Brasile: Organizzazioni di sinistra, sindacati e movimenti sociali hanno sfilato contro la destra e l’aggiustamento


Organizzazioni di sinistra insieme a sindacati e movimenti sociali hanno sfilato in almeno 21 stati del Brasile, in difesa della democrazia, ma anche contestando l’aggiustamento fiscale proposto dall’Esecutivo per migliorare l’economia. Anche il Partito dei Lavoratori (PT) è stato protagonista della convocazione.

“Occupare le strade per diritti, libertà e democrazia! Contro la destra e l’aggiustamento fiscale!”, è stata la parola d’ordine con cui hanno convocato le manifestazioni la Centrale Unica dei Lavoratori (CUT), il Movimento dei Lavoratori Senza Tetto (MTST) e il Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (MST), tra le altre organizzazioni.

Le manifestazioni di oggi sono state un contrappunto a quelle effettuate domenica, quando centinaia di migliaia di persone sono scese nelle strade per chiedere la destituzione della Rousseff e il giudizio politico, una bandiera promossa dal senatore del Partito della Social Democrazia Brasiliana (PSDB) di opposizione, Aécio Neves, e dal suo padrino politico ed ex presidente Fernando Henrique Cardoso, che ha perfino affermato che la presidente dovrebbe rinunciare.

Sebbene il governante PT sia stato quello che ha chiamato i propri militanti e i movimenti a scendere nelle strade in difesa del governo e della democrazia, hanno dato il proprio sostegno anche il Partito Socialista e Libertà (PSOL) e il Partito Comunista del Brasile (PCdoB) che hanno condiviso che nelle richieste di destituzione della presidente ci siano “tentativi golpisti” della destra.

La giornata ha, inoltre, avuto due fatti che hanno accresciuto il valore dei cortei: quando si è saputo della presentazione della denuncia della Procura davanti alla Corte del Brasile per lavaggio di denaro contro il capo dei Deputati e principale sostenitore della richiesta di giudizio politico contro la Rousseff, Eduardo Cunha, e della visita, per meno di 48 ore, della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha avuto in incontro con la Rousseff e che, dopo aver firmato degli accordi, le ha dato il proprio appoggio nel momento più avverso del suo secondo mandato.

Fino a tardi non era stato ancora comunicato il numero dei partecipanti alle manifestazioni, ma in diverse immagini si è potuto vedere che sono accorse migliaia di persone in ogni punto di riunione e secondo la Polizia Federale nella città di San Paolo dopo un’ora dall’inizio del raduno c’erano circa 60.000 persone.

In città come Paraná, Belem, Brasilia, Porto Alegre, Natal, Salvador, Rio de Janeiro e San Pablo hanno manifestato con bandiere e canottiere rosse, identificate con i colori del PT, ma anche con striscioni che inneggiavano alla democrazia e contro i tentativi di destituzione come il “Golpe Mai Più”.

Il corteo di sostegno al governo e contro l’aggiustamento si è riversato anche nelle reti sociali. In Twitter, con l’hashtag #AmericaLatinaConBrasil si è accompagnato alle manifestazioni da varie parti del mondo.

In quanto alle rivendicazioni, si è evidenziato l’aperto ripudio della politica economica del ministro dell’Industria, Joaquim Levy, il cui piano di austerità è considerato dai lavoratori come un arretramento nei progressi raggiunti negli ultimi anni in materia sociale e lavorativa.

“Contro l’aggiustamento fiscale! Che i ricchi paghino per la crisi!”, hanno sostenuto oggi nelle loro rispettive pagine web la CUT e il MTST. “La politica economica del governo getta i conti (della crisi) sulle spalle del popolo. Invece di attaccare diritti del lavoro, tagliare investimenti sociali e aumentare tasse, difendiamo che il governo aggiusti i conti sui ricchi, con imposte sulle grandi fortune, sui dividendi e sulle rimesse dei profitti (di multinazionali all’estero), oltre ad una revisione del debito pubblico”, hanno affermato.

Ma uno dei bersagli delle critiche nei cortei, che ha avuto anche un pupazzo gonfiabile con il vestito da carcerato, è stato il presidente della Camera bassa che oggi è stato denunciato per lavaggio di denaro dalla procura davanti alla Corte.

Il politico del Partito del Movimento Democratico Brasiliano (PMDB) è stato accusato da un imprenditore di aver chiesto tangenti per facilitare degli affari con la Petrobras, sommersa da uno scandalo di corruzione.

Anche se fa parte della coalizione di governo, Cunha è un nemico dichiarato del governo della Rousseff, con il quale ha rotto le relazioni alcune settimane fa, quando è uscita alla luce la denuncia contro di lui, ed è il principale sostenitore del giudizio politico che è stato la bandiera nel corteo dell’opposizione di domenica scorsa.

21 agosto 2015

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Brasil: Organizaciones de izquierda, sindicatos y movimientos sociales marcharon contra la derecha y el ajustepubblicato il 21-08-2015 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2015/08/20/brasil-organizaciones-de-izquierda-sindicatos-y-movimientos-sociales-marcharon-contra-la-derecha-y-el-ajuste/] ultimo accesso 21-08-2015.

 

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