISTERE NEI TERRITORI

AMVLEPE TAIÑ WEYXAN!!!

INKAWAIÑ WALLMAPV !!!

PU MACHI, PU LONKO, PU WEYCHAFE, PU LAMGEN!!!

NEWEN KA RAKIZUAM !!!

MARRICHIWEW!!!

*RAZZIA: Retate poliziesche simultanee coordinate dall’intelligence militare, preventivamente pianificate, con estrema brutalità, per cercare di indebolire una Resistenza e la protesta sociale, e che costituisce un grave delitto di stato.

25 settembre 2017

Werken Noticias

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Operación Huracán”, el nuevo montaje judicial antimapuche es un llamado a aumentar la Resistencia” pubblicato il 25-09-2017 in Werken Noticiassu [http://werken.cl/operacion-huracan-el-nuevo-montaje-judicial-antimapuche-es-un-llamado-a-aumentar-la-resistencia/] ultimo accesso 26-09-2017

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